Naturalmente i temi dell'eutanasia,del suicidio assistito,dell'interruzione dell'accanimento terapeutico e del testamento biologico sono caldi e comunque importanti e degni di ragionamento,ma la scelta in casi come detto di estrema gravità dev'essere fatta dalla persona,e ovviamente l'Italia in confronto delle altre nazioni è deficitaria e indietro di anni(vedi:madn la-morte-assistita-e-le-sue-differenze ).
La chiesa ci mette del suo,e avere il Vaticano nel cuore del paese di certo non aiuta,anzi la tanto agognata ascesa ai cieli nella casa del padre deve avvenire il più tardi possibile,ed in condizioni di disumanità e di tragedia,di sofferenza e di privazione fisica e morale.
L'articolo di Left(la-vita-e-sacra-quando-vi-fa-comodo )parla proprio dei benpensanti della religione e della politica,di quelli che sparerebbero ai diversi ed ai barconi dei migranti,ma guai a toccare la vita che è sacra,una e irrinunciabile.
Il caso ultimo di qualche mese fa dell'olandese Noa Pothoven(madn la-verita-su-noa )che si lasciò morire,creò una sequela di interventi ignoranti oltre che pessimi e irrispettosi sì della vita,ed ora che forse si potrebbe muovere a livello legislativo in Italia grazie all'assoluzione di Cappato per la vicenda del Dj Fabo la cagnara si sposterà sugli scranni romani,col sicuro risultato di spaccature interne ai partiti,disquisizioni ecclesiali sul diritto di obiezione di coscienza e le teorie medievali dei partiti di destra,sempre pronti a predicare male e razzolare peggio.
La vita è sacra. Quando vi fa comodo.
di Giulio Cavalli
Adesso ululano tutti che “la vita è sacra”. E andrebbe anche bene se non fossero gli stessi che poi sparerebbero ai barconi oppure che negano tutte le vite torturate, spezzate, violentate, affamate, assetate, cotte dal sole e congelate dal freddo.
Sulla sentenza della Consulta sul caso di Dj Fabo come al solito vengono fuori tutte le incongruenze di quelli che vorrebbero decidere della vita degli altri ma che non sono disposti a cambiare una virgola della propria: non sono buoni, sono semplicemente incapaci di affrontare la libertà. E sono incapaci di affrontare le libertà degli altri perché non hanno la struttura culturale per comprendere che il loro unico spavento è che crollino le false convinzioni da benpensanti che come croste li rassicurano che il mondo vada come vorrebbero loro.
Ciò che stupisce delle reazioni avverse all’assoluzione di Marco Cappato è che in fondo per chi non è d’accordo con quella sentenza non cambia nulla, nemmeno una virgola, niente di niente: chi crede che togliersi la vita sia un gesto inaccettabile può tranquillamente agire di conseguenza. Ma la tentazione di imporre il proprio credo (agli altri, sempre con l’atteggiamento di chi dice “fate quello che dico non fate quello che faccio”) per loro è irresistibile.
Per questi la libertà è il diritto d’imporre la propria visione del mondo. Sono spaventatissimi dalla coabitazione non solo di persone diverse ma anche di pensieri diversi perché non hanno nessuna attitudine alla socialità: sono animali asociali e vorrebbero rendere asociali anche gli altri per curare i propri complessi di inferiorità.
La vita è sacra ma i migranti possono morire a casa loro o agonizzare in Libia.
La vita è sacra ma Giulio Regeni non è sacro perché se è morto allora c’è qualcosa di strano.
La vita è sacra ma le donne ammazzate se la sono cercata.
La vita è sacra ma i figli delle loro amanti no.
La vita è sacra ma gli ammazzati dall’ILVA bloccano il progresso.
La vita è sacra ma i morti degli altri non gli interessano.
Falsi benpensanti, moralisti con il culo degli altri.
Bravi.
Buon venerdì.
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