venerdì 29 marzo 2019

FAR WEST E MEDIOEVO


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Comincia oggi il congresso mondiale della famiglia a Verona,un appuntamento di estremisti cattolici e fascisti che sempre sono andati bene a braccetto e che potrebbe essere foriero di dure contestazioni viste le numerose contromanifestazioni che saranno in programma da qui fino a domenica.
Ieri invece è passata la proposta di legge sulla legittima difesa ampliata a dismisura,altro boccone amaro per i grillini che da gruppo di maggioranza parlamentare vede un altro successo leghista che con Salvini ormai la fa da padrone da mesi.
Negli articoli seguenti(www.nextquotidiano.it/legittima-difesa-armi-facili/ )e(ansa.it/sito/notizie/cronaca )oltre che la pericolosa deriva della giustizia fai da te altri programmi per poter vendere le armi sempre più facilmente nonostante il fatto che i promotori di queste leggi da far west dicano che sia il contrario,con gli ormai cagnolini cinquestelle che da ostili alle lobbies delle armi ormai volenti o nolenti e diventano parte attiva.
Per quanto riguarda il congresso delle famiglie(tradizionali)non ci vogliono menti eccelse per capire che sia stanno calpestando diritti acquisiti negli anni e che il medioevo è sempre più vicino,con i promotori e i partecipanti a questa riunione di cretini che se potessero applicherebbero le regole del Brunei che hanno come pena di morte la soluzione estrema per gli lgbt(vedi anche:madn la-famiglia-perfetta-dei-timorati-di-dio )
Due eventi capitati a distanza di poche ore,due atti liberticidi e che fanno sprofondare questo paese verso l'arretratezza politica,sociale e culturale,passi indietro che faranno aumentare le morti ed i feriti,e l'odio verso chi diverso non è ma che in fondo è molto più degno di rispetto che certe persone proprio non meritano ma che alla fine ci governano.


Ogni mattina Luigi Di Maio si alza e sa che dovrà correre più veloce di Matteo Salvini per dimostrare che è lui a comandare nella coalizione di governo. Il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle però non si è accorto che da ieri – grazie al fantastico contratto di governo – la Lega ha un’arma in più: la “nuova” legittima difesa. Ed è in fondo del tutto naturale che ora che il cittadino può difendersi (lo poteva farlo anche prima ma non ditelo in giro) servano le armi per farlo. E così per funzionare lo spot elettorale della legge sulla legittima difesa ha bisogno di un’altra operazione di propaganda: quella per l’acquisto delle armi.

Legittima difesa e vendita di armi vanno di pari passo

Salvini nega che ci sia un collegamento tra le due cose e proprio ieri, commentando l’approvazione al Senato della riforma, aveva detto che con il provvedimento voluto dalla Lega «non si distribuiscono armi e non si legittima il Far West, ma si sta con i cittadini per bene: quindi da oggi i delinquenti sanno che fare i rapinatori in Italia è più difficile: è un mestiere ancora più pericoloso». Eppure a ottobre 2018 la deputata trentina Vanessa Cattoi, assieme ad altri 70 deputati della Lega, aveva presentato una proposta di legge recante Modifiche agli articoli 2 della legge 18 aprile 1975, n. 110, e 11 della legge 21 dicembre 1999, n. 526, in materia di armi comuni da sparo. Oggi la Lega fa sapere che si tratta di «una proposta di iniziativa parlamentare come ce ne sono tante» e che «non è una priorità della Lega» anche perché la proposta è cronologicamente slegata dall’iter per l’approvazione della riforma.

Eppure quello del possesso di armi è un vecchio pallino di Salvini. Ad esempio nel 2017 su Facebook l’allora eurodeputato leghista si scagliava contro la decisione del Parlamento Europeo di approvare una proposta di legge «per rendere più difficile il possesso legittimo delle armi con la scusa (ridicola!) di combattere il terrorismo». Alla faccia della legittima difesa, chiosava Salvini, lasciando intendere che facilitare l’acquisto di armi andava di pari passo con la possibilità di difendersi dai ladri. E ignorando l’esistenza del problema di quei terroristi che le armi le comprano legalmente e poi massacrano 50 persone innocenti.

Cosa dice la proposta di legge di Vanessa Cattoi

Che la questione della legittima difesa sia legata alla possibilità di acquistare armi legalmente è un fatto pacifico. Come è altrettanto evidente che le due questioni sono una la causa dell’altra nella proposta di legge Cattoi. Proposta che inizia così: «Onorevoli Colleghi! Procurarsi un’arma da fuoco, nel nostro Paese, non è un’operazione molto semplice, almeno per chi vuole farlo nel rispetto delle norme vigenti» e continua «le licenze concesse per la detenzione di armi in casa sono poco più di 5 milioni, il che significa che un italiano su dieci è in condizioni di utilizzare un’arma, anche se il numero delle licenze che consentono a coloro che le acquistano di portarle con sé è largamente inferiore». Il problema non riguarda tanto il tiro sportivo o la caccia quanto la difesa personale. Troppo difficile ottenere la licenza in questo caso.

