lunedì 4 giugno 2018

'NDRANGHETA E RAZZISMO AL LAVORO ASSIEME


Risultati immagini per sacko soumayla vauro
L'assassinio del sindacalista maliano Sacko Soumayla ammazzato da ignoti,e che molto probabilmente lo rimarranno visto il contesto sociale mafioso di dove è avvenuto il fatto aggravato dal razzismo,è uno dei primi risultati del far west che vuole il nuovo governo ma che obiettivamente è il legittimo figlio dei decreti Minniti.
I due articoli proposti(left qui-dove-rovistare-tra-i-rifiuti-e-chiamato-rubare-e-si-spara/ e ecn antifa vibo-valentia-spari )parlano e commentano una vera e propria esecuzione,un tiro al bersaglio che avrebbe avuto la conseguenza della strage se fossero stati colpiti anche gli altri due amici presenti,mentre stavano prendendo delle vecchie lamiere che sarebbero dovute servire da materiale per la baraccopoli dove decine di migranti sfruttati della 'ndrangheta lavorano in condizioni disumane.
La zona è la stessa dove a gennaio morì la nigeriana Becky Moses in un incendio(madn il-rogo-nel-rifugio-dei-nuovi-schiavi )e dove nonostante le denunce e i casi di caporalato sotto al sole,nulla si muove,le istituzioni non esistono e comandano solo le 'ndrine che non possono vedere i migranti osare ribellarsi ma che vanno solo bene per essere degli schiavi.

Qui dove rovistare tra i rifiuti è chiamato “rubare”. E si spara.

di Giulio Cavalli
Colpi di fucile. Mirato, puntato come un tirassegno solo che qui è ancora più divertente perché a cercare di non farsi ammazzare c’è un uomo vero, in più “negro”. Sacko Soumayla è morto come si muore nelle zone di guerra, con un colpo ficcato dentro alla testa e le gambe che crollano. Sacko era entrato con i due suoi compagni Madiheri Drame, 30 anni, e Madoufoune Fofana, 27 anni, la vittima era entrata all’ex Fornace, una fabbrica abbandonata nella zona di San Calogero, vicino a Gioia Tauro e alcuni bianchi e puri scesi da un Panda hanno cominciato a prenderli a fucilate.

Cercavano lamiere per costruire una baracca da aggiungere alla baraccopoli di San Ferdinando, una zona di pacchia, come direbbe il ministro dell’Interno Matteo Salvini, dove non troppo tempo fa un incendio ha ucciso Becky Moses. Non è solo un omicidio a sfondo razziale, è una tentata strage se non fosse che gli altri due sono riusciti a mettersi al riparo.

Ma la decadenza di un Paese che assomiglia sempre di più all’odore dei conati salviniani sta soprattutto nei commenti all’accaduto: da una parte c’è la politica che tace quasi tutta perché con il governo giallo verde i “negri” possono morire e dall’altra ci sono quelli che giustificano l’accaduto dicendo che quelli stavano rubando.

Se rovistare tra i rifiuti e le macerie diventa un furto allora il degrado è compiuto: siamo nel tempo in cui avere vistosamente bisogno di aiuto, essere pubblicamente disperati e essere oscenamente poveri è insopportabile. Lo chiamano decoro, ordine, sicurezza e pulizia ma ha l’odore dell’intolleranza verso ciò che vorremmo nascondere dalla vista.

Fate così: stamattina gridate “ladro” a qualcuno che cerca di recuperare spizzichi di cibo dalla spazzatura. Guardatelo bene in faccia, come non reagisce. Quella è la fotografia di un’epoca.

Buon lunedì.

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Vibo Valentia, spari contro tre migranti Un morto. “Quattro colpi da un uomo”. ·
Indagini: “Movente è furto di alluminio”

L’omicidio è avvenuto tra Nicotera e Rosarno. La vittima, Sacko Soumaila che viveva nella tendopoli di San Fernando, aveva deciso di aiutare due connazionali a raccogliere in una fornace abbandonata alcune lamiere per le loro baracche. Nei giorni precedenti, il gruppo di extracomunitari - solitamente dedito ai furti - era stato notato da alcuni residenti della zona che avevano presentato un esposto ai carabinieri

 3 giugno 2018

“Stavamo raccogliendo delle lamiere quando si è fermata una Fiat Panda bianca vecchio modello ed è sceso un uomo con un fucile che ci ha sparato contro 4 volte”. Drane Maoiheri, maliano di 39 anni, racconta la sparatoria in cui è rimasto coinvolto ieri in un vecchio stabilimento abbandonato nelle campagne di San Calogero (Vibo Valentia), in cui è stato ferito di striscio ad una gamba. Una sparatoria nella quale è morto con un colpo alla testa il 29enne suo connazionale Sacko Soumaila. Ferito anche un terzo migrante, pure lui del Mali. Il movente, secondo quanto emerge dalle prime indagini e secondo la prefettura di Reggio, è una vendetta per un furto di alluminio.

