mercoledì 31 ottobre 2018

PERSA LA TAP I PENTASTELLATI CI RIPROVANO A TORINO


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Dopo la questione Tap il Movimento 5 stelle a Torino sta cercando di rifarsi una verginità perduta proprio per l'altra"grande opera"che sta interessando la Puglia dove i pentastellati avevano avuto percentuali bulgare nei paesi interessati dalla costruzione del gasdotto transadriatico(madn tap-perugli-nel-salento ).
Per fare un bilancio della tragicità politica e sociale italiana è da sottolineare il fatto che i principali favorevoli al progetto Tav siano il Pd e Forza Italia,sostenuti da Confindustria e tutti i sindacati confederali,in un percorso che riesce ad unire forze che un tempo si combattevano(magari con altri nomi)mentre oggi fanno affari tra di loro.
L'articolo(contropiano torino-il-consiglio-comunale-vota-no-alla-tav )parla della cronaca di un consiglio comunale dove per il momento si è scelto di fermare il progetto Tav aspettando la tanto famosa analisi dei costi e dei benefici(tra l'altro stilata da società che ci guadagnano con l'avanzare dei lavori in corso)per vedere se è più conveniente andare avanti o fermarsi.

Torino. Il Consiglio Comunale vota no alla Tav. Padroni, sindacati, Pd e Forza Italia infuriati.

di  redazione di Torino 
Il Consiglio Comunale di Torino ha detto stop alla Tav in attesa dei risultati dell’analisi costi/benefici. L’ ordine del giorno è stato approvato con 23 sì e 2 no e diversi consiglieri astenuti che hanno lasciato l’aula consiliare. I sostenitori della Tav, quasi tutti del centrosinistra, hanno esposto cartelli con le scritte  come “Torino dice sì alla Tav”. La protesta ha portato all’espulsione di alcuni consiglieri.

Contro il voto del Consiglio Comunale si sono scagliati i rappresentanti padronali, il Pd e Forza Italia (ormai sempre più in sintonia), tra questi i presidenti delle 11 associazioni d’impresa di Torino insieme alla Confindustria e a Cgil Cisl Uil (anche questi sempre più in sintonia).

Sotto alla sede del Comune si sono fronteggiati gli attivisti No Tav e i rappresentanti di Confindustria, Cgil Cisl Uil, Pd e Forza Italia favorevoli invece alla Tav. In mezzo un cordone di polizia per evitare contatti fisici tra i due gruppi contrapposti.

Sul tema delle grandi opere cresce la tensione anche nella maggioranza di governo. Un consigliere leghista a votato contro l’ordine del giorno, mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti è intervenuto per dire che “le cose che devono essere fatte si fanno”.

Anche per il vicepremier Di Maio il voto di Torino potrebbe diventare una nuova rogna dopo quella del Tap in Puglia, al quale il governo ha dato il via libera nonostante il M5S avesse cavalcato l’opposizione al gasdotto durante la campagna elettorale. Adesso i consiglieri M5S di Torino si sono espressi pubblicamente e ufficialmente contro la Tav mentre la Lega la sostiene.

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