Si legge nella proposta Cattoi che «È invece molto complesso ottenere il permesso per difesa personale. In questo caso solo un ristretto numero di persone può ricevere il placet per portare con sé un’arma. Le procedure sono molto lunghe, bisogna dimostrare di saper maneggiare correttamente l’arma, ma soprattutto di essere in uno stato psico-fisico pressoché perfetto». Ma visto che la Lega ha approvato una legge con cui modifica la formulazione dell’eccesso colposo di legittima difesa. Che non viene eliminato (significa che è ancora previsto dal codice penale) ma che viene escluso se la persona «ha agito in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto». Ci si stupisce che chi chiede il porto d’armi per difesa personale debba essere in uno stato psico-fisico “pressoché perfetto”? Forse perché usare una pistola non è semplicemente saper premere il grilletto.

«Chi fa la vita reale sa che occorre avere un’arma»

Sul Messaggero oggi la Cattoi si difende e spiega che la sua proposta, che andrebbe ad aumentare da 7,5 a 15 joule «la potenza delle comuni armi da sparo al di sopra della quale è necessario avere il porto d’armi» non darà via al Far West perché «Con una potenza di 15 joule non uccidi nessuno, ma non devi stare addosso al ladro per proteggerti, non sei costretto ad avvicinarti a lui. Chi fa la vita reale sa che occorre un’arma per difendere la propria famiglia, basta guardare i telegiornali per capire cosa succede».

Ed è vero che con 15 joule non si uccide nessuno (ad esempio una cartuccia 9mm “parabellum” ha un’energia cinetica allo sparo di circa 500 joules) ma molto dipende poi dalle circostanze, perché se la persona cade ed ha un trauma cranico le cose si complicano. E se non è letale ed è appena più potente di un’arma da tiro a segno c’è da chiedersi quanto effettiva possa essere nella difesa.  C’è anche da dire che nella vita reale generalmente – come ha ricordato ieri Gianrico Carofiglio a Otto e Mezzo – le persone si affidano alle forze dell’ordine per la salvaguardia della propria sicurezza.

Non servono più cittadini armati. Non serve una legge sulla legittima difesa (i procedimenti giudiziari di questo tipo si contano sulle dita di una mano negli ultimi 5 anni) che consenta di sparare “sempre” in maniera legittima. Delegare la gestione della sicurezza ai cittadini, persone non preparate ad affrontare un aggressore, rischia di generare altri problemi. Al solito è un altro spot della Lega. E il MoVimento 5 Stelle è costretto nuovamente a ribadire con Luigi Di Maio che l’Italia  non ha bisogno di più armi in circolazione. Anche perché, come spiegava Di Battista sotto un’analogo post di tre anni fa: «il dramma è sempre lo stesso, lo strapotere delle lobbies delle armi, anche quelle da fuoco». Dibba ci aveva quasi visto giusto, il dramma per Di Maio è sempre lo stesso: lo strapotere della Lega nel governo in cui il M5S è maggioranza.

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Al via il discusso Congresso Mondiale delle Famiglie. Spadafora: "I temi di Verona mai nell'agenda di governo".
Zaia: gli estremismi non portano da nessuna parte. Ci sarà Forza Nuova. La Traviata colonna sonora. M5S lavora a contro-kermesse.

Si è aperto il discusso Congresso mondiale delle famiglie a Verona. "Mi sembra necessario che si capisca che gli estremismi non ci portano da nessuna parte", ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, intervenendo in apertura. "Se da un lato - ha aggiunto - per difendere il sacrosanto diritto di fare le scelte sessuali e sentimentali che più aggradano non è necessario finanziare un gay pride, dall'altro è fondamentale dire che per parlare di famiglia non serve essere in odore di santità".

"Io mi sento di poter dire, come rappresentante del governo, che quello di cui si discuterà lì (a Verona ndr) non sarà mai nell'agenda di questo governo". Così Vincenzo Spadafora, parlamentare del M5S e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità ed ai Giovani, ad Agorà Rai Tre sul Congresso Mondiale della famiglia di Verona.

