giovedì 2 agosto 2018

PD,LEGA E 5 STELLE D'ACCORDO COL JOB ACT


Come spesso accade in politica scelte fatte spesso sulle spalle degli altri,in un arco temporalmente breve,vengono dimenticate oppure usate in maniera subdola ma anche ipocrita come accaduto in questi giorni da parte dello sconfitto Pd sul tema dell'articolo 18.
Nell'articolo(left il-macabro-ballo-intorno-allarticolo-18 )la storia dell'emendamento di Liberi e uguali inerente al Decreto dignità con la relativa richiesta dalla reintroduzione dell'articolo 18 soppresso nel governo precedente da Renzi & co.(Confindustria quella che ne ha più beneficiato)nell'attuazione del famigerato job act.
Quelli che avevano promesso battaglie per l'abolizione del sovra citato decreto,i grillini,assieme alla Lega hanno bocciato l'emendamento,ma il Pd che l'aveva proposto,sostenuto e attuato in maniera vergognosa nei confronti dei lavoratori si è addirittura astenuto...nemmeno la coerenza di votare contro ad una proposta di abolizione di un lavoro da loro portato a termine.
Che dire poi della scelta di Di Maio e Salvini,visto che non approvando l'emendamento Leu hanno di fatto sostenuto tacitamente che il lavoro fatto da Renzi non era poi così male,tutta gente di cui non bisogna avere nessuna pietà.

Il macabro ballo intorno all’articolo 18.

di Giulio Cavalli
Sì, è vero, il Movimento 5 Stelle aveva promesso in campagna elettorale di reintrodurre l’articolo 18 e non ha mantenuto la promessa (come probabilmente accadrà per il TAP). È vero anche che il reddito di cittadinanza al momento appare piuttosto lontano e che difficilmente le persone che li hanno votati si accontenteranno di risparmiare le briciole con l’aereo di Renzi (che non era di Renzi) o con l’espulsione del deputato velista e assenteista (che continua a essere parlamentare nel Gruppo Misto per assurdo guadagnando di più). Ma non è di questo ora che mi interessa parlare. No.

Perché intorno all’articolo 18 ieri si è consumato un macabro balletto che ha confermato, nel caso ce ne fosse bisogno, che con questa opposizione, con questo PD, il cammino sarà torrido e lunghissimo. Ricapitolando: LEU propone un emendamento al Decreto Dignità chiedendo la reintroduzione dell’articolo 18, il famigerato articolo 18 e M5S e Lega bocciano l’emendamento. Si leva improvvisamente la protesta dei Democratici, tutti impegnati a raccontare che “Di Maio non mantiene le promesse” e rilanciando il fatto dappertutto. Badate bene: loro sono quelli che l’articolo 18 l’hanno tolto (con sontuosa soddisfazione di Renzi, Confindustria e compagnia cantante) e sono gli stessi che non devono avere letto che il loro Jobs Act piace a meno del 10% degli italiani secondo un recente sondaggio (che poi basterebbe il risultato delle elezioni, senza ulteriori sondaggi). Anzi, fanno di più: ne approfittano per rivendicare il loro Jobs Act. Così, in scioltezza. Geni.

Ma il bello deve ancora venire: uno pensa che se sono così convinti di avere fatto bene al governo avranno votato contro l’emendamento per la reintroduzione dell’articolo 18, no? E invece no. Si sono astenuti. E dentro quell’astensione c’è tutto il sotto vuoto spinto di un partito che ha presente chi siano i propri nemici ma appare piuttosto confuso sul da farsi e drammaticamente smemorato su ciò che ha fatto. Diventa difficile immaginare che siano credibili, Minniti mentre parla degli sbarchi in Libia o i padri del Jobs Act sul lavoro. La loro strategia (suicida) è che nei prossimi mesi gli elettori tornino a loro a mani giunte dicendo “avevate ragione, avevate fatto tutto giusto, bravi così”? Sì, ciao. Proprio ieri, intanto, Gori e Calenda si sono accorti che negli ultimi anni c’è stato un fenomeno di accumulazione delle ricchezze che ha impoverito quelli più in basso. Ma va?

L’articolo 18, intanto, viene usato ancora un volta come il fuoco intorno a cui inscenare il balletto, confidando che nessuno si accorga che nell’opposizione al Decreto Dignità il PD continua a sposare le posizioni di Confindustria. Forte questa opposizione: se domani tornasse il figliuol prodigo pentito (no, non Matteo, ma quello della parabola) lo lascerebbero fuori chiedendogli di ripassare dopo il congresso. Me li vedo, mentre litigano nascosti dietro allo spioncino.

Buon giovedì.

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