sabato 7 febbraio 2015

CREMA ED IL LUOGO DI CULTO ISLAMICO

Ieri sera a Crema importante serata politica all'insegna di un consiglio comunale aperto riguardo all'edificazione di un luogo di culto islamico in città e di un comizio propagandistico razzista di Salvini,segretario della Lega Nord che come sappiamo ormai è legata ai partitelli e movimenti nazifascisti facendo proseliti soprattutto nella capitale.
Parlo solo del consiglio comunale in quanto ero presente e sinceramente della pochezza leghista non m'interesso molto,c'erano anche giovani e meno di varie realtà antifasciste e collettivi studenteschi presenti e separati in una Piazza Duomo blindatissima.
Propongo l'intervento iniziale del sindaco Stefania Bonaldi che ha tolto tutti i dubbi,se ce n'erano,della giusta decisione che l'amministrazione cremasca sta portando avanti non senza difficoltà visto il perpetrarsi di una campagna razzista ed islamofobica della minoranza escluso il Movimento 5 Stelle che però si è mantenuto in una posizione di galleggiamento tra le due parti in maniera ambigua.
Alla fine c'è pure il mio intervento letto,discusso e condiviso prima dai compagni della sezione di Crema del Partito della Rifondazione Comunista.
Un paio di appunti che riguardano la grande partecipazione del pubblico in fila sotto i portici o sotto le intemperie fin dalle sette di sera(apertura sala consiliare alle otto)con la sala stessa e quella dei ricevimenti riempite in pochi minuti e per cause di sicurezza molta gente non è riuscita ad entrare.
Gli interventi,le modalità ed i regolamenti del consiglio comunale aperto,decisi in anticipo dai capigruppo,hanno visto storcere il naso ai leaders territoriali di Forza Italia,Ncd e liste civiche a loro ascrivibili,con polemiche sterili in quanto gli interventi del pubblico sono stati in larga maggioranza a favore della moschea e non il contrario come anch'io avevo creduto.
Da notare il loro piagnisteo sfociato in commenti urlati anche quando non avevano il diritto di parola ma fine a se stesso,infatti senza argomenti hanno spostato il discorso politico sullo scontro verbale non facendo il mea culpa non riuscendo ad organizzare i loro sostenitori che evidentemente non hanno voluto stare in fila un'ora per motivi che nemmeno m'interessano.
Chiudo parlando della presenza di onorevoli e consiglieri regionali e tutta l'élite del panorama cremasco con la presenza in aula della Fontana,Santanchè,Bordo,Toninelli,Malvezzi e Alloni che hanno espresso il loro punto di vista sulla questione.
Articolo preso da Crema online:(http://www.cremaonline.it/politica/07-02-2015_Luogo+di+culto+islamico.+L'intervento+del+sindaco+Stefania+Bonaldi/ ),vedi anche:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/10/la-lega-ed-il-centro-culturale-islamico.html .


Crema.Consiglio aperto sul luogo di culto islamico.
Stefania Bonaldi:"diritto di culto indisponibile alle goliardie legislative e ai referendum".


Il tema di questa sera in verità non dovrebbe essere materia di discussione,trattandosi di dare risposta a delle famiglie che chiedono di pregare il comune Dio all’interno di un luogo dignitoso e sacro. Centinaia di famiglie di religione islamica, fatte di genitori, nonni e bambini. Identiche alle nostre. A meno che qualcuno non sia in grado di dimostrare che questi cittadini sono parte di un’umanità minore, indegna di invocare ciò che pretendiamo per noi stessi”. Così il sindaco Stefania Bonaldi in apertura del Consiglio comunale dedicato all'ipotesi di realizzazione di un luogo di culto per la Comunità islamica della città.


Nuove leggi ed elezioni
La nostra Amministrazione - ha proseguito - è lontanissima da idee del genere, dunque non ci si chieda di rinunciare, neppure cercando di metterci all’angolo con leggi che sembrano provenire da luoghi dove la Ragione pare essersi smarrita, sfregiando l’immagine di una Regione così evoluta, come la nostra Lombardia. E’ anche inutile agitare lo spauracchio delle prossime elezioni comunali, evocando sonore sconfitte nel caso portassimo fino in fondo il nostro intendimento. Non tutto si può misurare in termini di vittorie e di sconfitte. Ognuno è ricordato per il valore sociale delle proprie azioni, per questo non ci fa paura una sconfitta elettorale, mentre proveremmo orrore nelle nostre coscienze se arretrassimo di un solo centimetro sulla difesa di un diritto”.

