Alla notizia del pastore albanese Qamil Hyraj ucciso lo scorso sei aprile per essere stato usato come componente di difficolta in un gioco al bersaglio quasi non ci credevo.
Invece questa odiosa vicenda è accaduta veramente in provincia di Lecce dove il datore di lavoro del ventitreenne ammazzato,qui vero e proprio padrone nel senso più spregevole del termine,ha messo Qamil nella traiettoria di tiro dove il vero bersaglio era un frigorifero solo per rendere più difficoltoso il proprio allenamento.
L'articolo preso da"L'unione sarda"spiega in poche righe questo atto di vero e proprio schiavismo che solo grazie alle indagini dei carabinieri è venuto alla luce,anche perché il padre dell'assassino aveva cercato di depistare le indagini simulando un furto di pecore da parte di ladri.
Pastore ucciso "per gioco" dal suo capo.
"Gli faceva fare il bersaglio umano".
"Gli faceva fare il bersaglio umano".
Lecce: secondo gli inquirenti il 23enne Qamil Hyraj è stato colpito dal datore di lavoro, nel corso di un pericoloso tiro a segno con una calibro 22.
Ucciso per errore, mentre veniva usato per gioco dal suo datore di lavoro come bersaglio mobile da evitare. Sarebbe morto così Qamil Hyraj, il pastore albanese di 23 anni ucciso lo scorso 6 aprile con un colpo di pistola alla testa in una zona di campagna di Torre Lapillo, frazione di Porto Cesareo (Lecce). L'appassionato di giochi pericolosi che avrebbe premuto il grilletto, invece, si chiama Giuseppe Roi, 31 anni, ed è il proprietario dell'azienda agricola dove lavorava la vittima. Per lui, oggi, sono scattate le manette. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il pastore era spesso coinvolto da Roi, amante delle armi, nelle sue "prove di mira". Il giorno della tragedia aveva scelto come bersaglio principale un frigorifero, dove gli esperti di balistica hanno rinvenuto uno dei proiettili partiti dalla sua calibro 22. Un secondo colpo, invece, sparato con la stessa arma, ha raggiunto il giovane albanese, che si trovava sulla stessa traiettoria, uccidendolo. Per gli investigatori, Roi voleva in effetti colpire l'elettrodomestico, ma aveva fatto mettere Hyraj sulla linea di tiro, per rendere più "difficile" il gioco. Una sorta di barriera umana da aggirare. Una specie di macabro remake della celebre prova di Guglielmo Tell. L'accusa di cui dovrà ora rispondere Roi è quella di omicidio volontario nella forma del dolo eventuale. Il padre del giovane arrestato, Angelo Roi, di 68 anni, è stato invece denunciato per simulazione di reato, in quanto, nel tentativo di depistare le indagini, dopo l'omicidio aveva simulato il furto di alcune pecore per far credere che il giovane fosse stato ucciso dai ladri. Ma dopo oltre sei mesi di indagini è emersa la cruda verità.
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