domenica 6 novembre 2016

FIRENZE,ROMA:LA LEOPOLDA E I FASCISTI


leopolda
A Firenze e Roma si sono mostrate le carenze democratiche di un paese,al pari della Spagna e della Francia dove i"socialisti"sono od erano al comando negli ultimi anni,dove si utilizzano il potere della divisa e del manganello per mantenere lo status quo e pure tentando d'indirizzare le scelte future,e intimidire le voci fuori dal coro in due manifestazioni nate per motivazioni differenti.
Mentre a Roma alla Magliana ci sono stati scontri tra gli antifascisti e gli antirazzisti romani contro la polizia come al solito in difesa di un corteo di Fogna Nuova,entrambi non autorizzati,a Firenze c'è la mano del governo che in prima persona con il mostro di Firenze Renzi ha tentato di far tacere il popolo di sinistra che vuole il NO al prossimo referendum.
In entrambi i casi nulla di grave a parte i soliti sbirri ammaccati per motivi più burocratici che per effettiva necessità e qualche danno collaterale ad automobili e all'arredo urbano,che come al solito ha visto nelle forze dell'ordine il principale colpevole degli scontri.
I due articoli presi dal Fatto Quotidiano(manifestazione-firenze-scontri-strada-tra-polizia-e-gruppi-antagonisti )e da Contropiano(magliana-polizia-fascisti-cariche-arresti )parlano rispettivamente di Firenze e di Roma in un pomeriggio di lotte sociali che se anche con qualche botta di troppo(queste non menzionate dai media)ai manifestanti hanno fatto capire se ce n'era bisogno la totale mancanza di democrazia all'interno(e all'esterno)del Pd e la solita connivenza tra potere,sbirraglia e fascisti.

Leopolda, guerriglia in strada a Firenze: scontri tra polizia e gruppi antagonisti.

E’scoppiata la guerriglia in strada a Firenze dopo che il corteo dei ‘No Renzi, No al referendum’ ha provato a raggiungere la Leopolda. Sindacati di base, Cub, Cobas, movimenti di Lotta per la casa, centri sociali, vittime del Salva Banche, autonomi e anarchici hanno sfidato il divieto della questura a sfilare nel centro della città verso la sede della kermesse renziana.
Circa un migliaio le persone che si erano radunate in piazza San Marco per protestare contro il governo. Una variegata compagine, nella quale si sarebbero inseriti alcuni manifestanti particolarmente aggressivi, a volto coperto. “Vogliamo arrivare alla Leopolda”, hanno urlato i manifestanti, dopo che ieri la questura aveva vietato il corteo per le vie del centro storico, autorizzando un presidio fisso in piazza. La carica della polizia è partita non appena, attorno alle 16, i cordoni si sono mossi. Il comitato Firenze dice No rivendica la scelta di tentare di dare vita al corteo nonostante il divieto: “In migliaia – fanno sapere i rappresentanti – abbiamo sfidato l’indecente divieto a manifestare disposta dalla Questura, convinti che le ragioni del No non possano essere censurate. Quando – tutti insieme – dalla piazza abbiamo mosso i primi passi su via Cavour la manifestazione è stata attaccata violentemente dalla polizia con manganellate e gas lacrimogeni. La prepotenza di Renzi ha oltrepassato ogni limite”.
Dopo essersi fronteggiati per pochi minuti con il cordone di agenti, i manifestanti hanno acceso fumogeni tirando petardi e molti ortaggi contro gli agenti che, come disposto, non volevano aprire un varco ai manifestanti. La polizia attestata su via Cavour per evitare al corteo di raggiungere la Leopolda, ha reagito con una carica. Rimossa anche una barriera fatta con oggetti ingombranti. Secondo le prima informazioni, un agente è rimasto ferito, sembra leggermente, forse dallo scoppio di una bomba carta. Più tardi un gruppo di manifestanti ha cercato di dirigersi verso il centro storico da piazza Beccaria, dove il corteo si era fermato per un comizio improvvisato. La polizia ha respinto il gruppo e ha qualche lacrimogeno.
Nei tafferugli iniziali un giovane sarebbe stato portato in questura: “Resteremo qui finché non sarà liberato”, è stato annunciato dall’altoparlante montato sul furgone per il comizio. “Renzi deve fare i conti con questa piazza”, hanno scandito ancora i manifestanti dopo aver criticato le forze dell’ordine per la “complicità” con il governo nell’aver cercato di impedire la manifestazione. Ma poco dopo il corteo si è chiuso davanti alla sede del giornale La Nazione e dagli organizzatori è arrivato il rompete le righe, con uno speaker che ha dato a tutti appuntamento a Roma.
“Persone incappucciate che usano violenza contro la città sono inqualificabili. Dire no è legittimo, sfasciare Firenze è inaccettabile”, ha commentato su Twitter il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella. Che è poi intervenuto sul palco della Leopolda: “Mi spiace fare questo intervento – ha detto il primo cittadino – purtroppo sono rimasto a palazzo Vecchio per monitorare la manifestazione promossa da anarchici. La questura sostiene che ci sono stati più tentativi di forzare i cordoni, ci sono stati più agenti feriti. Protestare è un diritto, sfasciare una città è ignobile”.
“Fanno la Leopolda – ha commentato scrive su Facebook Nicola Fratoianni dell’esecutivo nazionale di Sinistra Italiana – blindano la città di Firenze, vietano un corteo di protesta contro il governo. E per finire, poco fa vengono caricati a manganellate i manifestanti che hanno sfidato il divieto di manifestazione. Sono queste le prove generali della nuova democrazia dopo la riforma costituzionale?”.

