lunedì 4 aprile 2016

TENTATIVI DI CENSURA E ATTACCHI DI REGIME

Cominciamo dal fondo dell'articolo che è stato preso da Senza Soste(http://www.senzasoste.it/media-e-potere/la-scala-mercalli-sconvolge-gli-ideologi-di-regime )ed è un altro editoriale di regime del Corriere della Sera scritto dall'ormai inquisitore Aldo Grasso che spara contro chi non è conforme alle idee del governo,prendendosela prima con Fiorella Mannoia e ora col divulgatore scientifico e meteorologo Luca Mercalli.
Che ha la colpa di essere dalla parte dei No Tav tanto da meritarsi un'interrogazione parlamentare firmata dal piddino Esposito,e che secondo Grasso ha allarmato gli italiani sull'utilizzo delle abituali fonti energetiche e le estrazioni petrolifere e degli idrocarburi in generale che incidono dannosamente all'ambiente.
Fatto sta che il giornalista è stato profetico al contrario nell'articolo apparso sul Corriere lo scorso sette marzo,visto che i fatti legati al ministro Guidi e al suo fidanzato(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2016/04/la-normale-condotta-criminale-dei.html )e lo scandalo politico ed ambientale che sta diventando un caso che si sta espandendo a macchia di petrolio con implicazioni anche del boss della marina italiana e di certo altri nomi eccellenti verranno presto fuori.
 
La scala Mercalli sconvolge gli ideologi di regime.
tratto da http://contropiano.org

Dopo Fiorella Mannoia, tocca a Luca Mercalli, meteorologo e ambientalista, approdato alla Rai dove conduce una trasmissione (Scala Mercalli), in seguito al successo della sua presenza dalle parti di Fabio Fazio.
Mercalli è uno scienziato che ha facilità divulgativa, uno insomma abituato a studiare prima di profferire opinioni, ma anche determinatissimo nel proferirla sulla base di dati incontrovertibili. Ma ha anche la dote di saper dire cose complicate in linguaggio ordinario, accompagnando i numeri con immagini verbali e non, filmati, documentari, ecc.
Una fortuna per il servizio pubblico, diciamolo subito, da sempre afflitto dalla penosa alternativa tra intrattenimento instupidente o dotte trasmissioni per addetti ai lavori in orario notturno.
Bene, come viene trattato uno scienziato prestato alla tv? Come un nemico di classe, naturalmente. E a condurre l’attacco sono alcuni ideologi di professione – giornalisti, commentatori tv, parlamentari di quarta fila ignoti persino ai loro inconsapevoli elettori (con “Porcellum” votavi una lista decisa da altri) – che non arrossiscono neanche un attimo nell’accusare lo scienziato di fare “ideologia”. Eccezziunale veramente…
In questo attacco non poteva restare indietro Aldo Grasso, passato ormai definitivamente dal ruolo lieve di critico televisivo, a combattente con l’elmetto contro i “nemici dell’Occidente”. Non pago di aver scritto oscenamente contro Fiorella Mannoia (vedi http://contropiano.org/news/politica-news/2016/03/27/bolla-grasso-fiorella-mannoia-077166), ha fatto il bis con il buon Luca. Guai a parlar male dei combustibili fossili (petrolio, carbone, gas), guai a far sentire nello spettatore l’urgenza di cambiare modello di sviluppo (alla faccia degli impegni sull’ambiente presi al vertice di Parigi, solo tre mesi fa).
Peggio ancora se il Mercalli si mette a parlare, in tv, dell’inutilità della Tav tra Torino e Lione, magati con un servizio documentato che accompagna dati scientifici e opinioni dei valsusini, naturalmente contrari.
Immediata la reazione del senatore Pd Stefano Esposito (sì, quello dei falsi attentati contro se stesso e piazzato teoricamente come assessore ai trasporti da Ignazio Marino, e via favoleggiando), che insieme ai “colleghi” Camilla Fabbri e Fabrizio Verducci ha presentato nientepopodimeno che un’interrogazione in Commissione Vigilanza della Rai “per chiedere chiarimenti sulla trasmissione di RaiTre… in cui si è parlato della tratta Torino-Lione e che ha dedicato ben 22 minuti di propaganda ai No Tav”.
Involontariamente, certo, questi signori si incaricano di mostrare concretamente cosa sarà il regime in costruzione, benedetto dall’Unione Europea, dalla Nato e dalla finanza multinazionale. In nome, ci mancherebbe, della “libertà di opinione”…
31 marzo 2016

Nessun commento: