venerdì 17 febbraio 2017

17 FEBBRAIO 1992-2017,NULLA E' CAMBIATO

Risultati immagini per tiziano renzi indagato
Un altro giorno è passato tra nuove accuse e nuovi indagati nel giorno che ci ricorda un lontano 17 febbraio 1992 quando venne arrestato l'esponente socialista Mario Chiesa per lo scandalo milanese delle tangenti al Pio albergo Trivulzio e che fu il primo atto dell'indagine di Mani pulite che portò la fine della Prima Repubblica.
Tutta la società italiana s'indignò di quella che fu il principio di una lunga serie di arresti,processi e condanne che riguardarono i principali partiti politici di allora,e che ancora non si è arrestata nonostante migliaia di promesse di non ricascarci e centinaia di dichiarazioni prontamente disattese.
Solamente ieri la notizia della proroga nel registro degli indagati del presidente Pd dell'Abruzzo D'Alfonso(www.ilfattoquotidiano.it )per i reati di corruzione,turbativa d'asta e abuso d'ufficio per i lavori post terremoto,ed è finito tra i cattivi in maniera ufficiale e non per la prima volta il padre dell'ex premier giullare,Tiziano Renzi,che a Firenze assieme al figlio e ad altri loschi figuri presenti in provincia e in regione avevano messo in piedi una lobby di affari e d'interessi.
L'articolo(left.it )parla dell'inchiesta Consip(madn tutti-in-campo-con-lotti )che vede indagati lo stesso ad di Consip,il generale dei carabinieri e un altro elemento della cricca fiorentina,l'attuale ministro dello sport Lotti,con il padre di Renzi che ha ricevuto l'avviso di garanzia per il reato di concorso in traffico d'influenza.
Ciò che accomuna tutti questi indagati che vanno dal centrosinistra al centrodestra passando per i grillini è il fatto di avere piena fiducia nella magistratura mentre personalmente,e credo per la maggior parte della gente,l'ottimismo nel vederli in galera non è così tanta.

Ops

di Giulio Cavalli
Quindi l’indagine Consip,tra generali dei carabinieri indagati e Luca Lotti impegnato da settimane a minimizzare, alla fine arriva anche a Renzi per via indiretta attraverso l’avviso di garanzia al padre dell’ex premier. Un’inchiesta come tante altre, numerosissime, che in questi anni ormai ci hanno abituato a guardare di sbieco la politica con la diffidenza che si riserva alle professioni cadute in disgrazia nel sentire comune.
E così oggi riparte la grancassa della sarabanda del “così fan tutti” da una parte e della “fiducia nella magistratura” dall’altra in questo eterno balletto di strepiti gli uni contro gli altri. I renziani passeranno tutto il giorno a dirci che “però la Raggi è indagata lei e i suoi collaboratori, mica un parente” facendo finta di non sapere che la cricca fiorentina (al di là dei rilievi penali che eventualmente emergeranno) è stata a lungo una cosa sola mentre il M5S può continuare a percorrere la strada del “voi siete peggio”.
Un brutto spettacolo, comunque. È che a forza di giocare alla pornografia giudiziaria contro la sindaca di Roma (quando ci sarebbe così tanto da dire e discutere sulle responsabilità politiche) alla fine si è scesi nell’agone del fango e se ne accettano le conseguenze: le baruffe sull’onestà finiscono per trovare sempre qualcuno più puro che ti epura, del resto.
Allora sarebbe il caso, forse, di non cadere nell’euforia della vendetta (che boccone prezioso, il padre di un ex presidente del Consiglio) e ricordarsi che l’indagato numero uno rimane sempre lui, Matteo, per questioni meramente politiche: una sorta di concorso esterno alle politiche destrorse simulandosi centrosinistro e una visione di gestione del partito partito solidale solo con i proprio sodali, come avviene nei clan. Questo è il punto. Questo.
Buon venerdì.
(un pensiero solidale ai giornali che relegarono questa inchiesta ai box piccoli piccoli di cronaca ritenendola “una bufala” e alle alte cariche dello Stato che hanno espresso solidarietà agli indagati ritenendola una “cosa minima”. A forza di fake-news dappertutto si stanno consumando le peggiori figure di palta da parte dei benepensanti dirigenti e editorialisti del so-tutto-io. Bravi. Avanti così)

Nessun commento: