venerdì 22 ottobre 2021

BERLUSCONI VUOL DIRE ANCORA LA SUA

Il berlusconismo ce lo potevamo togliere di mezzo già da più di cinque anni,da quando l'ex premier colluso con la mafia e il pieno di sé Renzi stipularono il primo di una serie di tanti inciuci(vedi:madn il-patto-tra-un-non-eletto-e-un.incandidabile ),ma nelle ultime settimane complice una destra sempre più populista e la recente batosta elettorale il nome di Berlusconi torna a fare marchetta come possibile leader del centrodestra sovrastando Meloni e Salvini che fanno spallucce e per ora incassano.
Le distanze all'interno di questa coalizione,che è tutto a parte unita viste le spaccature a livello nazionale e ancor più in Europa,sono ampie e non convincono nessuno a partire dagli stessi liberal  reazionari.
L'articolo di Left(alla-fine-tutti-a-scodinzolare-da-berlusconi )parla di queste incongruenza venute fuori dall'ennesimo incontro a tre tenutosi nella residenza romana dell'ex premier puttaniere,e nonostante l'ostentata serenità le incomprensioni e le sparlate alle spalle sono imponenti e importanti,con il sogno dell'omuncolo di Arcore,nemmeno tanto tenuto nascosto,sarebbe quello d'insediarsi al Quirinale.
Vado oltre la tematica del contributo ponendo l'attenzione al fatto che comunque Berlusconi detenga ancora in mano una buona fetta dell'informazione italiana,ed i telegiornali Merdiaset ne danno conferma con servizi tagliati su misura per il cavaliere criminale.
Immaginatevi un Berlusconi contrario ai vaccini,al green pass e non così pronto a sostenere il governo Draghi come non fa Salvini,con la Meloni fuori solamente per mero opportunismo politico:tutti i servizi informativi avrebbero un'altra piega dettata dalla volubilità di un personaggio politico che rappresenta il vecchiume corrotto e corruttibile cui siamo da decenni abituati.

Alla fine tutti a scodinzolare da Berlusconi.

di Giulio Cavalli

L’immagine più potente del disastroso momento del centrodestra è la finta serenità sputata ai giornali ieri di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni mentre passeggiano, sorridono, si abbracciano, si baciano e fanno comunella a Villa Grande, la ex dimora del regista Zeffirelli sull’Appia oggi residenza romana di Berlusconi. È un incredibile salto indietro nel tempo, negli anni 90, quando la politica che si era fatta marketing era convinta di potersi raccontare sulle pagine patinate senza il bisogno di raccontare i contenuti.

L’incontro di ieri (fortemente voluto da Berlusconi che è convinto di poter tenere a bada i suoi giovani, inesperti e troppo focosi alleati) porta con sé la nostalgia dei tempi andati, come quelle cene di classe molti anni dopo quando tutti si ritrovano un po’ ammaccati dalla vita, piuttosto imbolsiti e pateticamente incagliati sugli amori e le simpatie che erano allora perché vuoti di emozioni presenti. La linea politica che esce dall’incontro dei tre leader è un comunicato bulgaro che non vale nemmeno la pena leggere, ripete quel “volemose bene” che è la strategia di uscita più banale per le situazioni complesse. Berlusconi dice che sono tutti “uniti” e che ha intenzione di “sostenere Draghi e di tenere unito il centrodestra” come se non fosse un fatto su cui riflettere che due partiti su tre sostengano il governo mentre Fratelli d’Italia sta bellamente a sollazzarsi all’opposizione.

L’idea della federazione lanciata da Salvini è finita nel cassetto delle sparate buone per un paio di articoli di giornale mentre quello che esce è per l’ennesima volta un commissariamento del Cavaliere che vuole riproporsi come leader. Anche la recita di Salvini e Meloni che sono amici per la pelle è qualcosa a cui non crede più nessuno.

Ma c’è un punto sostanziale che racconta bene il degrado: Silvio Berlusconi ieri pare che abbia raccontato ai suoi discoli di Lega e FdI che mancherebbero solo una trentina di voti per coronare il suo sogno di diventare presidente della Repubblica. E questo è il punto cruciale che racconta la sensazione: il centrodestra che si lamenta di avere perso male le elezioni amministrative per mancanza di proposte di spessore sta davvero brigando convinto di poter eleggere presidente della Repubblica un uomo che si è seduto al tavolo con Cosa Nostra e che ne ha finanziato le attività con le sue società.

Basta questo, solo questo, per rappresentare il momento.

Buon giovedì

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