mercoledì 17 aprile 2013

UNA SENTENZA ASSURDA

La notizia dei giudici romani incaricati dell'emissione della sentenza sull'estradizione del prigioniero politico basco Lander Fernandez Arrinda,hanno deciso contrariamente alle previsioni e soprattutto alla legislatura internazionale,di concedere allo Stato terrorista spagnolo di averlo"ospite"nelle proprie galere dove la tortura,le minacce e purtoppo anche gli assassinii sono all'ordine del giorno.
Nonostante le vibrante protesta di tutti gli amici dei vari comitati di amicizia col popolo basco di tutta Italia e non solo,i giudici hanno deciso questa assurda estradizione figlia di un'ancor più assurda condanna di un ragazzo che è stato punito per aver venduto dei biglietti di una lotteria in cui si presumevano favori economici all'Eta(vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/06/lander-askatu.html ).
L'articolo preso da Infoaut spiega la cronaca della giornata di ieri e di quella odierna ed ospita un comunicato di Euskal Herriaren Lagunak che continuano la loro lotta per questo ragazzo e non solo in quanto il calpestamento dei trattati internazionali da parte di Madrid per un'ipotesi di reato tra parentesi anche prescritto,è palese,con la stampa iberica che già alcune ore prima della lettura della sentenza ne sapeva già i contenuti.

Solidarietà a Lander! No all'estradizione!

Questa mattina la Corte di Cassazione si è trovata a decidere se confermare la decisione presa il 16 gennaio scorso dalla Corte d'Appello di Roma, riguardo all'estradizione del militante basco Lander Fernandez, tutt'ora agli arresti domiciliari. L'udienza iniziata nella tarda mattinata di oggi si è conclusa, mentre bisognerà aspettare ancora prima di avere un responso. Intanto questa mattina, mentre nelle aule dei tribunali, la Corte si trovava a discutere ancora una volta sul caso Lander, fuori dall'edificio è stata organizzata una conferenza stamapa e un presidio di solidarietà da parte del Comitato "Un caso basco a Roma". Numerose le realtà cittadine presenti in piazza che hanno fatto sentire la propria vicinanza a Lander.
Anche in altre città italiane, come Napoli e Torino, i comitati di solidarietà con i Paesi Baschi (Euskal Herriaren Lagunak) hanno organizzato in contemporanea azioni di solidarietà nelle diverse città. Molti gli striscioni appesi in luoghi simbolici della città, anche qui per non far sentire Lander solo e per dire no all'estradizione.

Qui sotto, il comunicato di solidarietà da parte della rete Amici e Amiche dei Paesi Baschi
Come compagne e compagni della rete italiana dei comitati di amicizia col popolo basco EHL ITALIA, siamo a fianco di Lander, dei suoi compagni e dei suoi familiari nel giorno in cui la Corte di Cassazione dovrebbe esprimersi sulla richiesta di estradizione verso lo Stato Spagnolo, il 16 di Aprile. Da oltre dieci mesi infatti, Lander Fernandez Arrinda cittadino basco, è costretto a subire gli arresti domiciliari, da quando il 13 Giugno scorso,venne arrestato a Roma nella sua dimora con un’imponente, quanto grottesca, operazione di polizia e trasferito nel carcere di Regina Coeli dove fu costretto a trascorre due giorni in completo isolamento giudiziario, senza ora d’aria né pasti per il primo giorno; un fenomenale sequestro di persona eseguito dalla polizia e dalle autorità italiane sotto le pressioni dello Stato spagnolo, che poi si convertirà in mesi di domiciliari, con un mandato internazionale che lo accuserebbe di terrorismo.
Conosciamo sin troppo bene la cieca violenza repressiva che le autorità madrilene, e sovente quelle francesi, rivolgono al popolo basco per tentare di far tacere, impaurire e disgregare un movimento che rivendica il diritto del proprio popolo ad autodeterminarsi, a vivere in un territorio libero da speculazioni e devastazioni ambientali, che è costretto a subire la militarizzazione forzata da parte di Francia e Spagna, che lotta per costruire un Paese Basco libero, non solo dall'occupazione straniera, ma anche dalle logiche di profitto e sopraffazione.
Per questo non ci stupiamo delle accuse inconsistenti, faziose e false che dipingerebbero Lander come un criminale terrorista, che si basano addirittura su alcune dichiarazioni estorte sotto tortura a un suo conoscente nel periodo di isolamento che segue all’arresto, un'altra pratica aberrante più volte denunciata da numerosi organismi internazionali nonché dagli attivist* basch*. Lander era già stato perseguitato nella sua Euskal Herria, sequestrato e minacciato dalla polizia spagnola, così come aveva già subito processi dai quali era stato assolto.
Ribadiamo la nostra vicinanza a Lander, ai suoi compagni di Roma e di Euskal Herria, denunciando ancora una volta lo stato di eccezione permanente e di criminalizzazione verso chi lotta nel Paese Basco. Cammineremo a fianco di Lander sino alla sua liberazione, per dire con forza che la repressione non scalfisce la solidarietà, che siamo e saremo sempre a fianco di chi lotta, in Italia e in Euskal Herria.
No all'estradizione! Lander Libero! Libertà per i prigionieri politici baschi!

Rete EHL Italia (Euskal Herriaren Lagunak-Amiche e amici del Paese Basco)

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