giovedì 29 novembre 2018

QUATTRO CARABINIERI CONDANNATI PER IL CASO MARRAZZO


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Più che di mele marce l'arma dei carabinieri è un cesto quasi pieno visti i numerosi fatti di cronaca che vedono imputati militari appartenenti a questo corpo in questi ultimi mesi,dopo un lungo periodo di silenzio sulle loro malefatte.
E non confondiamo questo aumento di casi sottoposti alla mercé mediatica con un altrettanto incremento di condanne perché le statistiche non sono parallele,ma nel caso proposto oggi grazie al contributo di Contropiano(caso-marrazzo-condannati-quattro-carabinieri )si parla di pene che vanno dai tre ai dieci anni per il caso dell'ex Presidente della regione Lazio Piero Marrazzo.
Oltre alla cronaca dei fatti accaduti nel 2009 quando il giornalista ed ex politico Pd venne pizzicato da quattro carabinieri con un transessuale e ricattato con un video che non venne mai reso pubblico per l'intercessione di Berlusconi,si parla dell'arretratezza della scelta delle persone che giungono a svolgere questa mansione.
Ebbene si sono avute queste condanne,anche pesanti in relazione al fatto che assassini conclamati se la siano passata con molto meno(almeno per il momento)e per il fatto che ormai il dio carabiniere ormai è un personaggio da favole(madn consip-e-armaun-cesto-pieno-di-mele marce ).

Caso Marrazzo, condannati quattro carabinieri. Altre mele marce da dimenticare il prima possibile.

di  Alessio Ramaccioni 
Quattro carabinieri condannati, per reati che vanno dalla concussione alla rapina: sono quelli coinvolti nell’ “affaire” Marrazzo, l’ennesima eccezione alla regola per quel che riguarda forme di devianza all’interno di apparati dello Stato italiano.

Ricordate la vicenda? L’allora governatore del Lazio sorpreso da quattro militari insieme ad una transessuale e poi ricattato. Una vicenda scabrosa e piena di strani retroscena, che ha avuto il suo esito giudiziario.

Dieci anni di reclusione per i carabinieri Nicola Testini e Carlo Tagliente, sei anni e mezzo a Luciano Simeone, tre anni ad Antonio Tamburrino.

Per Testini, Tagliente e Simeone è scattata anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici; solo di cinque anni quella di Tamburrino. Tutti e quattro dovranno risarcire i ministeri dell’Interno e della Difesa.

La condanna è riferita ai reati di concorso in concussione e rapina; per Tamburrino anche quello di ricettazione.

Quattro criminali in divisa: questo dunque ha dichiarato il Tribunale. Non abbiamo dubbi, nei prossimi giorni leggeremo ed ascolteremo commenti ormai consueti. Ve ne anticipiamo addirittura un paio: “hanno disonorato la divisa che indossano”, “erano mele marce”.

Il che è vero, sia chiaro. Ma non è forse il caso che un numero così alto di “mele marce” faccia venire il dubbio che forse esiste un problema alle radici, tanto per proseguire con le metafore “vegetali”? In un paese normale sarebbe già avviato da tempo un confronto sul modello di selezione e formazione dei membri delle forze dell’ordine. Ma, ormai è chiaro, la normalità è qualcosa di molto distante da noi, purtroppo.

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