La grande manifestazione tenutasi a Bilbo sabato scorso è un altro immenso appoggio ed abbraccio solidale verso tutti i detenuti politici baschi sparsi per il territorio spagnolo e francese,reclusi a centinaia di chilometri di distanza in quello che è il gioco sporco dei governi di Madrid e di Parigi(senza dimenticare che pure a Roma abbiamo un detenuto, Lander Fernandez Arrinda,vedi:
http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/06/lander-askatu.html )nel trattare socialmente e politicamente con Euskal Herria.
Sotto la pioggia circa 115mila manifestanti hanno sfilato fino al municipio della città basca per poter difendere i diritti umani dei loro amici,parenti e compagni,per poter arrivare ad una soluzione positiva e pacifica sulla questione dei prigionieri politici entro l'anno in corso:l'articolo è stato preso da Senza Soste.
#U12 a Bilbao: 115mila in piazza per i prigionieri politici.
Anche quest’anno le strade di Bilbao sono tornate a riempirsi in occasione della storica manifestazione di solidarietà e appoggio ai prigionieri e alle prigioniere politiche basche.
La data scelta per la mobilitazione di quest’anno era quella di ieri pomeriggio: nonostante la pioggia battente 115mila persone hanno risposto all’appello della manifestazione, segnando una partecipazione ancor più grande di quella registrata l’anno scorso (che era stata di circa 110mila). Convocato con le parole d’ordine di «Derechos humanos. Solución. Paz. Euskal presoak Euskal Herrira» (Diritti umani. Soluzione. Pace. Prigionieri politici Baschi in terra basca), le stesse che campeggiavano sullo striscione di apertura, l’enorme corteo si è mosso intorno alle 17.45; con incedere lento ma determinato per via del congestionamento causato dalla partecipazione massiccia e diramandosi anche nelle strade adiacenti a quelle del percorso previsto, la testa della manifestazione ha infine raggiunto il municipio di Bilbao nel tardo pomeriggio, mentre la coda si muoveva ancora dalla partenza.
Lo spettacolo che si presentava ieri era quello di una vera e propria marea, composta da attivisti baschi ma anche da quelli giunti per l’occasione a migliaia da tante altre parti (tra queste Spagna, Francia, Irlanda, Kurdistan, Italia), dai parenti dei prigionieri, da giovani e anziani, da tutti coloro che hanno deciso di unirsi all’appuntamento di ieri per chiedere il ritorno a casa dei più di 600 prigionieri politici dispersi nelle carceri spagnole ed europee.
In testa alla manifestazione c’erano i familiari dei prigionieri, affiancati dai pullmini con cui regolarmente affrontano viaggi lunghissimi per poter raggiungere i luoghi di detenzione dei prigionieri e su cui erano appesi cartelli col numero di chilometri che li distanzia dalle brevi visite ai propri parenti in carcere.
Ma al loro grido si è unito quelli di tutti quanti credono che la questione dei prigionieri politici, troppo a lungo rimasta inascoltata e deliberatamente ignorata tanto dai governi spagnoli quanto da quelli francesi, rimanga un nodo centrale e che l'impegno concreto a favore della loro liberazione non sia più rinviabile.
L'enorme partecipazione che ieri, come ogni anno, ha caratterizzato la storica manifestazione non fa che confermare l'urgenza della questione e il corteo si è chiuso con l'augurio che questo sia l'anno di cambiamenti decisivi in proposito.
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tratto da http://www.infoaut.org13 gennaio 2013
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