venerdì 20 ottobre 2017

RENZI,VISCO E LA BANCA D'ITALIA


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Il pasticcio delle banche ha provocato una sofferenza in Italia sia dal punto di vista sociale che economico,con la gente normale arrabbiata sia nel caso di una perdita diretta dei risparmi di una vita che quella indignata e solidale con tali soggetti,ma anche traumatizzata per via delle ingenti somme di denaro pubblico usato per salvare gli istituti di credito finiti gambe all'aria.
E'anche una questione morale quindi,e la decisione di Renzi e del Pd di non volere la riconferma di Visco alla guida della Banca d'Italia ha sollevato parecchio polverone in quanto lo stesso giullare fiorentino ha visto la sua ascesa ed il suo declino proprio grazie alle banche come spiegato nell'articolo preso da Contropiano(la-rabbia-renzi-la-sinistra-bankitalia ).
Dove inoltre non ci si spiega la levata di scudi a protezione dello stesso Visco che è complice di un tracollo che ha visto la collettività pagare di tasca propria gli errori e gli sperperi di una classe dirigenziale che ha avuto ed ha tutt'ora un occhio di riguardo verso tutte le banche.
Che alla faccia dell'interesse nazionale come dice Mattarella(che assieme a Draghi e Gentiloni vogliono una riconferma di Visco)sono pronti ancora ad elargire somme importanti perché voluto dall'Ue in un mercato sempre più internazionale.
Nel frattempo Renzi mette le mani avanti dicendo che non sarà una sua colpa o passo falso politico se Visco fosse riconfermato,con la sinistra contro di lui che d'un tratto apprezza Visco e tutte le nefandezze da lui compiute.

La rabbia di Renzi e la sinistra Bankitalia.

di  Giorgio Cremaschi 
Matteo Renzi deve sicuramente la sua ascesa politica al sistema bancario. Ricordiamo fra tutte la sponsorizzazione della sua figura e poi della sua controriforma costituzionale fatta dalla Banca Morgan e le dichiarazioni sfacciate proriforma di Draghi alla vigilia del voto referendario. .

Però Renzi deve alle banche anche una delle cause della sua discesa, con i risparmiatori traditi di Banca Etruria e delle altre banche fallite che inseguono lui ed i suoi fedelissimi ovunque li incontrino.

Ora la rabbia dell’ex presidente del consiglio si rivolge a Visco, con il PD che ne chiede la non riconferma alla guida della Banca d’Italia.

Che la posizione di Renzi e dei suoi sia ridicola e strumentale salta agli occhi di chiunque abbia ancora un minimo di discernimento. Però salta agli occhi anche la altrettanto penosa levata di scudi della intellettualità e della sinistra antirenziana, a difesa del governatore di Bankitalia. Che è sicuramente corresponsabile del disastro del sistema bancario italiano, ma che non ci sta a fare il capro espiatorio. Sopra di lui Draghi, la BCE e la UE, assieme naturalmente a tutto il sistema bancario italiano sono altrettanto responsabili. E con essi tutti i governi che si sono succeduti in questi venti anni, nessuno escluso.

Quindi chi volesse usare la rottura tra Renzi e Visco per far finalmente luce e pulizia nel disastro bancario del paese, che probabilmente è solo ad un nuovo inizio come ci dice la Borsa, dovrebbe prendere la palla al balzo per chiedere chiarezza, giustizia, e cambiamento.
 Invece, dopo le parole di Mattarella sull’interesse nazionale, ipocrite visto che tutto il nostro sistema bancario è sul mercato multinazionale e la Troika decide tutto; dopo quelle parole la sinistra antirenziana è insorta a difesa di Bankitalia.

I fieri repubblicani, nel senso del quotidiano La Repubblica, si son lanciati contro Renzi, anch’essi nel nome dell’interesse nazionale. Da Bersani, a Montanari leader del Brancaccio, al redivivo Veltroni, tutti a dire viva Visco. Si attende comunicato di Pisapia che evidentemente non si è connesso in tempo.

Che pena, che ridicolo e poi ci si chiede perché in Italia la parola “sinistra” abbia oramai in Italia un significato popolare sinistro.

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