martedì 6 febbraio 2018

PAZZI E IMBECILLI:BENVENUTI NEL NUOVO TERRORISMO ITALIANO


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Dei fatti di Macerata se n'è già parlato molto,e troppo a sproposito visto l'accozzaglia d'inumani che ha fatto il tifo per il terrorista che ha tentato di ammazzare sei persone di colore che non hanno ancora ricevuto visite e solidarietà da parte dei politici di turno.
E' stato il primo attacco terrorista in Italia da quando l'Isis ha cominciato a mietere vittime in tutta l'Europa,e ci si domandava a quando sarebbe toccato a noi:sabato abbiamo avuto la risposta e per fortuna non c'è scappato il morto.
L'articolo di Contropiano(attentato-razzista-fascista-macerata )dice le cose come stanno,l'attacco è di matrice razzista e fascista,nonostante gli interventi dei vari Berluscojoni e Salvini la natura politica c'è eccome,l'idiota cui è stata armata la mano è un fascista,certamente con problemi neurologici non indifferenti ma basta con la manfrina del gesto del folle di turno(vedi:madn se-son-di-loro-sono-folli )che inoltre ha infangato la bandiera italiana e offeso i caduti.
I responsabili del gesto di questo imbecille cui Lombroso avrebbe tanto da raccontare sono tanti,dagli pseudo giornalisti che trasmettono(non solo televisivamente)odio e rancore,anche i politici,da quelli del Pd che hanno sdoganato il neofascismo pur stando al governo fino al centrodestra che in alcuni casi difende senza vergogna la violenza per le strade.
Il terrorismo in Italia ha il volto del neofascismo e dell'odio predicato in televisione,aiutato dai decreti come quello Minniti e legittimato da chi solidarizza con questi criminali che devono essere rinchiusi gettando via la chiave(seguiranno approfondimenti).

Attentato razzista e fascista a Macerata: chiamiamo le cose con il loro nome.

di  Alessio Ramaccioni 
Chiamare le cose con il proprio nome: ottimo inizio per svolgere un buon lavoro di informazione.

Allora procediamo: quello che è successo ieri mattina a Macerata è un attentato. A commetterlo un fascista, che ha cercato di uccidere sei persone.

Il motivo? Erano di colore, come il presunto assassino di Pamela Mastropietro, la giovane fatta a pezzi sulla cui morte sono in corso indagini. Un attentato motivato da razzismo, fascismo e da un delirante senso di vendetta.

Stessa tipologia di azione di quelle messe in atto di jihadisti dello Stato Islamico, per capirci. Cambia la motivazione, razziale e non pseudo religiosa, e cambia l’identità etnica, geografica e politica del protagonista.

Non è un jihadista, è un fascista.

Per il resto stessa roba.

La cronaca, ormai nota, è agghiacciante: Luca Traini, ventottenne originario di Tolentino, ieri mattina sale in macchina portando con sé una pistola. Inizia a girare per le strade di Macerata sparando praticamente ad ogni persona di colore gli capiti a tiro. Ne ferisce sei, di cui uno grave.

Poi, sentendosi braccato, si ferma di fronte al Monumento ai Caduti di Macerata, si avvolge in una bandiera tricolore, fa il saluto romano e grida “Viva l’Italia”.

Che l’appartenenza politica del soggetto sia chiara, basterebbe appunto solo la cronaca a stabilirlo. Per essere sicuri che il tutto non rischi di venir derubricato ad “azione di un balordo”, i tatuaggi ben in evidenza sul corpo (una croce celtica ed un simbolo addirittua tatuato in faccia) e un accenno di curriculum di attività politica: Traini nel 2017 si era candidato con la Lega Nord alle elezioni amministrative per il Comune di Corridonia. Alcune testimonianze raccontano di una sua vicinanza a Forza Nuova e Casapound, che ha smentito comunque la notizia.

Possiamo quindi dire che la frase tra l’ironico ed il provocatorio che sta girando da iesi sulle piattaforme social – “alla fine l’unico attentato vero in Italia l’hanno fatto i fascisti, non i jihadisti” – è formalmente vera.

Come altrettanto vere sono le accuse ai mandanti morali di quanto avvenuto. E qui l’elenco è lungo.

Innanzitutto coloro i quali agitano e strumentalizzano lo spettro dell’ “invasione”, dell’ “immigrazione incontrollata”, oppure la delirante tesi della “sostituzione etnica” per motivi elettorali. Siamo immersi in una campagna elettorale oscena, ed i risultati iniziano ad arrivare.

Un esempio perfettamente calzante è la dichiarazione a caldo del leader leghista Salvini: “Chiunque spari è un delinquente. Ma la colpa è di chi riempie di immigrati l’Italia”. La costruzione stessa della frase esprime in modo evidente l’approccio, la volontà di strumentalizzazione: prima la banalità “politically correct”, poi lo slogan. E che importa se studi ed analisi statistiche dicono in modo scientifico che non esiste nessuna invasione, ma solo politiche sbagliate di accoglienza. L’importante è creare consenso, e prendere voti.

Altra responsabilità enorme, la hanno gli “sdoganatori” delle organizzazioni neofasciste: quelli per cui “tutti hanno diritto di parola”, “non vi condivido ma siete all’interno delle regole democratiche”, “non la penso come voi ma con voi parlo”. Questo approccio liberal e radical chic che dimentica il fatto che la nostra Costituzione sul fascismo si esprime in maniera molto chiara, e che pare non vedere come in questo paese stia montando una marea nera alimentata dalla paura, dalla povertà, dall’impoverimento, dalla scomparsa del welfare, dalle politiche di austerity, dalla messa a profitto di tutto, a partire dai diritti, dalle persone stesse. Odiare chi è più debole di te, non guardando a chi ha veramente la responsabilità del deperimento della qualità di vita di sempre più persone.

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