lunedì 11 ottobre 2021

IL VACCINO ANTIMALARICO

La notizia recente della diffusione del vaccino antimalarico in Africa che in un programma iniziale ha convolto quasi un milione di bambini è complessivamente una buona notizia,in un continente dove la malaria miete la maggior parte delle vittime l'anno,circa 400 mila,di cui ben 260 bambini e dove sempre annualmente vengono colpite 230 milioni di persone.
Nel redazionale di Contropiano(vaccino-antimalarico-un-successo-con-molti-punti-di-domanda )si da molto risalto all'importanza di questo primo progetto pilota ma si guarda anche al fatto che la protezione del vaccino della Glaxo,che promette un costo sociale e calmierato del medicinale,sia solamente del 39% con la percentuale innalzata al 70 se coadiuvata da farmaci antimalarici.
Numeri relativamente bassi che solitamente non permettono la diffusione dei vaccini da parte dell'Oms,ma la concomitanza mondiale della corsa alle risorse per il vaccino anti Covid-19 ha fatto sì che ci si sia mossi con qualche incognita in più,nonostante che il vaccino antimalarico sia ormai da due decenni allo studio effettivo.
Comunque sia la complessità oggettiva di logistica e di distribuzione che quella di somministrazione che prevede quattro richiami nel giro dei primi 18 mesi di vita sono punti seri su cui pensare,e che la carenza di livelli igienici e sanitari nella gran parte dell'Africa sono ostacoli che devono essere superati per potere fare una campagna vaccinale totale che possa abbassare notevolmente se non azzerare i numeri dei malati e delle vittime.

Vaccino antimalarico: un successo con molti punti di domanda.

di  Redazione Contropiano   

Mentre nel nord del mondo ci si preoccupa esclusivamente dei vaccini contro il Covid-19, un’indicazione molto importante è stata emanata dall’OMS. Si tratta della raccomandazione all’uso diffuso del vaccino contro la malaria, dopo che un programma pilota che ha coinvolto 800.000 bambini tra Ghana, Kenya e Malawy ha dato dei risultati incoraggianti. 

Si tratta evidentemente di un evento storico d’importanza epocale, se si pensa che le ricerche di un vaccino contro la malaria erano in corso da decenni, per combattere un’infezione che colpisce ogni anno 230 milioni di persone, provocandone la morte in 400.000 casi, di cui 260.000 di bambini. 

Come è noto, il continente più colpito è l’Africa dove appunto l’OMS indica di avviare la vaccinazione di massa sui bambini. 

A fronte del logico entusiasmo che questa notizia ha provocato, è anche il caso di porsi qualche domanda sull’efficacia e sul futuro di questa campagna vaccinale. 

Il vaccino antimalarico, prodotto dalla multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline garantisce una protezione assai bassa, che raggiunge il 39% per i contagi (aumentabile al 70% se associato a farmaci antimalarici) e il 29% per la malattia grave. 

E’ la prima volta che l’OMS approva un vaccino di efficacia così bassa, probabilmente perché la pandemia Covid-19 ha dirottato le risorse dei donatori verso la ricerca su quest’ultima malattia, diminuendo l’impegno sulla malaria. Come ha affermato Andrea Crisanti, noto studioso della malaria, molte risorse che sarebbero state destinate alla ricerca su tale malattia, sono mancate a causa del Covid. 

Non è casuale che si sia arrivati a disporre di più vaccini contro il Covid in appena un anno circa, mentre le ricerche su quello antimalarico datano una ventina d’anni. 

La mancanza di risorse, negli ultimi due anni, per il controllo della diffusione della malaria in Africa, attraverso la distruzione dell’habitat delle zanzare e l’uso di farmaci adeguati, ha provocato un aumento delle infezioni e da questo nasce una decisione dell’OMS che in altri tempi non sarebbe stata presa. 

Inoltre, il vaccino antimalarico prevede ben quattro somministrazioni da effettuarsi nei primi 18 mesi di vita. Una cosa non facile nelle condizioni dell’Africa sub sahariana, in cui sarà senz’altro necessaria una forte sensibilizzazione all’importanza della vaccinazione per ottenere il rispetto di tali scadenze che in molti casi troveranno difficoltà per le difficoltà logistiche, lavorative e abitative delle famiglie. 

Infine, non è ancora chiaro quali saranno i costi del vaccino. Sembra che la società produttrice sia disposta a garantire alcune forniture a prezzo “sociale”, ma non si sa di quante dosi né è noto quale compenso sarà richiesto. 

La bella notizia della partenza di una campagna vaccinale di massa contro la malaria è quindi da sottoporre a una verifica di realtà che vada oltre l’esultanza che ha suscitato. 

Soprattutto, pensiamo che la campagna vaccinale potrà avere successo solo se sarà accompagnata da un rafforzamento parallelo dei sistemi sanitari pubblici dei paesi africani, oggi troppo carenti. Ancora una volta, a fare la differenza, saranno i quattrini.

P.s. Sarà un caso, ma in questo caso e in quel continente non si ha notizie di “proteste no vax”…

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