Quando i sovranisti s’inginocchiano.
di Giorgio Cremaschi (Potere Al Popolo)
Con un atto senza precedenti nella storia della Repubblica, il Vaticano è ufficialmente intervenuto per fermare il disegno di legge Zan, che equipara al razzismo la violenza e l’incitamento all’odio omofobi e di genere.
È una legge giusta, che serve anche a far ricordare quanto poco siano applicate la legge Mancino e la legge Scelba, per le quali il fascismo ed il razzismo in tutte le loro forme non sono opinioni, ma crimini.
Ora però l’intervento del Vaticano ripropone una questione di fondo: quella della sovranità democratica in Italia. Sovranità che viene spesso messa in discussione dagli interventi della UE e della NATO sul piano economico e militare; e che ora viene colpita anche sul piano dei valori civili dal Vaticano.
La difesa della laicità dello stato imporrebbe che si respingesse senza se e senza ma la richiesta di uno stato religioso straniero.
Ma i vincoli del Concordato, nelle versioni firmate da Mussolini e attualizzate da Craxi, danno forza al clericalismo; come i vincoli di Maastricht al liberismo e quelli del Patto Atlantico al militarismo.
E tutte le principali forze politiche, a parte qualche ipocrisia di facciata, accettano e sostengono questi vincoli.
Così ora i sovranisti reazionari come Salvini e Meloni si inginocchiano davanti all’ingerenza vaticana e Letta si dichiara disposto a discuterla.
Per una ragione o per l’altra nessuna delle principali forze politiche del nostro paese ne sostiene davvero la sovranità democratica.
Che invece va riaffermata , in questo caso mettendo in discussione il Concordato sulla base del principio: libera Chiesa in libero Stato.
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