martedì 23 gennaio 2018

LILIANA SEGRE SENATRICE A VITA


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La notizia della nomina a senatrice a vita di Liliana Serge da parte del Presidente della Repubblica Mattarella ha fatto parlare molto,sia dal punto di vista prettamente politico con un Renzi che non molto tempo fa era restio a concedere queste onorificenze e diciamo una sorta di premio a persone importanti per l'Italia,che dal punto di vista sociale in quando questo fatto ha avuto ed avrà ripercussioni sulla campagna elettorale per le elezioni.
Mattarella ha voluto dare un forte segnale di memoria storica in un periodo difficile in quanto le formazioni fasciste o neofasciste,le destre tutte e movimenti violenti e lesivi della democrazia,stanno avendo degli sponsor potenti all'interno e al di fuori della politica,se ne parlerà meglio a breve termine.
E la Segre,sopravvissuta quand'era bambina all'orrore di Auschwitz e delle leggi razziali,ne è testimone d'eccezione come detto sotto nell'articolo che ripercorre la sua travagliata esistenza(milano.repubblica.it ).
Aggiungo pure che questa scelta rimane allo stato delle cose molto legato all'Italia e a tutte le nefandezze compiute nel ventennio fascista,una sorta di riparare ad errori e orrori che sono passati e che solamente la memoria deve allontanare per sempre dalla storia dell'umanità presente e futura.
Quindi ritengo riferimenti alla situazione mondiale e soprattutto mediorientale troppo lontani da questo singolo avvenimento che ricorda gli ebrei come perseguitati e ammazzati per il solo fatto di essere differenti dagli altri per la loro religione.

Chi è Liliana Segre nominata da Mattarella senatrice a vita.

A 8 anni fu costretta ad abbandonare le scuole elementari a causa delle leggi razziali fasciste e a 14 anni la deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Il ritratto della senatrice a vita nominata dal presidente Mattarella.

Liliana Segre, 88 anni, sopravvissuta al campo di concentramento Auschwitz-Birkenau e reduce dell'olocausto, è stata nominata senatrice a vita per volere del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nata a Milano il 10 settembre 1930 da Alberto Segre e Lucia Foligno, Segre ha perso la madre in tenera età, quando non aveva ancora compiuto un anno e ha vissuto insieme al padre e ai nonni paterni. Vedova di Alfredo Belli Paci, sposato nel 1951, e madre di tre figli,  risiede a Milano.

Liliana Segre rimase vittima delle leggi razziali fasciste all'età di 8 anni, quando nel settembre del 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola elementare. Il 7 dicembre 1943, con il padre e due cugini, cercò invano, con l'aiuto di alcuni contrabbandieri, di scappare in Svizzera. Venne tuttavia catturata dai gendarmi del Canton Ticino e rispedita in Italia dove, il giorno successivo, fu tratta in arresto a Selvetta di Viggiù, Varese. Dopo sei giorni di carcere venne trasferita prima a Como e alla fine nel carcere di San Vittore a Milano, dove rimase detenuta per 40 giorni.

 Il 30 gennaio 1944 venne deportata con il padre in Germania, partendo dal 'Binario 21' della Stazione Centrale di Milano. Raggiunto il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz, fu internata nella sezione femminile. Non rivedrà mai più il padre, che morirà ad Auschwitz il 27 aprile 1944. Anche i suoi nonni paterni, arrestati a Inverigo, Como, il 18 maggio 1944, furono deportati ad Auschwitz, dove furono uccisi il giorno stesso del loro arrivo, il 30 giugno dello stesso anno.

Alla selezione, le venne imposto e tatuato sull'avambraccio il numero di matricola 75190. Durante la sua permanenza nel capo di concentramento fu impiegata nei lavori forzati nella fabbrica di munizioni 'Union', di proprietà della Siemens, lavoro che svolse per circa un anno.

Il 27 gennaio 1945, sgomberato il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz per sfuggire all'avanzata dell'Armata Rossa, i nazisti trasferirono 56.000 prigionieri, tra cui anche Liliana Segre, a piedi, attraverso la Polonia, verso nord. La Segre, non ancora 15enne, fu condotta nel campo femminile di Ravensbrück e in seguito trasferita nel sotto campo di Malchow, nel nord della Germania. Fu liberata il 1° maggio 1945, dopo l'occupazione del campo di Malchow da parte dei russi. Tornò a Milano nell'agosto 1945.

Liliana Segre è una dei 25 sopravvissuti dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Nel 1990, dopo 45 anni di silenzio, si rese per la prima volta disponibile a partecipare ad alcuni incontri con gli studenti delle scuole di Milano, portando la sua testimonianza di ex deportata. Attività che prosegue tuttora.

È insignita dell'onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitagli con motu proprio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 29 novembre 2004; della Medaglia d'oro della riconoscenza della Provincia di Milano,assegnatagli nel 2005. Il 27 novembre 2008 ha ricevuto la Laurea honoris causa in Giurisprudenza dall'Università degli Studi di Trieste, mentre il 15 dicembre 2010 l'Università degli Studi di Verona le ha conferito la Laurea honoris causa in Scienze pedagogiche.

 È Presidente del Comitato per le 'Pietre d'inciampo' - Milano, che raccoglie tutte le associazioni legate alla memoria della Resistenza, delle deportazioni e dell'antifascismo.

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