La richiesta ufficiale
Stasera a me spetta il compito di spiegare i passi previsti sul piano amministrativo, per garantire tale diritto. Partiamo dall’inizio. Nel luglio del 2012, due mesi dopo il mio insediamento, vengo interpellata dal signor Douadi Bouazine, responsabile della Comunità Islamica cremasca, che da 15 anni si ritrova a pregare in un appartamento di Via Mazzini: 15 anni all’interno di un condominio, senza che le voci oggi stentoree emettessero un solo pigolio, sebbene abbiano anche avuto in mano il governo della città. Già con le amministrazioni Ceravolo e Bruttomesso la comunità islamica aveva avuto altri luoghi pubblici per la preghiera, in particolari momenti dell’anno, quando l’appartamento di via Mazzini risultava troppo piccolo per accogliere i fedeli. La comunità, nel luglio 2012, chiedeva che il Comune l’aiutasse a individuare un’altra struttura, da acquistare o affittare, o un’area su cui realizzare a proprie spese una sala di 2-300 mq, in conformità alla norma urbanistica”.


La vicenda urbanistica
“Il punto è solo questo. Una vicenda urbanistica. Non spetta a noi sindacare sul credo dei cittadini. La Legge Regionale 12 del 2006, prevede che i luoghi destinati al culto nella nostra Regione debbano essere individuati nel Piano di Governo del Territorio, con una classificazione specifica. Non basta una generica destinazione "a servizi", occorre una destinazione a luogo di culto”.

Le tre aree
“Ebbene, il nostro PGT, approvato nel 2011, non da noi ma dall’amministrazione precedente, di centrodestra, individua come aree destinate al culto, oltre alle chiese cattoliche e alle loro pertinenze, esclusivamente tre aree. Una a Ombriano, di fianco alla sede dei Testimoni di Geova. Una attigua alla chiesa di Via Bramante, accanto all’area Ex Olivetti. Una adiacente al Seminario Vescovile di Vergonzana. Noi abbiamo ricevuto queste indicazioni, approvate da coloro che oggi gridano. Ripeto per chi non era attento. Le aree sono state individuate dalla precedente amministrazione, noi siamo partiti da quelle indicazioni, e abbiamo cercato di creare il massimo della compatibilità tra il territorio, i suoi abitanti e il nuovo insediamento. Per essere ancora più chiari, se non intervenissimo sul Piano, oggi potremmo già prevedere il luogo di culto fra le case di Ombriano o di fianco alla Chiesa di Via Bramante (l’area di Vergonzana è di un privato che è indisponibile). Si legga il PGT vigente per averne le prove”.

Propaganda politica
“Visto questo lascito maldestro, abbiamo dovuto mettere mano ad una variante urbanistica, cercando soluzioni che evitassero interferenza con le abitudini dei cremaschi, cosa che i nostri predecessori, ripeto coloro che oggi eccitano gli animi, avevano completamente trascurato. Questi sono i fatti, il resto è solo propaganda politica, e nemmeno di grande livello. A Crema non esiste un dibattito sul diritto di professare il culto islamico, non possiamo ridurre le religioni alle loro minoranze malate. Anche Totò Riina aveva gli altarini votivi in casa, ma lui non è il cattolicesimo. Potrei portare altri esempi, vicini a noi, ma li lascio alle consapevolezze di ciascuno”.

La Carta Costituzionale
“Il diritto di libertà religiosa è sancito dalla Carta Costituzionale agli articoli 3, 8, 19, 20, 117, ed è un diritto indisponibile, soprattutto alle goliardie legislative e ai referendum. Non su può sottoporre a referendum un diritto! Finché sarò sindaco, non ci saranno violazioni di diritti e sfregi alla Costituzione. In questi giorni sono stata destinataria di lettere anonime provenienti dalle sentine dell’umanità, cui non posso rispondere perché la voce della civiltà non arriva in certi antri, certo mi preoccupa sapere che negli scantinati di Crema vivano alligatori di questa meschinità. Sono questi i nemici di tutti, non i cittadini che si vogliono riunire in pace a pregare”.

La sicurezza
Sono cremasca, qui vivono la mia famiglia e tanti miei affetti, solo un pazzo potrebbe credere che farei qualcosa per metterne in discussione la sicurezza. Qui nessuno verrà a turbare la nostra convivenza, e se dovesse presentarsi gli opporremmo il primato della legge. Ma proprio in fatto di sicurezza sento la responsabilità di trovare soluzioni e punti di equilibrio, per questo sono certa che riconoscere un diritto e consentire il suo esercizio nella legalità e alla luce del sole, sia molto più sicuro e tutelante per tutti noi. Sono l’arbitrio e l’ottusità ad aprire le porte alla clandestinità e al conflitto sociale.

