lunedì 17 novembre 2014

RICHIESTE PESANTI PER I NO TAV

La mania di protagonismo dei pubblici ministeri torinesi Rinaudo e Padalino è sfociata nella richiesta nel processo contro i giovani imputati nel processo ai No Tav Chiara,Claudio,Mattia e Niccolò(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2014/05/colpevoli-di-resistere.html )per i fatti di Chiomonte di ben quasi dieci anni per terrorismo,violenza armata e organizzazione paramilitare.
Il tutto per aver forse danneggiato un compressore,fatto ancora da valutare,in un paese dove questo tipo di richiesta di pena non viene nemmeno sognata per gli assassini di Stato,lo stesso Stato che secondo i due idioti è stato seriamente minacciato da questi quattro poveri ragazzi che per i  giochetti e per il classico colpo di coda prima di andarsene verso altri lidi dei piemme rischiano grosso(http://www.infoaut.org/index.php/blog/no-tavabenicomuni/item/12672-padalino-e-rinaudo-lasciano-il-maxiprocesso-ai-no-tav-bocciati? ).
L'articolo è preso da Infoaut.


No Tav:chiesti 9 anni e 6 mesi per Chiara,Claudio,Mattia e Niccolò.


Siamo giunti alle richieste dei pm per il processo a carico di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò in carcere dal 9 dicembre scorso con l’accusa di terrorismo. I pm con l’elmetto, Padalino e Rinaudo, estromessi dall’arringa finale al maxiprocesso si concentrano qui e danno sfogo a tutte le esibizioni di codici, ricostruzioni e protagonismo che non hanno potuto rappresentare nell’alto processo.
Eccoli quindi esibirsi in una ricostruzione inverosimile di quella notte e arrivare a parlare di “organizzazione paramilitare”, di attentato, di volontà di far male.

Lessico utile ad alzare il prezzo della condanna che alla fine viene formulata in 9 anni e 6 mesi per i notav. «Violenza armata e organizzata in modo paramilitare per acquisire consensi e per costringere lo Stato a retrocedere.

I due Pm (con Rinaudo in testa) hanno definito il danneggiamento di un compressore (perchè di quello si parla in sintesi) come “un atto di guerra” per arrivare ad un “attacco alla personalità dello Stato”, come se il compressore fosse Napolitano.

“Ci può piacere o no – ha argomentato sempre Rinaudo- che venga costruita questa linea ferroviaria, ognuno ha sua opinione, ma ormai quest’opera è stata decisa dallo Stato” e “attraverso queste condotte – ha detto – si attaccano scelte e interessi fondamentali dello Stato: scelte di politica economica, di politica internazionale e anche ambientali”. E gli stessi poliziotti “non sono stati aggrediti come singoli, ma come rappresentati dello stato”.

Non c’era da aspettarsi altro dal duo con l’elmetto, richieste altissime per fame di successo e credibilità e per continuare quella crociata intrapresa contro il movimento notav, alzando di volta in volta la posta, proprio mentre il “sistema tav” perde credibilità e credito giorno dopo giorno.

Non lasceremo soli, come abbiamo sempre fatto, Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, e questa sera ci troveremo a Chiomonte, il miglior modo per dimostrare che “liberare tutti vuol dire lottare ancora”

Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò liberi subito! Libertà per i notav!

da notav.info

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