giovedì 17 agosto 2017

TRUMP PUNTA IL DITO CONTRO IL VENEZUELA


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Il guerrafondaio Trump,come molti dei suoi ultimi predecessori,alza il tiro in materia di aggressività e di strafottenza coinvolgendo il Venezuela e inserendolo nella sua lunga black list accusando direttamente Madura che non ha fatto un passo indietro nonostante il tentativo d'ingerenza che gli Usa stanno compiendo nello Stato sudamericano.
Sia la Cia che il Ned(che ha promosso le rivolte di questi mesi mascherata da organizzazione no profit)negli ultimi tempi non sono però riuscite nel loro intento di golpe cacciando Maduro che nel frattempo ha insediato la commissione per la nuova costituente(madn la-cia-caracas ).
L'articolo preso da Contropiano racconta le testimonianze di Chomsky e Pilger che esprimono la loro preoccupazione per la situazione venezuelana e le continue minacce statunitensi(venezuela-cade-lumanita-cade )mentre nel frattempo l'ambasciatore italiano ha accettato l'invito della presidente della costituente venezuelana nonostante sia Gentiloni che l'Ue non abbiano riconosciuto tale assemblea in maniera ufficiale(contropiano venezuela-lambasciatore-italiano-incontra-la-presidentessa-della-costituente ).

Noam Chomsky e John Pilger: «Se il Venezuela cade, l’umanità cade».

di  TeleSur
In un’intervista esclusiva per Telesur, il linguista statunitense Noam Chomksy e il giornalista John Pilger hanno definito il comportamento del Presidente Donald Trump verso il Venezuela come “irresponsabile” ma tutto sommato “prevedibile”, in linea cioè con il comportamento assunto dai precedenti presidenti degli Stati Uniti verso situazioni politiche analoghe.
 Chomsky ha definito le dichiarazioni di Trump come “scioccanti e pericolose” e ritiene che esse siano spiegabili più con il tono con cui Trump comunica abitualmente con la propria base elettorale e con la necessità di “stare sotto i riflettori” mentre i fatti di Caracas volgevano velocemente a favore di Maduro e della Rivoluzione Bolivariana, non preoccupandosi però delle conseguenze che le sue dichiarazioni avrebbero avuto nel mondo fuori dal suo entourage di rifermiemento (eccetto che per le sue tasche e per la sua immagine – ha aggiunto sibillino Chomsky).
“La nostra migliore speranza è che qualche generale negli Stati Uniti capisca le conseguenze nefaste di questo atteggiamento e prenda in mano la situazione”, ha aggiunto Chomsky.

Da parte sua, il giornalista John Pilger ha affermato che la linea di condotta di Trump con l’opzione di un’invasione è in continuità con la prassi degli Stati Uniti dell’ultimo secolo.
“La minaccia di un’invasione militare del Venezuela da parte degli Usa è  in linea con la politica estera statunitense degli ultimi 70 anni”, ha detto.
“Gli Stati Uniti hanno già invaso il Venezuela con i gruppi sovversivi come la NED, che supportano la cosiddetta ‘opposizione democratica’ che cerca in realtà il rovesciamento violento di un governo normalmente eletto: si tratta di un grave crimine del diritto internazionale, di un golpe”, ha detto Pilger.
“E ‘improbabile che gli Stati Uniti invadano il Venezuela. Washington può invadere solo Paesi indifesi, e il Venezuela non è indifeso. Però almeno il mondo civile dovrebbe sostenere il governo di Caracas, che è sottoposto ad una ‘guerra di propaganda’ virulenta attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Se il Venezuela cade, cade l’intera umanità”, ha aggiunto Pilger.

(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Giuseppe Dibello)

Questo articolo è publicato in contemporanea da Contropiano e L’Antiplomatico.

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