martedì 25 agosto 2015

BERNIE SANDERS L'INDIPENDENTE ALLA CONQUISTA DEI DEMOCRATICI USA

Oggi voglio dare ancora uno sguardo al di là dei confini italiani e dopo averlo fatto in Gran Bretagna col pretendente alle primarie Jeremy Corbin(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2015/08/le-proposte-politiche-del-laburista.html )con l'articolo preso da Contropiano(http://contropiano.org/internazionale/item/32434-bernie-sanders-l-eco-socialista-indipendente-che-fa-sognare-la-sinistra-usa )si vola negli Stati Uniti per un'altra sfida per poter scegliere il candidato democratico per le prossime elezioni presidenziali del novembre 2016.
Leggendo il programma di Bernie Sanders,pretendente tra i più accreditati contro il colosso mediatico e politico Hillary Clinton,ci si accorge che la gran maggioranza delle sue idee coincidono con un buon programma elettorale di un partito di sinistra italiano come Rifondazione,cosa che in patria gli sta costando un ostracismo tra i mass media che per l'appunto lo considerano un comunista.
Piccola digressione vissuta nel quotidiano Usa dove ora come ora soprattutto su alcuni temi la differenza tra il bipartitismo tanto evocato in Italia e malamente finito prima di cominciare,tra repubblicani e democratici,è stata molto livellata.
E tornando al discorso su Sanders,definito qui sotto eco-socialista indipendente(e lo è nei fatti perché è senatore indipendente dal 2007 fino ad oggi),negli Usa i comunisti vengono considerati quasi alla stregua dei nazisti,in una società che realmente nella maggior parte dei casi odia l'estrema destra di hitleriana memoria e il fascismo mussoliniano ma che è molto severa nei confronti dell'ideologia comunista forse ancora retaggio della guerra fredda.
Detto ciò la politica di Sanders prevede più tasse per i ricchi,raddoppio della paga minima,opposizione al Ttip,tagli radicali alle spese militari,una scelta di non interventismo nelle guerre(e si spera anche nel non provocarle),investimenti forti nelle energie rinnovabili e una carbon tax oltre che la fine dei sussidi alle multinazionali che inquinano,legalizzazione della marijuana,lotta contro le diseguaglianze salariali tra uomo e donna,scuole pubbliche ed università gratuite ed altro ancora.
Insomma un signor programma che vede come principali detrattori non solo la stampa di destra e quindi anche i repubblicani ma anche parte dei democratici che ormai vedono la guerra un business da cui è impossibile tornare indietro e la lotta contro l'immigrazione un punto fermo dalla propria politica.
Non certo un modo di pensare alla maniera del Pd che tanto sogna un bipartitismo modello Usa con loro nelle vesti dei democratici e un altro appiglio di noi della vera sinistra,forse un'altra disillusione per non pensare molto alla scarsità di numeri che stiamo vivendo in Italia.

Bernie Sanders: l'eco-socialista indipendente che fa sognare la sinistra Usa.

