martedì 21 luglio 2015

LA STRAGE DI SURUC

La strage di ieri avvenuta a Suruc nella regione dell'Anatolia sud orientale in territorio curdo al confine con la Siria,è l'ennesimo attacco dell'Isis,nell'articolo preso da Infoaut si dice dichiaratamente appoggiato anche dal governo Erdogan,che ha provocato 30 vittime.
Queste persone erano giovani appartenenti ad un'organizzazione socialista che stavano spiegando il loro intento di andare ad aiutare la città simbolo del conflitto curdo,Kobane,sotto assedio da mesi ma ora nelle mani dei guerriglieri del Rojava.
Provenienti da Istanbul stavano partendo per Kobane per aiutare la popolazione locale costruendo una biblioteca,un ospedale ed un parco giochi:questa notizia ha avuto un ampio risalto anche perché il momento dell'esplosione è stato ripreso in diretta televisiva.

Strage a Suruc in un centro culturale curdo. Autobomba esplode a Kobane.

Questa mattina un nuovo attacco al cuore della resistenza del popolo curdo: circa un'ora fa una grossa esplosione ha colpito il Centro Culturale Curdo di Suruc, città turca a pochi chilometri dal confine siriano. All'interno dell'Amara Center si stava svolgendo una conferenza stampa tenuta da centinaia di giovani volontari che si apprestavano a raggiungere Kobane per aiutare la ricostruzione della città dopo i massacri e gli assalti compiuti dall'Isis alcune settimane fa.
All'interno del Centro i circa 300 volontari, tra i quali molti membri dei Giovani Socialisti, stavano facendo colazione, quando l'esplosione è deflagrata. Le prime notizie parlano già di 27 morti accertati, moltissimi i feriti. Poco dopo l'attacco bomba a Suruc sono partiti scontri tra la popolazione locale e la polizia, mentre in tutta la Turchia si moltiplicano gli appelli alla mobilitazione contro il governo assassino di Erdogan.
Gli obiettivi degli attacchi di oggi rivelano in maniera accentuata non solo un inasprirsi del conflitto, ma la natura miserabile del governo turco complice e finanziatore delle organizzazioni islamiste che continuano ad attaccare la zona del Rojava. L'obiettivo di oggi di colpire un centro culturale al cui interno vi erano centinaia di internazionali pronti a portare un aiuto concreto a Kobane, rivela la natura politica dell'attacco, non da sottovalutare nelle sue intenzioni: stroncare le gambe alla solidarietà attiva internazionale. I massacri di oggi sono quindi da aggiungere alla lista dei crimini che il governo turco continua a perpetrare con l'appoggio incondizionato dell'Isis.
Contemporaneamente all'esplosione all'Amara Center, una grossa autobomba è esplosa a Kobane nel quartier generale delle Unità di Protezione Popolare YPG. Il veicolo è stato fermato poco prima del check point e pare fosse diretto verso la scuola Mihemed Dira. L'autobomba è stata colpita dalle forze YPG prima che arrivasse a destinazione: l'esplosione, secondo fonti locali, ha causato 3 vittime.
I due attacchi arrivano all'indomani del terzo anniversario della liberazione della comunità autonoma del Rojava.
Seguiranno aggiornamenti

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