sabato 15 settembre 2018

PADRE PINO PUGLISI


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L'omicidio di Padre Pino Puglisi avvenuto ormai venticinque anni fa a Palermo nel quartiere Brancaccio dove nacque esattamente 66 anni prima,fu uno degli omicidi di mafia più odiosi ed infami che vennero mai pianificati e puntualmente messi a segno.
Già il fatto che l'uccisione di 3P(così veniva anche chiamato Padre Pino Puglisi)avvenne proprio nel giorno del suo compleanno è un segnale forte dei mafiosi,contro un uomo prima che un prete che ha pagato con la vita il suo impegno sociale.
L'articolo preso da Libera(libera anniversario puglisi cui sono allegate una lettera inedita di 3P)è il ricordo di un suo vice parroco proprio a Brancaccio,quando riusciva a tirare fuori dalle grinfie mafiose tanti bambini e ragazzi,parlando apertamente e anche agendo coi fatti di lotta alla mafia,in un territorio dove i fratelli Graviano legati a Bagarella operavano con le loro organizzazioni criminali e ne decretarono la morte.
Settimana scorsa sono stato in Sicilia,proprio grazie a Libera con un campo di lavoro e formazione e si è parlato spesso di 3P e di come il suo lavoro costante abbia fatto sì che ci sia stato un risveglio delle coscienze di tutto un popolo ed un territorio,perché non tutti i siciliani sono mafiosi e non tutti i mafiosi sono siciliani(ma ne parlerò in dettaglio più avanti).

25mo anniversario omicidio Don Pino Puglisi.

Un giorno, in seminario, dopo uno dei soliti pranzi del mercoledì in cui facevamo il punto sulla situazione di Brancaccio, Padre Puglisi assisteva alla mia ennesima esternazione di scoraggiamento. Per tutta risposta prese tutti gli stuzzicadenti che aveva davanti, me ne diede uno e mi disse: “Spezzalo!” Obbedii senza capire!

Ne prese due:”Ora spezza questi insieme”. E che ci vuole? Poi ne contò una ventina, me li porse e mi disse:” Dai, prova adesso!”. Non riuscii a spezzarne nemmeno uno. Lo guardai e lui sorridendo mi insegnò che anche se siamo deboli come uno stuzzicadenti, insieme siamo una forza tale che per quanto la mafia può essere potente mai potrà spezzarci. Forse se ne spezzerà solo uno ma gli altri resteranno vivi!

“Se ognuno fa qualcosa, insieme possiamo fare tanto!”

“Farsi come”, immedesimarsi, imparare la via per essere liberi per poter liberare. “Se non sei libero non puoi liberare… sennò bari e se bari non sei credibile e se non sei credibile non sei un testimone.

Forse per questo lo hanno ucciso!

Martire in Odium fidei o l’odio contro quel prete che vivendo e agendo secondo il Vangelo e nello spirito del Concilio Vaticano II ha innescato una fedeltà a Cristo antitetica alla cultura e alla prassi mafiosa? La religione non serviva più come giustificazione del potere, ma era forza di liberazione totale dell’uomo. I semi di libertà, di giustizia, di pace e di non violenza gettati da 3P nelle nostre vite hanno ancora il potere di vincere la paura e di scardinare la sudditanza rassegnata e passiva al dominio mafioso. Questo, i mafiosi, lo capirono e per questo hanno ammazzato quel prete. E con lui pensavano invano di poter colpire tutti quei cristiani appartenenti a quella chiesa e quella “società civile organizzata” che ha ormai rotto il muro del silenzio.

Anche da qui nasce LIBERA. “…E se ognuno fa qualcosa, insieme possiamo fare tanto!”. E LIBERA è concepita per essere quel NOI non solo di nomi o di numeri contro le mafie. Ma insieme di energie, cuori, rabbia e gioie infinite, L’insieme di tanti che si sporcano le mani…Per poter fare tanto… rendendo possibile il sogno di 3P (Padre Pino Puglisi) e di tutti quelli che ci hanno tracciato la strada.

Ma anche il nome LIBERA è un programma dettato dallo stesso 3P: “Se non sei LIBERO non puoi LIBERARE… sennò bari e se bari non sei credibile…”.

Gregorio Porcaro,ex vice parroco di Padre Puglisi a Brancaccio, coordinatore Libera Sicilia

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