martedì 13 settembre 2016

PROVOCAZIONI USA IN COREA


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Nelle ultime ore ci sono state provocazioni Usa verso la Repubblica Popolare Democratica di Corea ormai da anni uno dei nemici più importanti degli Stati Uniti ed inserita nella lista degli Stati canaglia,che sono quelli che non vogliono subire le ingerenze sociali,politiche ed economiche degli americani che per ripicca impongono embarghi.
La presenza di bombardieri di ultima generazione che possono trasportare ordigni nucleari sono state notate a pochi chilometri di distanza con lo Stato della Corea del Sud,viceversa amica e alleata degli Usa in un gioco di equilibri che proseguono dalla fine del secondo conflitto mondiale.
Questa presenza è sintomo di timore su scala mondiale in quanto credo che un eventuale sconfinamento di velivoli Usa,scortati da jet sia statunitensi che sudcoreani,possa innescare un sicuro e giustificato abbattimento da parte delle forze armate nordcoreane poste a guardia dei propri confini.
L'articolo preso da Contropiano(contropiano internazionale )parla della cronaca delle ultime ore e delle reazioni che includono anche quelle della Cina che osserva con attenzione l'evolversi della situazione.

Bombardieri USA in volo sulla Corea.

di Fabrizio Poggi 
Se c'è un lato che rende gli Stati Uniti relativamente vulnerabili è quello della loro prevedibilità. “Washington è pronta a intraprendere due strade per arginare le provocazioni di una nazione che entro il 2020 potrebbe minacciare il mondo con testate nucleari intercontinentali”, scriveva un quotidiano nostrano dopo il test nucleare nordcoreano di venerdì scorso. Lo stesso giornale sarà oggi certamente lieto di annunciare che gli yankee, come primo passo, hanno scelto “la strada” loro più congeniale: due bombardieri strategici supersonici B-1BS “Lancers”, in grado di portare ordigni nucleari, hanno sorvolato a bassa quota poche ore fa (le 10 ora locale) la base aerea sudcoreana di Osan, spingendosi quindi fino a pochissime decine di km di distanza dalla frontiera con il Nord. Gli aerei, scortati da quattro caccia sudcoreani F-15K e quattro F-16 USA, provenivano dall'isola di Guam, dove hanno fatto ritorno dopo il volo, che l'agenzia russa RT definisce come “organizzato in segno di appoggio USA alla Corea del Sud”. La stessa “strada” era stata seguita da Washington lo scorso gennaio, dopo il precedente test nucleare nordcoreano: allora, la base di Osan era stata sorvolata da un bombardiere strategico B-52, di quelli ora sostituiti a Guam dai B-1BS.
Sono quattro i bombardieri strategici nucleari B-1BS spostati all'inizio di agosto dalla base di “Ellsworth”, nel Sud Dakota, a quella di “Anderson”, all'estremità nordorientale dell'isola di Guam, per sostituire i bombardieri strategici B-52 e vi sono stati dislocati pressoché in contemporanea con il trasferimento, dalla base “Whiteman” nel Missouri, anche di tre bombardieri B-2A, velivoli “transonici” a tecnologia stealth, realizzati in base al progetto “High Altitude Penetrating Bomber”. A Pyongyang, tale dispiegamento è stato da subito legato all'obiettivo, perseguito “dagli imperialisti degli Stati Uniti, con l'introduzione di sistemi per la guerra nucleare nella regione Asia-Pacifico, di preparare un attacco nucleare preventivo alla Corea del Nord”.
Dopo la bravata odierna dei bombardieri USA – che nessun quotidiano nostrano si sognerà di definire provocatoria e anzi sarà senz'altro difesa come “giusta risposta alle minacce atomiche nordcoreane” – la Cina ha lanciato un appello a evitare ogni provocazione. La portavoce del Ministero degli esteri, Hua Chunying ha dichiarato che Pechino invita “tutte le parti alla moderazione, a fermare le provocazioni reciproche e l'escalation della situazione nella regione". Sembra che il volo sulla Corea del Sud, in “segno di solidarietà col proprio alleato”, fosse stato inizialmente programmato per ieri e poi rinviato a causa della avverse condizioni meteo. L'agenzia Xinhua definisce il raid di oggi “una dimostrazione di forza dopo il recente test nucleare della RDPC”. 

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