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Magliana (Roma): la polizia protegge i fascisti, dure cariche e arresti.

di Luca Fiore
Contemporaneamente a quanto accadeva a Firenze, oggi nel quartiere romano della Magliana, pesantemente blindato a protezione di una manifestazione dell’estrema destra che ha potuto manifestare tranquillamente nonostante il divieto di ogni forma di raduno politico dettato dalla Questura, le forze dell’ordine in assetto antisommossa sono duramente intervenute contro i militanti del Centro Sociale Macchia Rossa e gli attivisti antifascisti provenienti da altre zone della capitale, mobilitati per sbarrare la strada ai fascisti di Forza Nuova. Dopo che nelle scorse settimane gli estremisti di destra di Casa Pound avevano aperto una loro sede nel quartiere, per oggi i neofascisti capitanati da Fiore avevano indetto una manifestazione all'insegna dello slogan "Magliana come Goro" e per "cacciare gli stranieri". Ne sono seguiti scontri e arresti.
Gli antifascisti si erano dati appuntamento alle 15.30 in Via Pieve Fosciana e per un certo tempo il fronteggiamento con i cordoni di polizia è andato avanti senza particolari problemi. Ma quando gli antifascisti in corteo hanno provato ad avvicinarsi al presidio realizzato da Forza Nuova (nonostante la Questura avesse vietato ogni assembramento), nei pressi di piazza Fabrizio de Andrè i reparti antisommossa hanno violentemente caricato, lanciando lacrimogeni contro i dimostranti che rispondevano lanciando oggetti vari, bottiglie e pietre. La violenza delle cariche ha costretto gli antifascisti a disperdersi, inseguiti nel corso di una vera e propria caccia all’uomo realizzata da polizia e Digos fin dentro i bar e i negozi di Magliana. Alla fine, secondo la Questura che ha parlato addirittura di 'devastazione e saccheggiò da parte dei militanti dell'estrema sinistra, trenta dimostranti antifascisti sono stati ammanettati per strada e condotti nei commissariati di Tor Cervara e Tor Sapienza; si parla anche di un fermo già tramutato in arresto e di alcuni feriti e contusi. Nei confronti dei fermati è prevedibile una pioggia di provvedimenti cautelari e di denunce che la Questura promette di spiccare sulla base dell'esame dei filmati girati durante cariche e scontri.
Sul fronte opposto, approfittando della copertura garantita dall'ingente schieramento di polizia, quello che agenzie di stampa e media mainstream definiscono un gruppo di un centinaio di 'residenti' (fascisti aderenti a varie organizzazioni che poco prima avevano esposto bandiere e striscioni) ne ha approfittato per manifestare liberamente, per poi tentare di fare irruzione all'interno dei locali del Macchia Rossa e devastarlo.
Dopodiché, i celerini in assetto antisommossa si sono schierati a lungo davanti alla sede dello storico Centro Sociale impedendo agli occupanti di potervi rientrare mentre alcuni membri della Digos perquisivano i locali. Infine il Macchia Rossa è stato sigillato e posto sotto sequestro. Davvero un bel risultato per Forza Nuova che incassando la sfacciata protezione della Polizia può cantare vittoria sui comunicati e sui social network. "#ResistenzaPopolare. Grande successo a #Magliana per #ForzaNuova. Il popolo caccia gli #antifascisti e libera un centro sociale" ha esultato ieri su Twitter il capo dei fascisti, Roberto Fiore.
Assai più entusiasta il responsabile romano di Forza Nuova, Alessio Costantini: "Nonostante il pretestuoso divieto di manifestare da parte della questura, abbiamo marciato ugualmente nel quartiere della Magliana. Ancora una volta, abbiamo portato avanti la sacrosanta battaglia per la liberazione della nostra Patria dagli invasori. Palazzinari sfruttatori immigrati rom parassiti vari fuori dai nostri quartieri. Una sola cosa conta: prima il nostro popolo, PRIMA GLI ITALIANI".

