giovedì 1 febbraio 2018

LA DESTRA E LE UNIONI CIVILI

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Piuttosto che andare avanti con diritti la propaganda della destra italiana,becera,ignorante e anacronistica,torna indietro con la proposta dell'abolizione delle unioni civili saltata fuori dalla candidata di Forza Italia Roccella e subito avallata dai presenti Salvini,Meloni,Gasparri e Gandolfini,dei porci(senza offesa per i maiali)travestiti da umani.
Che con il loro curriculum politico altro non possono partorire che troiate del genere,mentre scorrendo quello diciamo familiare e sentimentale fanno capire che con la famiglia tradizionale,qualunque cosa voglia rappresentare,c'entrino nulla visti i percorsi che alcuni di loro,come altre centinaia di migliaia di persone,hanno deciso di compiere.
Il primo articolo(espresso aboliremo-le-unioni-civili )parla della cronaca della giornata organizzata a Roma dai fanatici del Family Day mentre il successivo riposta analisi sui diritti e doveri come vengono intesi dai politici,soprattutto quelli della destra che tendono a toglierli(left chi-non-sa-parlare-di-diritti )e a non difendere quelli esistenti.


«Aboliremo le unioni civili»: l'ultima minaccia del centrodestra

Dal palco del convegno organizzato dal Family day a Roma, su cui sedevano Gasparri, Meloni, Salvini e Parisi, l'intervento di Eugenia Roccella (Idea-Noi con l'Italia): «Per la sinistra leggi come questa portano verso il preteso progresso; per noi, vanno verso la fine dell'umano. Cirinnà (Pd): «Dispiace per loro».

di Simone Alliva
«Aboliremo le unioni civili»: l'ultima minaccia del centrodestra
 Le unioni civili saranno abolite perché “vanno verso la fine dell’umano”. È la promessa elettorale del centro-destra riunitosi durante il convegno “Oltre l’inverno demografico”, organizzato il 27 gennaio a Roma da Alleanza Cattolica e dal comitato Difendiamo i nostri figli in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. A pronunciarla, premiata da uno scroscio di applausi, la parlamentare Eugenia Roccella, oggi candidata con Forza Italia per la Camera in Emilia Romagna nel collegio uninominale di Casalecchio di Reno. “Il mio impegno nella prossima legislatura sarà quello di battermi, insieme agli amici della coalizione di centrodestra, per abolire o cambiare profondamente tutte le leggi approvate dalla sinistra che hanno ferito la famiglia” - ha dichiarato Roccella- “Penso al provvedimento sulle unioni civili che, va detto con chiarezza, di fatto apre alla stepchild adoption. Per la sinistra, leggi come questa portano verso il progresso; per noi, vanno verso la fine dell’umano”.


Durante il convegno "Oltre l’inverno demografico" organizzato il 27 gennaio a Roma da Alleanza Cattolica e dal comitato "Difendiamo i nostri figli" in vista delle elezioni politiche del 4 marzo si è parlato di unioni civili che il Centro-Destra unito vorrebbe abolire nella prossima legislatura. Dichiarazioni da parte di Meloni, Salvini, Gasparri, Parisi, Gandolfini. Ma soprattutto di Eugenia Roccella (Idea) che si è impegnata ad «abolire, o cambiare radicalmente, le leggi contro la famiglia fatte dal centrosinistra approvate grazie a forzature parlamentari come i "canguri" e le fiducie. Penso al provvedimento sulle unioni civili che, va detto con chiarezza, di fatto apre alla stepchild adoption. Per la sinistra, leggi come questa portano verso il progresso; per noi, vanno verso la fine dell’umano».

Insieme lei c’erano anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri di Forza Italia, Stefano Parisi segretario nazionale di Energie per l’Italia, il leader leghista Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

Monica Cirinnà, madre della legge sulle unioni civili, ha dichiarato a L’Espresso: “Dispiace per loro, ma ogni qualvolta che è stata approvata una legge sui diritti civili non si è mai tornati indietro. Dal referendum per abolire il divorzio a quello sull’interruzione di gravidanza. Dovevano raccogliere anche loro delle firme per indire un referendum contro le unioni civili, che fine hanno fatto?”
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Chi non sa parlare di diritti può solo provare a toglierli.

di Giulio Cavalli
Ogni discussione sui diritti, qualsiasi diritto, è interessante perché più di tutto racconta le persone che ne parlano. C’è chi li difende a spada tratta, con la mente e il cuore larghissimi, consapevole che un diritto non può mai fare male se non va a ledere quelli degli altri. Sono persone che profumano di buono, di solito: di quel buono che qualcuno vorrebbe mandare fuori moda e invece è il profumo della compassione, dell’essere capaci di patire insieme anche i patimenti che ci appaiono più distanti.

Poi ci sono quelli convinti che cedere un diritto a qualcuno sia un loro nuovo dovere o una pericolosa innovazione. Di solito sono coloro che non hanno chiaro che spesso i diritti sono quelli degli altri poiché se c’è il bisogno di stabilirli è perché riguardano una minoranza che altrimenti difficilmente potrebbe avere voce. Spesso gli oppositori ai diritti (degli altri) hanno bisogno di capire, imparare ad ascoltare e essere ascoltati. È comunque una bella sfida per chi crede nel dialogo. Sempre.

Poi ci sono quelli che di diritti non sanno proprio parlare: non lo sanno fare perché sono assolutamente incapaci di elaborare soluzioni e allora fremono nel distruggere quelle proposte dagli altri. Non sanno parlare di diritti perché sono incapaci di capire, imparare ad ascoltare e essere ascoltati e allora preferiscono suonare le corde peggiori rinunciando a parlare all’intelligenza o al sentimento e preferendo fare il solletico ai tendini, allo stomaco o agli organi più banali dei loro elettori. E siccome non sanno parlare di diritti provano a farsi notare proponendo di togliere quelli esistenti, giusto per farsi notare, solo per alzare un po’ di polvere.

Ieri Salvini, Meloni e compagnia cantante hanno esagerato (al solito) con la becera propaganda e hanno proposto (prima di fare una timida marcia indietro) di togliere le unioni civili. In parole povere: hanno proposto di cancellare famiglie che già esistono.

Ed è una tragica comicità. Da irresponsabili.

Buon martedì.

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