lunedì 5 luglio 2021

LA COSTA PACIFICA TRA CANADA E USA E' INFUOCATA

I dati climatici che da una decina di giorni arrivano dalla parte occidentale del continente nordamericano destano parecchie preoccupazioni in quanto per le zone sotto osservazione vi sono state delle temperature ben al di sopra delle medie e che hanno sfiorato i 50° ed in molte città c'è stata una emergenza per la calura con un corredo di decine di morti legate al caldo intenso,in luoghi dove di norma non vi sono in questo periodo più di 30°.
Nell'articolo di Contropiano(i-cambiamenti-climatici-indotti )città come Portland e Seattle e anche la vicina Vancouver posta poco più a nord entro il confine canadese hanno registrato temperature record ben al di sopra dei 40 gradi mentre il villaggio di Lytton nella Columbia Britannica è stato completamente distrutto da un incendio provocato a causa dei 46,9° .
Sono proprio gli incendi e lo spostamento dell'alta pressione verso il sud della costa pacifica e l'entroterra che fanno paura,in zone come la California che sono soggette nel periodo estivo a cataclismi provocati dal calore e a volte aiutati dall'azione diretta dell'uomo,che anche in maniera indiretta sta facendo collassare il pianeta con una continua emergenza climatica che anno dopo anno sta bruciando aree dove il problema degli incendi era inesistente o circoscritto(vedi:madn lestremo-nord-del-pianeta-in-fiamme ).
Nell'articolo sono inoltre presenti tutto quello che l'azione umana in maniera come detto indiretta ma certamente colpevole sta facendo e contribuendo ad accrescere i cambiamenti climatici ed in particolar modo gli effetti del riscaldamento globale,meglio ripetere tutto questo anche se le azioni per contrastare questo evidente problema sono sempre flebili e non attuate da tutti.

I cambiamenti climatici indotti dall’uomo aumentano “i record” migliaia di volte.

di  Guglielmo Zucaro   

Sentiamo sempre più frequentemente parlare di “cambiamenti climatici”, tra i quali uno dei più rilevanti è il riscaldamento globale ; uno dei suoi effetti più significativi, l’ondata di calore, è assurta negli ultimi giorni  all’onore delle cronache perché ha pesantemente interessato il territorio del Canada occidentale e la parte nord-occidentale  degli Stati Uniti.

Infatti un’ondata di caldo eccezionale (temperature diurne di 45 °C e minime notturne superiori alle massime diurne medie di fine giugno), e quindi particolarmente pericolosa si è riversata su quelle regioni del Nord America, battendo di gran lunga ogni record precedente in materia; si consideri che la temperatura media di queste aree per il periodo in esame varia tra i 20 e i 30 °C.

La cittadina di Lytton nella Columbia Britannica ha registrato domenica 27 giugno u.s. la temperatura di 46,6°C, lunedì 28 quella di 47,9°C e il 29 giugno ha raggiunto la temperatura record di 49,6°C. La città di Seattle (745mila abitanti) nello stato di Washington U.S. ha registrato 40 °C domenica e lunedì 41,7 °C. La città di Portland (585mila abitanti) sabato 26 giugno ha registrato due picchi record 42 °C e 44,4 °C.

Questa situazione ovviamente sta manifestando effetti critici importanti quali stress da calore nelle persone, negli animali e nella vegetazione che ne mettono a rischio anche la sopravvivenza (a Vancouver, sulla costa occidentale della British Columbia, il dipartimento di polizia riferisce più di 150 morti per malori improvvisi negli ultimi giorni), aumento degli inquinanti nell’aria,  incendi boschivi, probabilità di frane causate dallo scioglimento dei ghiacciai in montagna (in zona si trova la città di Calgary sede delle Olimpiadi invernali 1988), danni e malfunzionamenti di infrastrutture e sistemi di trasporto, e diverse altre criticità sociali ed economiche.

Questa ondata di calore è stata causata da un’anomalia termica (consiste nella differenza tra il valore medio annuo di temperatura in un punto e la relativa media calcolata su un periodo di riferimento) dovuta ad una combinazione di più fattori, ma principalmente ad una vasta area di alta pressione, che raggiungendo tutti i livelli medi e alti della troposfera (la parte di Atmosfera terrestre più vicina alla superficie), si è posizionata sulla parte settentrionale dell’Oceano Pacifico ed è rimasta ferma per un lungo periodo di tempo, bloccando il calore ai bassi strati e facendolo aumentare per compressione (la compressione  è generata dalle correnti discendenti tipiche delle alte pressioni); i venti prevalenti si sono poi incaricati di spostare questa massa di aria calda verso est.

Nei prossimi giorni la morsa di calore si attenuerà sulle coste occidentali del Canada ma alta pressione e calore si sposteranno verso est interessando anche verso sud la parte centrale degli Stati Uniti.

Sui Cambiamenti climatici.

Queste condizioni climatiche estreme si stanno verificando sempre più frequentemente sullo sfondo del cambiamento climatico indotto dall’uomo, con le temperature globali ormai già oltre il limite di 1,5°C superiori ai livelli preindustriali.

“Le ondate di calore stanno diventando più frequenti e intense poiché le concentrazioni di gas serra portano a un aumento delle temperature globali. Stiamo anche notando che iniziano prima e finiscono più tardi e stanno avendo un impatto crescente sulla salute umana“, ha affermato Omar Baddour, capo della Divisione Monitoraggio e politica del clima del WMO (World Meteorological Organization –  Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, che si dedica alla cooperazione e al coordinamento internazionali sullo stato e il comportamento dell’atmosfera terrestre, la sua interazione con la terra e gli oceani, il tempo e il clima che produce e la conseguente distribuzione delle risorse idriche).

Secondo il rapporto WMO sullo stato del clima globale nel 2019, nel 2018, le persone vulnerabili di età superiore ai 65 anni hanno subito un record di 220 milioni di esposizioni a ondate di calore in più, rispetto alla media di riferimento del 1986-2005.

Nikos Christidis è uno scienziato del clima presso il Met Office (Servizio meteorologico del Regno Unito). Ha affermato: “Senza il cambiamento climatico indotto dall’uomo, sarebbe stato quasi impossibile raggiungere temperature medie di giugno da record negli Stati Uniti occidentali, poiché le probabilità che si verifichino in natura sono una volta ogni decine di migliaia di anni.…… Si stima che l’influenza umana abbia aumentato la probabilità di un nuovo record diverse migliaia di volte”.

Inoltre lo stesso climatologo ha affermato: “Si prevede che i rischi legati al clima per la salute, i mezzi di sussistenza, la sicurezza alimentare, l’approvvigionamento idrico, la sicurezza umana e la crescita economica aumenteranno con il riscaldamento globale di 1,5 °C e aumenteranno ulteriormente con 2 °C. Limitare il riscaldamento a 1,5 °C anziché a 2 °C potrebbe comportare l’esposizione di 420 milioni di persone in meno a gravi ondate di calore”.

…..e le risorse idriche….ah ah ah ah….alla prossima puntata

* meteorologo

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