lunedì 22 luglio 2019
MILITARIZZATI PER LA TAV
Quando si dice che le notizie di cronaca latitano,periodo caldo,le prime partenze per le ferie,i litigi dei governanti,carenza di migranti e di navi e barche,ecco che l'evergreen No Tav salta fuori per un piccolo falò e per presunti accostamenti ai roghi che hanno colpito alcune centraline lungo la tratta Firenze-Roma.
Nell'articolo(contropiano i-tweet-uguali-de-i-due-matteo-manganellatori )ecco i redivivi Renzi e Salvini che parlano ovviamente a casaccio del Tav nell'interesse comune di doverlo portare a termine accomunati dalla stessa voglia poliziesca di colpire e punire.
In una zona altamente militarizzata per nulla,per i motivi che il comunicato qui sotto sta a dire,nei giorni dell'anniversario della morte di Carlo Giuliani il ministro degli inferni tira fuori i muscoli flaccidi e sbava e strilla i suoi proclami invece di presenziare dove dovrebbe.
I tweet uguali de “I Due Matteo” manganellatori.
di G. C. - Movimento No Tav
Ecco qui due tweet sfacciatamente uguali dei due Matteo, contro i NO TAV e di incitamento alle violenze della polizia.
Renzi e Salvini sono due reazionari UGUALI che possono scambiarsi la Lega con il PD così come sono arrivati al 40 e poi si sono sgonfiati o si sgonfieranno.
Renzi e Salvini non sono alternativi, sono IN CONCORRENZA per chi fa peggio la stessa pessima politica.
Renzi e Salvini sono anche senza vergogna, perché diffondono le loro infamie proprio nell’anniversario della macelleria Diaz, delle torture di Bolzaneto, delle cariche brutali e dell’assassinio di Carlo Giuliani a Genova.
VERGOGNA per RENZISALVINI, senza se e senza ma.
E il comunicato del Mvimento NoTav…
Sono della stessa pasta, appartengono alla stessa cricca, quella degli amici del partito del tondino e del cemento foriero di voti e sostegno politico nelle loro scalate ai vertici del potere. Questi due tweet ravvicinati ci restituiscono la sintesi degli ultimi decenni in salsa Si Tav, slogan e dichiarazioni di appartenenza alla classe dei potenti e ai loro interessi.
Da due giorni i media mainstream rimbalzano notizie di denunce e provvedimenti, politicanti in cerca di visibilità ed in perenne campagna elettorale auspicano arresti e punizioni esemplari per tutelare e premiare la polizia, la stessa che 18 anni fa uccise Carlo Giuliani e colorò di sangue Genova attraversata da una generazione ricca di speranze e promesse per il futuro.
Nulla cambia insomma. Ne abbiamo visti tanti in questi anni, premier, ministri, presidenti, segretari di partito, politici in cerca di notorietà, passare senza lasciare un segno particolare e percorrere sempre il solito solco, quello determinato da chi vede nelle grandi opere un bancomat inesauribile di denaro, alla faccia dei territori distrutti per sempre e dello spreco di risorse sottratte a scuola, sanità, ricerca, welfare.
Non sempre la verità sta in mezzo, in questo caso infatti sta tra chi questa terra la vive tutti i giorni, con le proprie famiglie e le proprie speranze condivise coi tanti No Tav di tutto il paese, tra chi ha resistito a uno degli attacchi più forti che lo stato italiano ha rivolto ad una popolazione sul suo territorio negli ultimi decenni.
In barba a tutte le mistificazioni e ai tentativi di indebolirci…siamo ancora qui, con un movimento intergenerazionale che in questi giorni ha accolto centinaia di studenti orgogliosi di sventolare la nostra bandiera e che il 25 luglio inaugurerà il Festival ad Alta Felicità dove saranno decine di migliaia le persone ad arrivare, dal nord al sud Italia.
In questi giorni in cui questura e scribacchini provano a giocare un ruolo da protagonista in una storia che li vede solo come delle anonime comparse, noi abbiamo continuato a camminare schiena dritta e testa alta per quei sentieri amici della lotta, in un territorio militarizzato con un sito strategico nazionale dove le ordinanze prefettizie allargano ogni volta “la zona rossa”, come se questo bastasse a far desistere qualcuno. E’ tutta carta straccia, lo sono le ordinanze, le denunce, i fogli di via, le misure di prevenzione perché noi, e questa verità è incisa su ogni pietra della valsusa, non molleremo mai.
Salvini afferma che bisogna accelerare i lavori, ma la verità è che dal febbraio 2017, ossia da quando è stato concluso il tunnel esplorativo, lo scopo del cantiere della Maddalena si è esaurito con il termine dello scavo. La sua funzione successiva, quella del tunnel di base, non è stata mai avviata. Quando parliamo di un cantiere vuoto intendiamo proprio questo, un buco mangiasoldi ed atto ostile nei confronti della valle dove gli unici a guadagnarci qualcosa sono i poliziotti che vi giocano a carte al suo interno e quelle piccole ditte impegnate nelle opere di mantenimento, affinché la natura non lo mangi e gli impianti di illuminazione e sicurezza continuino a funzionare.
Oggi Questura e Prefettura vegliano un’area militarizzata di fatto vuota ed inutile, come l’opera che vorrebbero imporre con la forza.
Qui sta la verità, non nelle stucchevoli dichiarazioni del Matteo del caso (Salvini o Renzi dicono da sempre le stesse cose) o nella propaganda Si Tav che viene venduta dai giornali e dalle televisioni a periodi alterni.
Dobbiamo anche sentire queste balle sugli incendi provocati dai No Tav (?!?!) in un territorio che solo l’estate scorsa è stato messo in ginocchio da uno dei più grandi incendi nell’arco alpino della storia, ignorato dai media, dovuto alla mancanza di messa in sicurezza del territorio come corollario inevitabile di una scelta scellerata nell’uso delle risorse pubbliche, che ha le sue priorità in faraoniche opere inutili invece che nella preservazione della risorsa più importante che abbiamo, l’habitat in cui viviamo e i suoi abitanti.
Ad ogni attacco che riceviamo rafforziamo unicamente la consapevolezza di essere dalla parte della ragione e rinnoviamo la nostra determinazione a cacciare tutti questi opportunisti dalla nostra valle.
C’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre!
Avanti No Tav!
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