venerdì 27 marzo 2015

UN 2015 DI REPRESSIONE PER EUSKAL HERRIA


Paese Basco, un nuovo attacco ai prigionieri politici e alla solidarietà
Dopo la notizia dell'inizio dell'anno quando nei Paesi Baschi vennero arrestati degli avvocati che dovevano difendere dei giovani di Segi in un processo politico contro la sinistra indipendentista basca(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2015/01/avvocati-baschi-in-arresto.html )e la volontà del tribunale inquisitore dell'Audiencia National di Madrid di cancellare Askapena(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2015/03/askapena-aurrera.html ),ecco che il 2015 aggiunge un altro tassello di vergogna per lo Stato repressivo e fascista spagnolo.
E' notizia degli ultimi giorni l'arresto di quattro appartenenti a due diverse associazioni di solidarietà ed aiuto verso i prigionieri politici baschi e per le loro famiglie,Etxerat e Jaiki Hadi:il contributo di Ehl fornisce la cronaca di questa ulteriore provocazione che ha avuto nella Guardia Civil la mano lunga dell'ingiustizia e della repressione spagnola e pure il totale appoggio di tutti gli amici di Euskal Herria.

Comunicato di solidarietà degli EHL (comitati di solidarietà con il popolo basco) in risposta alla retata contro militanti a favore dei diritti dei prigionieri.
 
Mercoledì 25 marzo, la Guardia Civil ha arrestato Nagore López de Luzuriaga, Izaskun Abaigar, Fernando Arburua y Oihana Barrios nel corso dell’ennesima operazione contro l’appoggio ai prigionieri. Questi militanti sono rappresentanti di Etxerat (organismo dei parenti e amici dei prigionieri) e di Jaiki Hadi (appoggio sanitario ai prigionieri), impegnati incessantemente a favore dei prigionieri politici baschi.
Ancora una volta lo Stato spagnolo, per mezzo delle sue forze di occupazione, ha puntato la mira sul lavoro che realizzano le persone attive per i diritti collettivi dei prigionieri politici baschi, e così cerca di ostacolare ogni espressione di solidarietà che esiste nei Paesi baschi a favore dei prigionieri.
Da sempre lo Stato ha cercato di dilaniare il collettivo dei prigionieri, dall’esterno come dal suo interno. In quest’occasione procede contro i famigliari e gli attivisti nel settore sanitario, dando vita ad un circolo repressivo che cerca di impedire ai prigionieri di raggiungere i loro obiettivi arrestando le realtà a loro più vicini. Eppure, anche così, non si rende conto che, dopo anni di “condanne aggiunte” sofferte dai famigliari, questi si ritrovano più uniti che mai, così come il Collettivo dei prigionieri politici.
Per questo, per quanti arresti lo Stato spagnolo possa fare, non riusciranno a dividere e indebolire i prigionieri politici baschi né tutta la solidarietà che li avvolge.
Anche da parte dei comitati internazionali di solidarietà vogliamo trasmettere tutta la nostra solidarietà. Non consentiremo nessun altro ostacolo e scenderemo in strada a fianco del solidale popolo basco. Perché la solidarietà è la tenerezza dei popoli e perché se toccano uno o una, ci toccano tutti.
 
Di fronte alla repressione, Euskal Herria non cammina sola!
Euskal Herriaren Lagunak

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