lunedì 11 gennaio 2021

VIAREGGIO,TUTTO COME SEMPRE

Le immagine dei parenti delle vittime della strage di Viareggio in lacrime in uno stato di profonda disperazione e di rabbia sono lo sfogo giustificabile di persone che da più di dieci anni vivono senza i loro cari persi in modo doloso ma essendo in Italia questo fatto può non essere meritevole di giustizia.
La lista alle altre stragi dello Stato si allunga e altre vittime non troveranno giustizia ma diciamocelo tutto questo era ampiamente preventivato in quanto se si toccano dei vertici di importanti aziende come lo può essere Ferrovie dello Stato il potere dato dalla posizione acquisita nonché il denaro contano eccome.
E come nei peggiori incubi anche qui la prescrizione è arrivata a dettare la parola fine almeno per questo processo,infatti la Cassazione di Firenze ne ha disposto un altro ma con l'accusa ben più lieve del disastro ferroviario colposo,praticamente una sentenza già scritta e lo si sapeva già dal giorno del giudizio di primo grado(madn la-prima-sentenza-per-la-strage-di.viareggio ).
Si parla spesso di vittime innocenti,ma se non lo sono queste 32 che stavano in casa per lo più a dormire o sul posto di lavoro allora si parla a vanvera,e la classica indignazione italiana di cinque minuti è fine a se stessa e per riempire per qualche giorno le pagine dei giornali.
L'articolo che è un comunicato sindacale dell'Usb(contropiano )parla giustamente di scandalo,l'ennesimo,e della lungaggine burocratica della"giustizia"italiana che permette anche per i reati più odiosi la possibilità,rimandando all'infinito i lavori in aula da avvocati ben pagati e senza scrupoli,le sentenze di colpevolezza,vedasi i vari politici(su tutti Andreotti e Berlusconi)invischiati a rotazione nei tribunali del belpaese.

Strage di Viareggio, lo scandalo della prescrizione per 32 omicidi.

di  Unione Sindacale di Base  

Dal 29 giugno 2009 i familiari delle vittime della strage di Viareggio aspettano giustizia. Invano, perché oggi la quarta sezione della Corte di Cassazione ha riservato loro una triste doccia fredda: le condanne a Moretti e soci della Corte d’Appello di Firenze non valgono, dovrà esserci un nuovo processo.

Non però per il reato di omicidio colposo, chissenefrega se sono morte 32 persone, ma per l’accusa di disastro ferroviario colposo. In buona sostanza la Cassazione ha stabilito che la strage di Viareggio equivale al deragliamento senza vittime della scorsa estate a Carnate, per il quale è stata mossa la stessa imputazione.

Tutto ciò accade perché gli ermellini, specialisti in acrobazie giuridiche, hanno stabilito che a Viareggio non c’è stata la violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro, che aveva fatto scattare per Moretti e soci la condanna per omicidio colposo. Come è noto, infatti, gli impianti ferroviari italiani sono il paradiso della sicurezza dei lavoratori.

La scandalosa sentenza della Cassazione è l’ennesima dimostrazione che le norme vigenti non sono sufficienti, tutelano aziende e capitale ma non la vita e l’integrità fisica e morale dei lavoratori. Occorrono leggi stringenti, strumenti concreti come l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Servono nuove leggi e normative che possano mettere di fronte alle proprie responsabilità i datori di lavoro.

In quest’ottica la proposta dell’Unione Sindacale di Base per una legge per l’omicidio sul lavoro è una necessità non più rimandabile. Le responsabilità degli imprenditori e delle grandi ditte non possono più essere messe continuamente in secondo piano, mentre chi lavora piange ogni giorno nuovi morti.

In un contesto in cui diminuiscono le tutele del lavoro, in cui la sicurezza e la vita valgono poco più di zero, siamo convinti che l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro possa rendere giustizia alle troppe vittime e porre un freno a questa continua strage sui luoghi di lavoro. USB rilancerà, con rinnovata determinazione, la battaglia per una legge sull’omicidio sul lavoro.

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