mercoledì 17 gennaio 2018

MOSCOVICI E LA LETTERA PER L'ITALIA


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La presa di posizione del Commissario europeo per gli affari economici e monetari,il socialista Pierre Moscovici,ha come il suono di una sveglia verso la campagna elettorale italiana,nel senso che stiamo(stanno per dirla meglio)promettendo ciò che non si può soprattutto per la questione delle tasse,ma c'è stata una doverosa tirata d'orecchi per Fontana(madn fontana-il-moderatto )e una strigliata per gli stessi leghisti e all'altro partito populista,il M5s,che un giorno vuole l'Euro e l'altro no.
Praticamente in tutta Europa guardano con molta attenzione il voto italiano del 4 marzo,e lo stesso Moscovici sostiene il discorso del collega Padoan(ministri economici)che,entrambe sostenitori dell'Europa Unita,dicono che sia inutile promettere tagli quando poi l'Ue chiede il conto.
E questo calcolo sarà subito richiesto per chiunque vinca a primavera e con gli interessi:infatti c'è già pronta nel cassetto la letterina di richiamo per l'Italia visto che la legge di stabilità 2018 non piace al Commissario e ai poteri forti europei,per non parlare del debito pubblico che è ancora troppo alto per i diktat di Bruxelles.
Ovvio che la soluzione più facile sia quella di uscire dall'Euro e dall'Europa,ma gli altrettanto poteri forti italiani non hanno per ora intenzione minima di ottemperare alle richieste che via via si stanno sempre facendo più insistenti da parte del popolo,articolo di Contropiano(monito-moscovici-allitalia ).

Il monito di Moscovici all’Italia: “Votate pure, vi aspettiamo a Primavera”.

di  Stefano Porcari 
Italia, Catalogna e Germania turbano i sonni delle oligarchie europee. Il Commissario Europeo Moscovici nella sua conferenza stampa per il nuovo anno, ha parlato di tre rischi che incombono sull’Unione Europea e che “potrebbero portare nel maggio del 2019 a delle elezioni europee più difficili del previsto”, e fra questi rischi in primo piano segnala quello di avere un esito incerto o non gradito alle imminenti elezioni politiche in Italia.

“Il primo rischio è politico: l’Europa – ha osservato Moscovici – ha per sua natura orrore del vuoto, che è ancora più paralizzante della mancanza di consenso. Non ci nascondiamo che governare diversi grandi paesi dell’Ue è oggi complicato. L’Italia – ha ricordato – si prepara a delle elezioni incerte: su quale maggioranza, su quale programma europeo sfoceranno, mentre la situazione economica del Paese non è certamente la migliore nella zona euro? Felice chi può dirlo oggi”.

E’ bene non dimenticare mai che la Commissione Europea ha messo nel mirino la legge di stabilità 2018 varata dal governo italiano, perché rischia di non rispettare le ferree regole del Patto di Stabilità ed ha annunciato già per primavera “una lettera di richiamo” sul debito pubblico, troppo alto, e sul deficit strutturale che migliora solo marginalmente come indicato già nelle previsioni economiche. Il Governo italiano deve fare di più per abbattere il debito, e deve farlo entro la primavera perché ci sarà un nuovo esame. Con il rischio, come l’anno scorso, che si apra una procedura d’infrazione se la deviazione dei conti continuerà ad essere giudicata eccessiva. La Commissione ha informato l’Italia che in primavera verrà riesaminato il rispetto dei criteri del debito sulla base dei dati finali del 2017 e della manovra approvata dal Parlamento a dicembre. Un modo per rinviare la palla al prossimo governo che uscirà dalle elezioni del 4 marzo ed evitare misure lacrime e sangue durante la campagna elettorale.

Il commissario ha poi citato le altre ipoteche che incombono sul dogma della stabilità delle oligarchie europee.  C’è quella in cui si trova “il governo minoritario spagnolo, che deve fronteggiare la crisi catalana, archetipo di tutte le crisi regionali in Europa”. Infine, ma non certo per importanza, la vicenda del tormentato processo per la formazione di una coalizione di governo in Germania, che ha visto luce – nel tempio della stabilità – solo quattro mesi dopo le elezioni dello scorso 24 settembre.

“La rotta verso un nuovo governo è ancora lunga, ma voglio salutare il senso di responsabilità dei miei amici della Spd”, ha detto Moscovici, aggiungendo che “entrare in una nuova grande coalizione per i Socialdemocratici non è facile, dopo dei risultati che non sono stati i più brillanti della loro storia, Ma credo che sappiano che la Germania ha bisogno di un governo stabile, che loro ne sono la chiave, e che l’Europa ha bisogno di una Germania ambiziosa”, ha concluso “der Kommissar”.

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