domenica 24 agosto 2008

IL VOLO DELLA MENTE

Le scale,e le gambe stanche,appesantite,lacerate.
Il sudore ed il sangue intrappolati nella ragnatela dei miei peli,corrono come giovani torrenti attratti dalla foce distante.
Le botte,i colpi,le ossa segmenti distratti di uno scheletro fragile come petali di rosa,che fluttuando nell’atmosfera leggera si posano al suolo stanco.
Non riesco a correre!
Come in un sogno dove non riesci a muoverti veloce come vorresti,ed al risveglio le lenzuola sembrano più corte,come se fossero state masticate dal buio.
Poltiglia dapprima liquida,poi densa,fangosa e cemento duro che imprigiona la carne prima ancora delle ali.
E volare con la mente è l’unica possibilità che mi rimane mentre tutto attorno a me è un vortice che avvolge ed accarezza coloro che stanno correndo.

(Alla memoria di un grande viaggiatore,Ambrogio Fogar)

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