“L’ho conosciuto nel 2006 – racconta Drane – quando sono giunti in Italia. Lui era già qua nella tendopoli. Era bravo e ieri era venuto con noi per aiutarci”. Soumali, infatti, viveva nella nuova tendopoli allestita nell’area industriale di San Ferdinando mentre gli altri due nella vecchia tendopoli che si trova a poche centinaia di metri dalla prima e caratterizzata da baracche tirate su alla meglio dai migranti. E le lamiere sono una delle componenti fondamentali per le baracche. Così, ieri pomeriggio, i due cittadini maliani che poi sono rimasti feriti, hanno deciso di andare a piedi in un vecchio stabilimento abbandonato nelle campagne di San Calogero (Vibo Valentia). E Soumali, che non ne aveva bisogno, ha deciso di aiutarli.

Soumayla è deceduto appena arrivato nel reparto di neurochirurgia degli ospedali Riuniti di Reggio Calabria. I carabinieri e la Procura di Vibo Valentia, guidata da Bruno Giordano, stanno cercando di ricostruire la dinamica. L’arma non è stata ancora trovata ma è sicuramente un fucile utilizzato prima per uccidere Sacko e poi per ferire gli altri due migranti.

Nei giorni precedenti, il gruppo di extracomunitari – solitamente dedito ai furti – era stato notato da alcuni residenti della zona che avevano presentato un esposto ai carabinieri. Ed è proprio da qui che sono partite le indagini coordinate dal sostituto procuratore Ciro Luca Lotoro. Una pista che potrebbe portare presto a una soluzione. E non si esclude che qualcuno si sia fatto giustizia da solo. “Stiamo lavorando – è l’unico commento del procuratore Giordano -. Abbiamo già acquisito una serie di elementi che probabilmente saranno significativi. Non posso dire di più”.

Anche se la sparatoria è avvenuta nel territorio di Vibo Valentia, visto che il migrante ucciso viveva nella tendopoli di San Ferdinando, la prefettura di Reggio Calabria nella tarda serata di sabato ha convocato una riunione d’urgenza del coordinamento delle forze di polizia. Al termine della riunione è stata programmata l’ulteriore intensificazione dei controlli nell’area che ospita la tendopoli dove soggiornano i migranti che lavorano nei campi della piana di Gioia Tauro. Gli inquirenti non si sbilanciano. “Abbiamo molti indizi che speriamo ci consentiranno di scoprire chi ha sparato. – dice uno di loro – Ma ancora dobbiamo chiudere il cerchio. Se poi – dice a ilfattoquotidiano.it di un investigatore – il colore della pelle avesse incentivato l’istinto omicida, questo è un discorso che ci dirà l’assassino se lo arresteremo”.

Usb: “La dottrina Salvini fa la prima vittima” – “‘È finita la pacchia, la dottrina di Matteo Salvini, ha fatto scorrere il primo sangue ieri sera in Calabria, il sangue di Soumaila Sacko, migrante maliano di 29 anni sempre in prima fila nelle lotte dell’Unione Sindacale di Base per i diritti sindacali e sociali dei braccianti. Soumaila è stato ucciso da una delle fucilate sparate da sconosciuti da una sessantina di metri di distanza. Un tiro al bersaglio, diversi i colpi esplosi, contro ‘lo stranierò, da rispedire nel paese d’origine”. Così in una nota è l’Usb che oggi ha incontrato alcuni migranti nella tendopoli di San Ferdinando annunciando per domani lo sciopero dei braccianti. “Nella zona sono oltre 4000 – prosegue la nota – i braccianti, tutti migranti, distribuiti in vari insediamenti e utilizzati come manodopera nella raccolta degli agrumi a basso costo dai produttori di arance, clementine e kiwi. La maggior parte si concentra a San Ferdinando dove permangono gravi carenze igienico sanitarie a livello abitativo. Tutto questo al ministro di polizia Salvini non interessa”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/03/vibo-valentia-spari-contro-migranti-un-morto-vendetta-per-furto-di-alluminio/4400746/

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