venerdì 24 maggio 2019
A GENOVA ENNESIMA PROTEZIONE POLIZIESCA DI CAGAPOVND
Dopo le proteste antifasciste di Firenze e Bologna ecco che pure Genova si è fatta sentire ieri scendendo in piazza per contrastare giustamente la presenza di una trentina di ratti di CagaPovnd ampiamente scortati e protetti da centinaia di poliziotti intervenuti per difenderli,proteggerli e sostenerli(vedi anche:madn firenze-e-bologna-in-piazza-contro salvini e i fascisti ).
Una vergogna che i fascisti possano parlare,possano solamente esistere e rappresentare liste nelle elezioni,uno scempio che partiti come il Pd li abbiano fatti riuscire dalle fogne per poi lamentarsi delle loro gesta infami e odiosamente stare dalla parte di chi non usa la violenza nelle manifestazioni.
Gli articoli di Infoaut(genova-antifascista-respinge-casapound )e Antifa(genova-casapound-in-piazza-scontri-tra-antagonisti-e-polizia )parlano dei 4-5 mila compagni che hanno presidiato Piazza Corvetto e che hanno tentato di scontrarsi con i cagapovndisti in Piazza Marsala,della grande reazione dei genovesi e del ferimento di un giornalista de La Repubblica pestato a manganellate(due dita e una costola rotte)che non ha subito danni maggiori perché un questurino che lo conosceva ha fermato il pestaggio.
Genova antifascista respinge casapound.
Giovedì 23 maggio a Genova si svolgeva il teatrino elettorale di casapound e gli/le antifascist* della città hanno deciso di farsi sentire per respingere un comizio indegno in una città da sempre antifascista.
È stato così convocato un presidio in piazza Corvetto, molte le sigle scese in strada dai sindacati ai portuali anpi e Genova antifascista,i manifestanti si sono poi mossi in direzione della piazza occupata dai neofascisti e della prefettura, creando così due spezzoni. Come ci si poteva aspettare la città era blindata, tutto ciò non ha scoraggiato le migliaia di persone scese in piazza e al grido “Genova è antifascista” hanno tentato di forzare il blocco posto a protezione dei neofascisti.
La polizia ha sparato gas lacrimogeni caricando poi violentemente i manifestanti, ci sono stati diversi feriti tra cui un giornalista che ha ricevuto manganellate e calci dopo esser stato buttato a terra dalla polizia mentre tentava di documentare il fermo di un manifestante. Il corteo nonostante le cariche ricevute è rimasto compatto e dopo la notizia dei fermi si è diretto sotto la questura dove ha trovato digos e celere schierati. Le richieste dei manifestanti era la liberazione dei compagni fermato, il presidio pacifico è poi proseguito fino alle 22 circa per poi sciogliersi ma dando appuntamento a tutte e tutti sotto il tribunale in quanto i due fermati sembra verranno processati per direttissima.
Insomma una grande giornata oggi per il movimenti antifascista Genovese, migliaia le persone in piazza, determinate a portare a casa un risultato non del tutto scontato visto l’aria che tira ultimamente nel bel paese. La polizia come al solito ha dato un lampante esempio di stato democratico a suon di manganellate non risparmiando nemmeno sui lacrimogeni.
Molte sono in serata le dichiarazioni arrivate da giornali e parlamentari per il comportamento della polizia, ma sappiamo benissimo che l’antifascismo non si pratica nei talk show o nei salotti di palazzo ma bensì nelle strade delle nostre città,PD e altri devono smettere di riempirsi la bocca con termini che non gli appartengono,oggi la Genova antifascista ha dimostrato nuovamente di odiare il fascismo e come in occasione della commemorazione al missino ucciso negli anni ‘70 ha risposto con una partecipazione numerosa e con un corteo compatto e determinato.
Auguriamo ai feriti dalla polizia una svelta guarigione e un saluto speciale ai fermati della giornata che ci auguriamo di rivedere presto liberi.
L’antifascismo non è reato, è lotta contro ogni tipo di ingiustizia e ogni tentativo dei neofascisti di uscire dalle fogne.
Tutti liberi!!
Liberi subito!!
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Genova, CasaPound in piazza, scontri tra antagonisti e polizia. Picchiato dagli agenti Stefano Origone, giornalista di Repubblica.
