martedì 14 novembre 2017

ECCO IL LIVELLO SOCIALE NEL CALCIO ITALIANO

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Alla fine per sfortuna,per demerito soprattutto e non certo per le ultime due partite giocate con la Svezia,l'Italia non parteciperà ai prossimi mondiali di calcio dopo ben sessant'anni,un'era da punto di vista sportivo.
Se non le parti iniziali dei due spareggi non ho nemmeno seguito queste due partite perché c'era di meglio da fare,quindi non sarà di certo una critica al gioco ma ad un intero sistema che ha perso credibilità e fiducia al cospetto delle altre squadre,una nazionale che dopo il successo del 2006 è uscita ai primi turni nei due mondiali successivi e non parteciperà nemmeno a quello russo.
Personaggi molto discutibili che gravitano tra sport e politica come Tavecchio,presidente Figc,quello degli Opti Poba che il giorno prima mangiano le banane e poi hanno la maglia da titolare(madn il-calcio-allo-sbando ),il ministro allo sport Lotti,quello del Consip e dei 97 milioni di Euro stanziati per la Ryder Cup(madn tutti-in-campo-con-lotti )e lo stesso presidente Coni Malagò,che si è lamentato per mezz'ora di ritardo della sindaca Raggi e che è stato trombato alla grande sulle Olimpiadi romane(madn olimpiadice-chi-ha-detto-no )dovrebbero tutti fare le valigie così come l'allenatore Ventura e gran parte dei giocatori,senatori in prima fila.
Il calcio,lo sport popolare per eccellenza,è da sempre il termometro sociale del paese ed infatti le scene che ci hanno abituato i tifosi e gli stessi calciatori sono di tutto a parte che edificanti ed educative(madn fuori-i-razzisti-dagli-stadi-e-dalla società )e sono talmente tanti gli episodi di razzismo e di odio che propongo l'ultima accaduta a Marzabotto dove un pirla qualunque ha esultato con saluto romano ad un gol con tanto di maglietta con la bandiera dei repubblichini(ecn.org/antifa scandalo-a-marzabotto ).
Un'onta e un'infamia proprio nel paese della più sanguinosa strage italiana compiuta dai nazifascisti(madn 70-anni-dalla-strage-di-marzabotto )fatta da un ragazzotto ignorante e stupido,lui e i suoi compagni e dirigenti che di certo sapevano della possibile bravata da coglione che avrebbe compiuto.
L'ultimo articolo(gazzetta italia-buffon-dispiace-tutto-movimento )contiene le parole del fascista Buffon che se la buone stelle lo permetteranno si leverà dalla nazionale(ah,tutti che con superbia si ritengono inattaccabili e titolari fissi,un'oscenità e che con altrettanta sfrontatezza sono pronti a farsi di lato come se le convocazioni fossero già decise...ed in parte lo sono)e che si dispiace soprattutto per il movimento del calcio,un fallimento anche a livello sociale,e se il livello è quello improntato sul razzismo è proprio ora di cambiare seriamente registro e personaggi.

Scandalo a Marzabotto, fa gol ed esulta con maglia della RSI e saluto fascista ·
Polemica dopo la partita di seconda categoria dilettanti. Calciatore della squadra ospite si toglie la maglia del club e spunta quella della Repubblica di Salò. La società lo ha sospeso

13 novembre 2017
Al termine della gara giocata ieri tra il Marzabotto - padrone di casa - e il Futa 65, per il campionato della seconda categoria dilettanti, un giocatore del Futa "si è diretto verso il pubblico sugli spalti togliendosi la maglietta sportiva e sfoggiandone una nera con in bella vista l'Aquila fascista". A segnalare il fatto, in una nota, è il presidente del comitato regionale onoranze ai caduti di Marzabotto, Valter Cardi secondo cui "ancora una volta Marzabotto si vede costretto a subire una ennesima inaccettabile offesa durante una partita di calcio".

L'Anpi stigmatizza la vicenda
A giudizio di Cardi, si tratta di un "atto gravissimo e chiaramente aggravato dalla premeditazione, preoccupante al pari dell'atteggiamento dell'arbitro, il quale non ha preso nessun provvedimento! Non è accettabile che nello sport vi siano queste esibizioni che non sono altro che apologia di fascismo e quindi un reato perseguibile dalle leggi vigenti". Quindi, prosegue il presidente del comitato, "mi auguro che la Federazione Gioco Calcio assuma i giusti provvedimenti, seri e necessari, contro il giocatore in primis, l'intera squadra che nulla ha fatto per evitare simili comportamenti, e anche lo stesso arbitro per non essere intervenuto! Pretendiamo le dovute scuse da parte della dirigenza della squadra, auspichiamo anche che il giocatore non si presenti più sul campo del Marzabotto, spetterà poi alla dirigenza stessa decidere se includere nella propria rosa di atleti un personaggio simile". Infine, conclude Cardi, "riteniamo necessario che le forze dell'ordine acquisiscano il video per denunciare l'autore di questo oltraggioso gesto che ferisce profondamente i famigliari dei Martiri di Marzabotto".

