mercoledì 11 settembre 2019
LA PIAZZA CHE PUZZA
Mentre in aula andavano di scena vergognose provocazioni ed irritanti(eufemismo)interventi della nuova opposizione,non tutta in realtà,ecco che in piazza Montecitorio un altro bestiario più popolano ma guidato dai poltronari Meloni,Salvini e Toti,insultavano un poco tutti quelli che non la pensano come loro,per fortuna gran parte d'Italia nonostante i loro proclami,con corollario fascista di saluti romani e amenità simili.
Ho definito poltronari i politici(soprattutto i primi due)in quanto la loro storia non è altro che un susseguirsi di incarichi politici dietro l'altro,una poltrona dietro l'altra(vedi:left poltronari )e balza all'occhio l'ipocrisia e la malafede di questi due stronzi,una che ha firmato per il governo Monti,l'altro che il giorno dopo la possibile formazione di quello che è il nuovo esecutivo pretendeva lo scranno del Copasir mentre i suoi ministri ancora non si erano dimessi.
L'articolo del Fatto Quotidiano(conte-alla-camera-fdi-e-lega-in-piazza )parla di un'altra incongruenza,quella della chiamata al popolo del 19 ottobre e della presenza costante in piazza,già finita ieri per parlare ancora di coerenza,visti gli enormi sforzi dell'esecutivo Lega-5 stelle di ostacolare sempre più le manifestazioni in piazza,per non parlare comunque della tacita presenza sbirresca che non fa entrare in uno stadio per ricordare Aldrovandi ma che sostiene le commemorazioni con tanto di coreografie per gli ultrà criminali morti,e non fanno nulla per almeno fare smettere cori e saluti romani che con la democrazia proprio non hanno a che fare.
Vedi anche:madn dal-virtuale-al-reale .
Conte alla Camera, Fdi e Lega in piazza tra cori e saluti romani: “Vogliono Prodi al Colle. Se cambiano Quota 100 li chiudiamo dentro”.
Mentre la Camera si appresta a votare la fiducia al Conte Bis, in centinaia sono accorsi sotto l'obelisco di fronte al Parlamento per esprimere dissenso. Alla manifestazione, organizzata da Fratelli d’Italia, hanno preso parte anche Matteo Salvini e Giovanni Toti. Il leader leghista: "Appuntamento il 19 ottobre in piazza San Giovanni". In molti fanno il saluto fascista, presenti anche il leader di Forza Nuova Roberto Fiore ed esponenti di Casapound
di F. Q. | 9 SETTEMBRE 2019
In Aula il nuovo governo chiede la fiducia, in piazza l’opposizione sovranista tra fischi, cori e saluti romani contro l’alleanza M5s-Pd. “Elezioni subito!”, “Bibbiano, noi non dimentichiamo!”, “Voce al popolo sovrano, ridateci l’Italia!”, scandiscono i presenti in piazza a Montecitorio alla manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia per protestare contro il governo a cui ha aderito anche la Lega. Mentre la Camera si appresta a votare la fiducia al Conte Bis, in centinaia sono accorsi sotto l’obelisco di fronte al Parlamento per esprimere dissenso. Bandiere italiane in mano, cappellini tricolore, palloncini, cartelli che dicono “No al governo della poltrona” e “Ladri di sovranità“.
“Non vi nascondete dietro la Costituzione, che all’articolo 1 recita che la sovranità appartiene al popolo. Il mandato popolare è una cosa sacra”, ha esordito dal palco Giorgia Meloni, leader di Fdi. “Mi piacerebbe sapere in quale paese esotico s’è nascosto Di Battista per non dover rendere conto di quando insultava Speranza, ora suo ministro della Salute. Queste persone non hanno il problema della vergogna”.
“Il massimo obiettivo di questo teatrino al governo è il presidente della Repubblica, al quale vogliono mettere un campione mondiale di svendita dell’Italia, Romano Prodi: questo è quello che hanno in mente. Ma non ci arriveranno”, ha proseguito Meloni. “Continuate a battervi con noi, ci saremo, nei palazzi e nelle piazze, finché questo scempio non avrà fine. Un grande bentornato al mio amico Matteo Salvini”, ha concluso la leader di Fdi in riferimento all’esperienza di governo avuta dalla Lega con il M5s.
“Un saluto ai poltronari chiusi nel palazzo, continuiamo a chiedere onore e dignità”, ha detto da parte sua il leader della Lega Matteo Salvini salutando i manifestanti. Il segretario del Carroccio, dopo un breve intervento dal palco, si è allontanato abbracciato dalla folla. “In Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Puglia, Liguria, Veneto, l’obiettivo è uno: vincere democraticamente. Con Giorgia lavoreremo per allargare – ha proseguito Salvini, dopo il “bentornato” rivoltogli da Meloni – non è il momento in cui dire tu no, tu no…c’è ancora qualcuno che dice che se c’è uno non ci può essere un altro. Bisogna allargare, non si può dire di no a nessuno”. Quindi il leader leghista lancia ai suoi elettori una sfida importante: “Appuntamento in piazza a Roma sabato 19 ottobre tutti insieme, senza bandiere di partito con milioni di italiani. Vediamo di prendere piazza San Giovanni, lancio questa scommessa”. Poi l’avvertimento al governo: “Se i signori là dentro proveranno a cambiare quota 100 e tornare alla legge Fornero, non li lasceremo uscire da quel Palazzo, ci staranno giorno e notte, Natale e ferragosto”.
In piazza anche Giovanni Toti, governatore della Liguria: “Alcuni dicono che non dovremmo essere qui, ma io penso che questo sia oggi il posto migliore dove essere, in piazza – ha detto dal palco l’ex esponente di Forza Italia – Questo governo è nato con gli intrighi di palazzo, allora il modo migliore è stare fuori, dove gli italiani possono esprimere il dissenso che avrebbero dovuto esprimere alle urne”.
Dei manifestanti molti fanno il saluto romano e tra i presenti ci sono anche esponenti dell’estrema destra come il leader di Forza Nuova Roberto Fiore e diversi membri di Casapound. “Ecco chi sono quelli che protestano – commenta Alessia Morani, deputata del Pd – Complimenti davvero a Salvini e Meloni per avere portato fuori dal tempio della democrazia questi neofascisti”.
Fratelli d’Italia ha protestato perché diversi accessi alla piazza sarebbero rimasti chiusi: “C’era gente anche a piazza del Pantheon – ha fatto sapere Giorgia Meloni – e io sono andata a salutare molte persone che non erano riuscite ad arrivare da nessuna parte perché erano stati chiusi i passaggi in almeno altri cinque punti”.
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