Potrebbe fare uno scherzetto alla Clinton e rappresenta la voglia di rottura con le dinamiche neo-liberiste che hanno reso gli Usa il paese più diseguale del globo. Sta infiammando la corsa per la candidatura democratica del 2016.
#BernieSanders2016 e #FeelTheBern sono due degli slogan più in voga sui social network che accompagnano il ''fenomeno Sanders''. Il risveglio della sinistra che si allontana dal centro liberista è sempre più attuale e sta coinvolgendo anche i moderati Democratici americani. Da Tsipras in Grecia, a Podemos in Spagna, allo Sinn Féin in Irlanda, a Jeremy Corbyn che si appresta a vincere le primarie laburiste in Inghilterra fino a Bernie Sanders che di fronte ad una gigante (più per motivi mediatici, vista la sua notorietà, piuttosto che per una radicalità nei contenuti) come Hillary Clinton non si scompone. La moglie dell'ex Presidente Usa Bill Clinton (grande amico di Tony Blair, liberal ed esponente della terza via, fu proprio lui che nel 1999 mandò a morte il Glass-Steagall Act di roosveltiana memoria, legge che serviva a differenziare le banche che ''giocavano in borsa'' dalle banche tradizionali) è la candidata da battere.
Le elezioni primarie del Partito Democratico si terranno tra i mesi di febbraio e giugno 2016 in vista delle elezioni generali di novembre. I 50 stati attraverso i ''caucus'', attraverso primarie aperte, chiuse o semi-chiuse eleggeranno i delegati che a luglio 2016, a Filadelfia nella convention nazionale, voteranno il candidato alla presidenza e alla vice-presidenza.
I candidati alle primarie democratiche, oltre ai già citati Bernie Sanders (sindaco di Burlington 1981-1989, membro indipendente della Camera dei rappresentanti del Vermont 1991-2007 e senatore indipendente dal 2007 ad oggi) e Hillary Clinton (senatrice democratica 2001-2009, candidata contro Obama alle primarie Democratiche nel 2008 e segretaria di Stato 2009-2013) sono ben 6. Tra questi, i più conosciuti sono Lincoln Chafee (repubblicano per 8 anni, indipendente per 4 e ora democratico da 2), Martin O'Malley (governatore liberal del Maryland) e probabilmente – non ha ancora ufficializzato la candidatura – Joe Biden (attuale vice-presidente Usa).
Bernie Sanders è un moderno Davide che sfida la potentissima Golia (Hillary Clinton). Un Davide non certo impreparato vista la sua lunghissima esperienza politica.
La distanza tra i due nei sondaggi è passata da 57 punti (sondaggio Fox News inizi maggio 2015) a 19 punti (sondaggio sempre Fox News 10 agosto 2015). Il sondaggio vede la Clinton prima al 49%, Sanders secondo con il 30% e a seguire Biden (10%) e gli altri (meno di 1%).
Bernie Sanders sulla sua pagina facebook, complice uno straordinaria e accattivante grafica (oltre ai radicali contenuti), raccoglie in media più di sessanta mila mi piace e condivisioni per post o foto. Oltre ai social network dimostra di sapersela cavare egregiamente anche nei comizi, fino a Luglio (la candidatura è stata ufficializzata due mesi prima) sono stati oltre cento mila gli americani che sono andati ad ascoltarlo nel suo tour. Il 9 agosto a Portland sono state 28 mila le persone ad andare ad ascoltarlo, stessa cifra il giorno seguente a Los Angeles. Il più grande sindacato delle infermiere - forte di quasi duecento mila membri – ha annunciato, il 12 agosto, di sostenere Sanders, snobbando la Clinton.
I primi due stati a votare i delegati per le primarie 2016 saranno il New Hampshire e lo Iowa. In entrambi gli stati, ironia della sorte, secondo i sondaggi è avanti Sanders di ben 7 punti. Insomma Sanders sta letteralmente mangiando piano piano la vittoria di Hillary Clinton.
Ma veniamo ai temi che il 73enne socialista del Vermont sta portando alla ribalta negli Usa. Dal suo sito BernieSanders.com si legge: aumento della tassazione per i più ricchi, raddoppio della paga minima, lotta contro le diseguaglianze salariali tra uomini e donne, scuole pubbliche e università gratuite, politiche keynesiane estremamente espansive, una riforma di Wall Street, carbon tax,  etichetta-mento dei prodotti Ogm, lotta contro il climate change, importanti investimenti sulle rinnovabili e fine dei sussidi alle multinazionali inquinatrici, opposizione all'oleodotto Keynstone XL, opposizione al TTIP, legalizzazione della Marijuana, democratizzazione della polizia, taglio radicale della spesa militare, non interventismo militare... Insomma, un programma ''rivoluzionario''! Sanders è probabilmente il candidato più a sinistra (insieme a Mc Govern) di sempre, tra le fila dei democratici, ad avere una chance di vittoria. La Clinton invece, nonostante abbia Stiglitz come consulente economico, è nettamente più moderata. Per esempio si è detta favorevole all'uso dei droni ''assassini'' in medio-oriente, ad un rafforzamento dei confini in chiave anti-immigrazione e perfino al Patriot Act (che ha aperto le porte allo spionaggio di massa della Nsa). La campagna è appena iniziata e si preannuncia infuocata, sopratutto dopo che l'Fbi ha notificato alla Clinton l'avvio di un indagine sulla vicenda delle 300 mila mail che la riguarda direttamente.

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