 Il sindaco: "Atto premeditato"
 Quello di mostrare la maglia con un'Aquila fascista da parte di un giocatore del 65 Futa - squadra di calcio di seconda categoria dilettanti - sul campo del Marzabotto è "un atto premeditato che Marzabotto non giustifica per nessuna ragione". E' quanto sostiene in una nota pubblicata sul sito del Comune, il sindaco della città bolognese, Romano Franchi secondo cui "questa Amministrazione comunale procederà per le vie legali per chiedere l'applicazione delle leggi esistenti, Scelba e Mancino, che puniscono il reato di apologia al fascismo". Nel dettaglio, osserva, "abbiamo ricevuto un video relativo ad un atto intollerabile per la nostra comunità che tanto ha sofferto a causa del nazi-fascismo. Durante la partita di seconda categoria del girone I tra la nostra e la squadra 65 Futa, un giocatore ospite, dopo la realizzazione del secondo gol che ha segnato la vittoria degli ospiti, è corso verso la tribuna facendo più volte il saluto romano e, dopo essersi sfilato la maglia della squadra, ha esibito platealmente e provocatoriamente una maglietta con un ben noto simbolo fascista, arrampicandosi sulla rete di separazione tra il campo e la tribuna stessa". Quindi, prosegue Franchi nella nota, l'Amministrazione di Marzabotto "chiederà alla Federazione Gioco Calcio di Bologna di prendere immediate misure nei confronti della società 65 Futa che prevedano l'allontanamento del giocatore dai campi di calcio. Risulta assai improbabile che nessun dirigente della società 65 Futa si sia accorto negli spogliatoi della maglietta indossata dal calciatore in questione. Lo sport, soprattutto ai livelli locali - sottolinea ancora il sindaco emiliano - deve essere strumento di crescita umana ed educazione civica e non deve copiare i peggiori esempi che accadono negli stadi a livello nazionale. E' una questione di rispetto - conclude Franchi - per la memoria di chi ha dato la propria vita per la libertà e la democrazia".

Il Futa 65: calciatore sospeso.
Lui su Facebook: sincero e totale pentimento "A seguito degli avvenimenti di cui mi sono reso protagonista durante la partita di calcio Marzabotto-Futa65 sono qui ad esporre il mio piu' totale e sincero pentimento. Sono consapevole di aver recato offesa non solo alle associazioni partigiane e antifasciste ma a tutta la comunita' di Marzabotto": sono le scuse del calciatore che, a Marzabotto, dopo aver segnato il goal della vittoria per la sua squadra, la Futa 65, ha esultato con il saluto romano esibendo la maglietta con il simbolo della Repubblica Sociale Italiana, in un comune vittima di una delle piu' feroci stragi nazifasciste contro civili durante la Seconda Guerra Mondiale. "Ho agito con leggerezza - si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook della 65 Futa Ssd Calcio, firmato da Eugenio Maria Luppi - senza pensare alle conseguenze che questo mio gesto avrebbe scaturito tanto a livello personale quanto comunitario. Ho lasciato passare un terribile messaggio di cui, ribadisco, sono totalmente pentito e dispiaciuto. So che nessuna mia parola potra' cancellare ne' il mio sconsiderato gesto, ne' il dolore che esso ha causato. Ma era mio dovere morale scusarmi". Il giocatore, infine, ha confermato che ne' la società e ne' i compagni di squadra erano a conoscenza della "maglia incriminata" e delle sue intenzioni. La società ha fatto sapere, sempre sul suo profilo Facebook, che Luppi è " già stato sostato sospeso dall'attività agonistica e verrà multato secondo il regolamento interno" del club.

 http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Calciatore-mostra-maglia-con-aquila-fascista-a-Marzabotto-345d1d83-4339-42c4-bdd1-db4f832d4b28.html#foto-1

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Italia, Buffon: "Dispiace per tutto il movimento. Ho finito, il tempo è tiranno"

Il portiere piange dopo l'eliminazione: "Brutto finire così, hanno vinto con gli episodi ma hanno avuto dei meriti. Un abbraccio a tutti, lascio a Donnarumma, Perin e tutti gli altri"

13 novembre 2017 - Milano
Le lacrime di Gigi Buffon sono l'emblema della serata che lascia l'Italia fuori dal Mondiale. "Dispiace non per me, ma per il movimento. Abbiamo fallito qualcosa che poteva essere importante a livello sociale. Questo è l'unico rammarico che ho, perché il tempo passa ed è tiranno ed è giusto che sia così. Dispiace che la mia ultima gara sia coincisa con l'eliminazione dal Mondiale".

SVEZIA SOTTOVALUTATA — E se gli dicono che la Svezia è stata sottovalutata, Gigi non è d'accordo. "No, sapevamo che era una partita tosta ma non siamo riusciti a fare il meglio di quello che si poteva. Ci è mancata la lucidità di poter fare gol, loro hanno giocato come all'andata e tutto si è deciso per gli episodi. Ma quando ti va male vuol dire che hai delle colpe. Futuro del calcio italiano? C'è, perché noi abbiamo forza. Donnarumma, Perin e gli altri non mi faranno rimpiangere. Un abbraccio a tutti quelli che mi hanno sostenuto. Ventura? Ha le stesse colpe che abbiamo noi e tutti gli italiani".

 BAMBINI — Buffon parla anche delle conseguenze del fallimento. "Volevamo cercare di non deludere i bimbi che sognano la Nazionale. Purtroppo abbiamo avuto un contraccolpo pazzesco dopo la sconfitta al Bernabeu contro la Spagna. Da lì non siamo più stati i soliti".

GRUPPO STORICO — Il capitano ha anche un pensiero per i senatori, che potrebbero lasciare con lui. "Il mio Barzagli, il mio De Rossi, il mio Chiellini... forse lasceranno anche loro. Credo che continuerà solo Leo Bonucci. Dico grazie a tutti, non voglio rubare la scena a nessuno".

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