Il campo di motocross
Con la stessa comunità islamica cremasca, dunque, individueremo un luogo lontano dall'abitato, proprio per non creare problemi di convivenza. Noi proporremo lo spazio accanto all’area Ex Voltana in Via Milano, una porzione di terreno comunale oggi ceduta come campo di motocross. Immaginiamo la possibile cessione di una porzione di area, utile a realizzare una sala di 2-300 mq ed un annesso parcheggio, in diritto di superficie, dietro pagamento di un canone al Comune. Questo ci consentirebbe di stipulare una convenzione con la comunità islamica, vincolandola ad una serie di impegni, a cominciare dal rispetto dei principi di eguaglianza, libertà e democrazia della nostra Costituzione, il cui dettato vale per tutti. Chiederemo garanzie di trasparenza, tracciabilità degli imam impegnati nella predicazione, impiego della lingua italiana, diffusione dei testi della predicazione, accessibilità, sicurezza ed ordine pubblico”.

Il rispetto del diritto
“Su questi temi e su queste garanzie siamo disponibili a parlare con tutti i cittadini di buona volontà, per trovare strade che consentano di coniugare il rispetto di un diritto e le legittime preoccupazioni di una comunità. Altre ipotesi non appartengono alla realtà, come non appartengono alla realtà quei discorsi pretestuosi che fantasticano di reciprocità. Non si può accusare le altre civiltà di essere arretrate e poi chiederci di comportarci secondo le loro regole”.

I timori
Mi si permetta di ringraziare il vescovo Cantoni, il cui documento sulla questione come cremaschi ci rende orgogliosi. Mi si permetta altresì di rassicurare i cittadini timorosi, che ascolteremo escogitando soluzioni a salvaguardia anche i loro diritti. Ringrazio anche quegli amministratori che, pure dissentendo, lo fanno in modo civile e costruttivo, individuando eventuali criticità su cui potremo lavorare insieme. Non posso ringraziare invece chi, giocando sulle preoccupazioni di cittadini onesti, alza la voce e alimenta le paure, pensando di indurci ad arretrare. Fatica inutile, questa vicenda ci rende più forti e ci spinge a incrementare il nostro impegno a favore dei diritti dei cittadini. Grazie per la vostra attenzione”.


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Buonasera  al Sindaco, ai Consiglieri e ai cittadini intervenuti a questo incontro pubblico, promosso per approfondire le procedure ed il significato  della edificazione di un luogo di culto per i fedeli di religione islamica.


La nostra Costituzione riconosce la libertà di culto e, per volere dei nostri Padri Costituenti, questa libertà ha la stesso valore delle libertà di parola e di opinione.


Ciò nonostante la Regione Lombardia,con una legge incostituzionale,vuole impedire l’esercizio di questo elementare diritto.


L’amministrazione ha voluto  procedere all’aggiornamento del piano di gestione del territorio apportando le modifiche che successivamente passeranno al vaglio del Consiglio Comunale.


Sono scelte di carattere tecnico che hanno anche una valenza di carattere sociale.


La cittadinanza deve sapere che la variante al Pgt risponde alla domanda più volte avanzata dalla comunità islamica cremasca, domanda rimasta inascoltata dalla precedente amministrazione di centro destra.


Il merito del Sindaco e della Giunta è la volontà di dare una chiara risposta a tale richiesta, in ottemperanza della legge forte dell’esperienza di anni di pacifica convivenza fra le comunità religiose ed i cittadini di Crema e del cremasco.


Il processo d’integrazione incontra limiti dettati dalle differenze nel modo di vivere e dalle diverse culture, storie e tradizioni. Ma tali incomprensioni più che un vero muro contro muro si vanno stemperando con le nuove generazioni, con i giovani nati e cresciuti nella nostra comunità.


Stasera assistiamo ed assisteremo  in futuro,. al tentativo della minoranza consiliare e dei suoi simpatizzanti e rappresentanti politici di porre la questione della costruzione del luogo di culto in un ambito di contrapposizione, incutendo timori infondati, basati su speculazioni di fatti di inaudita violenza che accadono in Europa e nel mondo, ma che non derivano dal bagaglio culturale e sociale di una religione, sono bensì il frutto di odio e di intolleranza speculare a quella di personaggi molto vicini a noi e che si professano cattolici.


I cremaschi devono sapere che la comunità islamica desidera che  la Musalla sia un luogo aperto a tutte le religioni,  un punto di incontro  per tutti coloro che riconoscono i valori  del dialogo e dell’accoglienza, ai cittadini che pensano sia necessario abbattere muri e costruire ponti.


A volte ci viene chiesto perché il  Partito della Rifondazione Comunista si batte per una questione religiosa  dato che storicamente siamo ideologicamente tendenti all’ateismo più che ad un credo religioso..


La risposta che diamo è che siamo per i valori di vera uguaglianza tra i popoli e le religioni, senza distinguo per la provenienza di ogni uomo, senza discriminazioni di genere o per le sue preferenze sessuali, senza distinzioni per la sua estrazione sociale.


E’ vero che Marx ha scritto che la religione è l’oppio dei popoli, ma è altrettanto vero che l’ignoranza e il pregiudizio sono  all’origine di tanti mali.


 

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