mercoledì 24 ottobre 2018

SGOMBERO CANTINE E FOGNE


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La farsa accaduta a Roma ieri durante il tentativo nemmeno cominciato di sgombero della sede di Cagapovnd finita a tarallucci e vino è l'ennesima dimostrazione di attaccamento viscerale da parte dei fascisti del nuovo millennio e la sbirraglia e i questorini di quello attuale(contropiano casapound-sotto-sgombero-ma-per-finta ).
Una storia cominciata ormai da quasi 15 anni quella dell'occupazione di uno stabile intero in Via Napoleone II in zona Termini,grazie alle concessioni di Veltroni e poi acquistato da Alemanno per quasi 12 milioni di Euro e tolta al demanio statale(madn il-mutuo-sociale-di-alemanno-favore-di ca$$a povnd ).
Il blitz annunciato da tempo non c'è stato,forse troppa gente impegnata negli arresti di Ostia per il clan Triassi,nemici degli Spada,o forse è stato il solito opportunismo politico per far parlare queste merde che alla faccia della Costituzione hanno spazio e agibilità.
E non si venga a prendere le difese di questi imbecilli e parlare di centri sociali di sinistra ed equipararli a questa sede di sei piani per 60 stanza dove questi ratti squittiscono allegramente e non hanno voglia di andarsene nonostante i proclami della sindaca Raggi,staremo a vedere se nel prossimo futuro ci sarà qualche svolta,consci del fatto che la derattizzazione non termina con una cacciata con la scopa ma con la dichiarata incostituzionalità di questo movimento.

Casapound sotto sgombero, ma per finta…

di  Redazione Contropiano
Difficile non notare la differenza di “trattamento” usato dalle cosiddette forze dell’ordine nel caso l’ordinanza di sgombero riguardi – come stamattina – un edificio occupato da fascisti conclamati. Addirittura orgogliosi di dichiararsi tali come Casapound.

Nel delirio sgomberativo che da qualche anno attraversa l’Italia, stamattina la Guardia di Finanza – su ordine della Corte dei Conti, non della Questura o del Comune di Roma – si è presentata davanti alla lussuosa sede di via Napoleone II, a due passi dalla stazione Termini. Sei piani e 60 stanze a disposizione dei picchiatori sempre impuniti.

Ma nessun blitz, anzi un appuntamento stabilito da tempo e senza troppe sollecitazioni.

Le prove erano iniziate già ieri pomeriggio, per eseguire un sopralluogo nel palazzo, di proprietà pubblica ma concesso loro ai tempi di Veltroni sindaco. E’ uno dei tanti motivi per cui, quando sentiamo parlare del Pd come forza “antifascista”, ci scappa sempre uno sghignazzo gigante.

Il sopralluogo era stato disposto per determinare – intanto – i danni provocati dalla lunga presenza dei “fascisti del terzo millennio”.

Ci si sarebbe attesi un atteggiamento “belligerante”, da parte delle guardie, almeno lontano parente di quello messo in atto dalla squadretta di vigili urbani che – per esempio a San Basilio – si erano prodotti un mese fa in un assalto e due arresti (due attivisti di Asia Usb e candidati di Potere al Popolo!) pur di riuscire a sfrattare un’anziana donna da un appartamento popolare per cui, oltretutto, pagava regolarmente l’affitto.

Macché. Le cronache riferiscono di “ una serie strette di mano tra i militanti del partito di estrema destra, un sorridente Davide Di Stefano in testa, e gli agenti della Digos in borghese inviati sul posto dalla questura per mediare e arginare possibili disordini”.

Tarallucci e vino, insomma, come tra vecchi amici…

Questa la realtà bruta.

Tutt’altro clima se invece dovessimo stare dichiarazioni rilasciate a beneficio della stampa: “Se entrate sarà un bagno di sangue”, sembra abbia detto il fratello del boss, Davide Di Stefano. E si può anche credergli, tra una stretta di mano e un sorriso ci vuole un attimo a che scorra il sangue a fiotti…

O era il vino?

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