giovedì 9 luglio 2015

L'ENNESIMA CONDANNA DI BERLUSCONI

Ve lo ricordate vero il cambiamento di casacca politica dell'ex sentore dell'Idv De Gregorio che tanto ai tempi fece scalpore perché decretò la fine del governo Prodi e che da subito fu chiaro che questa vergognosa macchinazione fu studiata a tavolino da Berlusconi pagando il senatore?
Ebbene dopo anni di indagini,interrogatori,spulciando i conti privati degli indagati,il tribunale di Napoli ha condannato l'ex premier faccia di bronzo e l'ex direttore de"L'Avanti"Lavitola rispettivamente a tre e quattro anni e quatto mesi di reclusione,e per Berlusconi ancora nemmeno un giorno di galera in quanto il reato è caduto in prescrizione.
Quest'ultimo ha avuto un ruolo determinante nello spostamento dei tre milioni di Euro dalle tasche di Berlusconi a quelle di De Gregorio,pur avendo ricevuto una pena più alta rispetto al suo collega criminale:questa ennesima pagina vergognosa della politica italiana in un altro paese avrebbe avuto conseguenze divere tipo carcere duro e scioglimento di Forza Italia(sì,lo so già non esisteva più ed è stata riesumata da Renzi)e magari di tutti i movimenti politici collusi con essa-

Compravendita di senatori, Silvio Berlusconi e Valter Lavitola condannati a tre anni per corruzioneIntorno alle 20 la sentenza che chiude il processo a carico dell’ex Cavaliere e del faccendiere accusati di concorso in corruzione. L’accusa: pagati 3 milioni di euro.

di Redazione Online
Silvio Berlusconi è stato condannato dal Tribunale di Napoli a tre anni di reclusione per corruzione nel processo per la compravendita dei senatori. Alla stessa pena è stato condannato anche Valter Lavitola, ex direttore del giornale «L’Avanti». Il collegio ha deciso anche una pena accessoria di 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per entrambi. I giudici hanno dunque ritenuto Silvio Berlusconi colpevole di corruzione per aver pagato il voto parlamentare dell’allora senatore Sergio De Gregorio. Secondo l’accusa si tratta di tre milioni di euro tra il 2006 e il 2008 per indebolire o addirittura far cadere il governo allora guidato da Romano Prodi.
Non tarda ad arrivare la risposta dell’ex premier: «Prendo atto di una assurda sentenza politica al termine di un processo solo politico costruito su un teorema accusatorio risibile. Resto sereno, certo di aver sempre agito nell’interesse del mio Paese e nel pieno rispetto delle regole e delle leggi, così come continuerò a fare». Berlusconi parla di «persecuzione giudiziaria» per ledere la sua «immagine di protagonista della politica».
Con l’ex Cavaliere era imputato anche il faccendiere Walter Lavitola che avrebbe fatto da tramite per il pagamento della somma. Per l’accusa - sostenuta dai pubblici ministeri Piscitelli, Woodcock e Vanorio - due milioni furono versati «in nero». Per questo hanno sollecitato una condanna a 5 anni per Berlusconi e 4 anni e 4 mesi per Lavitola.
 
Ghedini: «Sentenza ingiusta e ingiustificata»
Gli avvocati della difesa - Coppi, Ghedini e Cerabona - avevano evidenziato nelle repliche come non fosse «stata prodotta alcuna prova per dimostrare l’esistenza di un accordo illecito». «È una sentenza che riteniamo clamorosamente ingiusta e ingiustificata», ha detto a caldo l’avvocato Niccolò Ghedini sottolineando che il processo si prescriverà il 6 novembre. Nonostante la prescrizione Ghedini ha espresso l’auspicio che la Corte di Appello assolva Berlusconi nel merito.
 
Il commento di Prodi: «Sarei ancora premier»
Sulla compravendita dei senatori «c’erano delle voci ma, come dissi al giudice non ne sapevo nulla. Se avessi saputo qualcosa, sarei ancora presidente del Consiglio». È quanto ribadisce l’ex premier Romano Prodi commentando la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Napoli a carico dell’ex premier Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. A chi gli domandava per quale motivo non si sia costituito parte civile nel processo, il Professore ha risposto: «Il danno non è stato alla mia persona ma alla democrazia».
 
Le reazioni
Una sentenza che innesca le reazioni dei fedelissimi di Berlusconi: «Nonostante sperassimo vivamente in un esito diverso, con il verdetto sulla compravendita dei senatori abbiamo assistito all’ennesimo finale annunciato - dichiara Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera - Quella nei confronti di Silvio Berlusconi è una persecuzione giudiziaria inaccettabile, oramai lo sanno anche i muri». Fedelissimi dell'ex cavaliere, e non solo. Arriva anche lo stupore di Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti: «Lo dico con maggiore forza quanto più grande e netto è il mio attuale dissenso politico da Berlusconi: sono dispiaciuto per la sua condanna di oggi a Napoli, e ritengo errato, come principio, dare spiegazioni giudiziarie agli eventi politici del 2006-2008». Per Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare alla Camera, «la condanna di Silvio Berlusconi a Napoli per una indimostrata compravendita di senatori ha dell’incredibile, è ingiusta e va a sindacare un principio sancito dalla Costituzione: ogni parlamentare è eletto senza vincolo di mandato. Ora ogni rappresentante del popolo dovrà stare attento a come vota in Parlamento».

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