Manganellate, e lacrimogeni, gli antifascisti cercano di sfondare la zona rossa, numerose cariche delle forze dell'ordine. Diversi feriti. Trenta persone al comizio di CasaPound. Il Pd: "Salvini chiarisca"
Manganellate e fumogeni contro i tentativi degli antagonisti di sfondare la zona rossa posta a difesa di piazza Marsala dove nel pomeriggio si è tenuto il comizio di Casapound. La Genova antifascista è scesa in piazza in via Roma davanti alla Prefettura per manifestare contro il primo evento all'aperto delle tartarughe nere, un'iniziativa che nella città medaglia d'oro della Resistenza è stato vissuto come un ulteriore passo dell'escalation dell'ultradestra.
Stefano Origone, cronista di Repubblica che stava seguendo il presidio all'inizio di via Santi Giacomo e Filippo, è stato caricato da un gruppo di poliziotti in tenuta antisommossa. Come ha raccontato lui stesso è stato ripetutamente colpito con manganellate e calci anche quando è caduto a terra e ha urlato "Sono un giornalista": Solo l'intervento di un ispettore della Questura di Genova che lo conosce personalmente ha interrotto l'incredibile pestaggio. Origone ha riportato la frattura di una costola e di due dita di una mano, trauma cranico, contusioni ed ecchimosi su tutto il corpo.
In serata all'ospedale Galliera dove è stato portato Stefano dall'ambulanza sono arrivati il questore Vincenzo Ciarambino e il capo della squadra mobile Marco Calì per accertarsi delle condizioni del nostro collega e manifestargli il loro dispiacere per l'accaduto e assicurare che verrà fatta chiarezza sull'episodio che lo ha coinvolto.
Piazza Marsala è stata blindata all'alba da grate e furgoni della polizia come ai tempi della zona rossa del G8. A poche decine di metri gli antifascisti nel presidio convocato da Cgil, Anpi, Comunità di San Benedetto, Arci e altre associazioni. Oggi a difendere il "fortino" dove sono arrivate alcune decine di militanti di estrema destra, si sono schierati oltre 300 agenti in tenuta antisommossa tra polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Alle 18 in piazza Corvetto c'erano circa 4/5 mila persone. Un gruppo di diverse centinaia con davanti lo striscione "Genova antifascista" si è mosso varco il varco di grate e cellulari urlando "Via i fascisti dalla città". Nell'unico spazio aperto hanno tentato di incunearsi ma la polizia ha risposto con manganellate e lacrimogeni. Sono volate bottiglie poi il varco è stato chiuso. Altri tentativi di sfondamento si sono poi succeduti. La reazione della polizia e dei carabinieri è stata decisa. Il presidio antifascista è stato sospinto ad alcune decine di metri all'interno della piazza, lontano dai varchi con le grate.
Alle 18.30 sono partite le cariche della polizia che ha allontanato i manifestanti antifascisti dalla centralissima piazza Corvetto. Diversi contusi, almeno tre feriti portati via con le ambulanze fra le quali il collega di Repubblica, e tre antagonisti fermati e portati in questura.
I trenta partecipanti al comizio di CasaPound sono andati via in auto scortati dalla polizia salendo verso Circonvallazione a Monte.
Oltre alle reti metalliche saranno i mezzi della polizia a chiudere ogni accesso alla piazza. Intanto dopo le scritte sull'asfalto di ieri questa notte davanti alla fontana della piazza è stato collocato un sacchetto di letame con sopra un cartello: "Il fascismo non è un'opinione: è m...da". Il comizio comincerà alle 18 mentre gli antifascisti si sono dati appuntamento a partire dalle 16.30. Previsti forti disagi al traffico in tutta la zona.
Sul caso di Origone, interviene il Pd. Chiedendo a Salvini di chiarire. "Il pestaggio nei confronti del giornalista Stefano Origone - dice il senatore Francesco Verducci - è un fatto gravissimo. Non può accadere in un Paese democratico e in uno Stato di diritto quale è la Repubblica italiana. C'è un escalation di intimidazione nei confronti dell'informazione che va denunciata con la massima nettezza e fermata immediatamente. Il ministro Salvini chiarisca al più presto le responsabilità di quanto accaduto. Piena solidarietà a Stefano Origone e alla redazione di Repubblica".
https://genova.repubblica.it/cronaca/2019/05/23/news/casapound-227001578/?ref=RHPPLF-BH-I227015111-C8-P1-S1.8-T1
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