domenica 17 gennaio 2016

A MODENA ANCORA LA POLIZIA DALLA PARTE DEI NEOFASCISTI

Ieri a Modena è capitato ancora che in Italia,paese liberato dal giogo nazifascista dai partigiani e da una guerra,sia stato teatro di un presidio di Fogna Nuova autorizzato dalla prefettura dello stesso Stato che ha cacciato i nazifascisti vigliacchi e traditori con la lotta ed il sangue.
Naturalmente la voce del popolo antirazzista e antifascista si è fatta sentire con una manifestazione di protesta per dichiarare il totale disprezzo verso l'organizzazione neofascista e contro queste ideologie che fanno della xenofobia uno di loro principali cavalli di battaglia.
Come al solito le forze dell'ordine sono state dalla parte dei fascisti difendendo i quattro ratti del presidio dal tentativo di attacco da parte degli antagonisti modenesi con qualche tafferuglio e manganellata verso loro.
A breve ci saranno a Bologna e Milano due incontri a livello europeo che vedranno la presenza di neofascisti e di neonazisti provenire da diverse nazioni,un altro banco di prova per la loro cacciata definitiva dalla storia dell'umanità sia italiana che mondiale.
Articolo preso da Infoaut.

Modena: il corteo popolare meticcio antifascista forza i divieti.

Ieri pomeriggio la manifestazione meticcia e antagonista modenese ha dovuto fare i conti con una città inverosimilmente militarizzata. Le ragioni di un tale dispiegamento oppressivo vanno ricercate in una operazione mediatica, generata da una settimana di dichiarazioni allarmanti, in cui associazioni di categoria e governance locale hanno alimentato la tensione sulle possibili derive violente che avrebbero potuto caratterizzare questa giornata.
La prefettura si è fatta carico di autorizzare il presidio neo fascista, adducendo le solite, inconcepibili motivazioni, quali la salvaguardia della forma istituzional-democratica, lasciando spazio a ideologie che del razzismo e della xenofobia fanno il loro messaggio centrale. La risposta delle istituzioni locali e dei sindacati confederati è stata quella di raccogliersi nel solito, scontato e ininfluente “teatrino” in piazza Torre, sotto al sacrario dei partigiani caduti per mano della ferocia nazifascista.

Il blocco sociale meticcio che fa dell'antifascismo e dell'antirazzismo una pratica politica quotidiana non crede che possano bastare manifestazioni di posa o di facciata a fronte di iniziative esplicitamente fasciste. Il corteo ha sfilato per le strade cittadine facendosi carico di rappresentare le istanze reali di chi subisce il peso di politiche che producono distruzione del welfare e impoverimento soprattutto delle fasce sociali più deboli. Studenti, lavoratori precari, migranti e occupanti hanno trovato nella giornata di oggi un momento di ricomposizione sotto lo slogan “fuori i razzisti e i fascisti dalle città”.

La volontà della manifestazione di esprimere il proprio contenuto politico, per le strade di un centro cittadino blindato, si è scontrata con un impianto repressivo che ha risposto manganellando la testa del corteo, creando diversi feriti e riconfermando la ferma volontà di proteggere i neofascisti. Il corteo si è immediatamente ricompattato e ha proseguito il proprio percorso, sino all'arrivo in largo Garibaldi. In questa piazza incredibilmente presidiata dalle forze dell'ordine, il blocco meticcio ha lanciato i propri slogan, comunicando alla città come non sia nella discriminazione e nell'autoritarismo la soluzione alle problematiche reali che affrontiamo quotidianamente. La conclusione di questa giornata ha visto numerosi interventi che hanno sottolineato come solo proseguendo lotte ricompositive sul territorio il fascismo e il razzismo potranno essere eliminati dai quartieri e dalle città.

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