“L'estrema destra fascista e razzista, da sempre cane da guardia dei padroni, cerca di inserirsi nelle tensioni sociali, alimentando divisioni tra poveri secondo lo slogan "prima gli italiani". Per anni è stata foraggiata da Alemanno e Berlusconi e adesso si agita per guadagnare posizioni e racimolare consenso, confidando forse nella crisi della giunta comunale guidata dal Movimento 5 Stelle. Con la complicità dei media mainstream che veicolano i loro slogan razzisti, si sono conquistati in molti quartieri popolari una agibilità impensabile fino a poco tempo fa” avevano scritto gli antifascisti chiamando il quartiere alla mobilitazione contro le infiltrazioni e le provocazioni di Casa Pound e Forza Nuova.
“Il terreno privilegiato scelto dai fascisti a Magliana per provocare e dividere è proprio quello della lotta per la casa. Un primo maldestro tentativo di aprire una sede è stato respinto alcuni mesi fa da parte di una formazione (i nomi cambiano troppo spesso per meritare una menzione) che poi è confluita nel famigerato partitucolo di Forza Nuova guidato dal fascista milionario Fiore, noto per essere stato sul libro paga dei servizi di spionaggio britannici. Inoltre, in queste ultime settimane un tentativo più subdolo e più efficace, tuttora in corso, è portato avanti da Casapound, che ha raccattato alcuni personaggi precedentemente allontanati o tenuti ai margini del Comitato di Lotta per la Casa di Magliana ed è riuscita a mettere un po' di zizzania perfino all'interno del comitato stesso. Poche settimane fa hanno inaugurato una sede, che indicano come riferimento per l'intero quadrante cittadino. A questo punto i loro "cugini" di Forza Nuova hanno annunciato in pompa magna una manifestazione per il 5 novembre in cui inneggiano alla cacciata degli stranieri ma anche alla resistenza agli sfratti, con la benedizione del loro capo, Roberto Fiore. Un vero e proprio terreno di sperimentazione dell'estrema destra che vede da una parte un'organizzazione come CasaPound, i cui esponenti si sono recentemente vantati (a Labaro) di aver eseguito uno sfratto per conto di una (italianissima) proprietaria di un appartamento che affittava in modo irregolare a stranieri, e dall'altro Forza Nuova che intende marciare contro gli immigrati nell'anniversario dell'armistizio del 1918, tentando un ridicolo parallelo fra l'esercito Austroungarico e i rifugiati che arrivano in Italia. (…) I fatti confermano le loro intenzioni: pochi giorni fa i fascisti hanno compiuto un attentato incendiario contro un'occupazione abitativa dei Movimenti di Lotta nel quartiere di Tor Marancia.” spiegava ancora il Centro Sociale Macchia Rossa.
 
Luca Fiore

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