Una tre giorni accompagnata da polemiche politiche e non solo, fino all'ultimo momento: le accuse di chi contro-manifesterà sabato parlano di evento medioevale, di una visione che tende a sminuire il ruolo della donna. I promotori, da parte loro, assicurano che si tratta di un Congresso in cui trionferà il modello della famiglia tradizionale, quella composta cioè da un uomo e una donna, tutto "in linea con i principi della Costituzione". Ma i Cinquestelle lavorano a una "risposta" che andrà in contemporanea con la kermesse veronese e riunirà a Roma, negli studi di Cinecittà, circa 600 giovani: sul palco, il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora; tema, i giovani e il futuro.

Il Congresso di Verona, del resto, ha visto spaccarsi nettamente su due posizioni contrapposte le due anime del governo, il M5s, contrario e che sarà assente dai lavori, e la Lega che a Verona andrà in forze con ben tre ministri. Con una battaglia che è proseguita fino a qualche giorno fa e che ha visto alla fine la vittoria di chi ha preteso che venisse tolto il patrocinio di Palazzo Chigi, ovvero il M5s e il premier Giuseppe Conte. Il leader grillino Di Maio non ha mai nascosto la sua disapprovazione per il Congresso: "Per me la famiglia è sacra, ma lì si parla della donna come quella che se ne deve stare a casa a fare i servizi, della donna come essere inferiore all'uomo". Ma l'altro vicepremier Matteo Salvini che ha sempre tirato dritto ribadendo: "Io vado a Verona per difendere la famiglia composta da mamma e papà. Finché campo difendo il diritto del bambino ad avere una mamma e un papà e a essere adottato dove ci sono una mamma e un papà". Insieme a lui, tra i relatori, anche i ministri della Famiglia Lorenzo Fontana e della Scuola Marco Bussetti.

Ad alimentare le polemiche anche la presenza all'evento di alcuni congressisti dai profili controversi, come Silvana De Mari, medico e scrittrice di libri fantasy condannata per diffamazione per aver "offeso in più occasioni l'onore e la reputazione delle persone con tendenza omosessuale" e sostenitrice di una relazione tra omosessualità e satanismo. Ma anche Lucy Akello, la parlamentare ugandese accusata di essere contro gli omosessuali, o Dimitri Smirnov, esponente della Chiesa ortodossa russa "tenacemente" antiabortista, come si definisce lui stesso: "Aspettarsi un matrimonio prosperoso o qualche tipo di vita gioiosa dopo l'infanticidio è semplicemente ridicolo - ebbe a dire - Una persona non può trovare nessun tipo di felicità se è un assassino dei propri figli".

Ed è di ieri l'annuncio della partecipazione al Congresso e alla marcia di domenica a favore della famiglia di Forza Nuova. Intanto il presidente dell'Istat Giancarlo Blangiardo ha comunicato di aver rinunciato a partecipare ai lavori del Congresso, travolto dalle polemiche. Rinuncia così motivata: Evitare che una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell'Istat".

Tra le curiosità, i colori della manifestazione saranno il rosa e il celeste. Solo musica classica per l'evento, con un coro che intonerà arie come La Traviata, la Carmen, La donna è mobile. Nel loggiato al primo piano ci saranno invece immagini di eroi della famiglia, come Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Omero, Aristotele, Tolkien. E la scritta: "L'eroe è chi accende la speranza nel mondo, e il mondo ha bisogno di eroi".

C'E' POI IL TEMA DELL'ABORTO - Sull'aborto "c'è una legge nazionale che va applicata, e spero che venga applicata completamente, soprattutto nella prima parte". Lo ha affermato a Verona il sen. Simone Pillon (Lega) a margine del Congresso delle famiglie. "A me interessa - ha aggiunto - che venga applicata tutta la legge 194, che parla di tutela della donna e della gravidanza soprattutto nella prima parte. Credo che si debba applicare anche quella".

"In Italia, dal 1978 a oggi, sono stati uccisi sei milioni di bambini e ne sono stati salvati 200mila. Li ha salvati ad esempio il Movimento per la vita. Ecco lo Stato ha tradito se stesso. ". Lo ha detto Massimo Gandolfini, leader del Family day, a margine del Congresso internazionale delle Famiglie di Verona, parlando dell'aborto.

Quella sul Congresso sulla famiglia di Verona è una "polemica costruita sul nulla dalla sinistra", secondo il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Andrò a ribadire la libertà di scelta di tutti e per tutti - ha detto al suo arrivo in prefettura a Milano -: le conquiste sociali non si toccano, non si discute sulla revisione dell' aborto del divorzio, della libertà di scelta per donne e uomini". "Si ragiona su come aiutare le famiglie italiane: mamme e papà, coi bimbi e coi nonni e uscire da una situazione di povertà che a volte, dopo la nascita di un figlio, ti entra in casa", ha concluso Salvini.

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