martedì 8 agosto 2017

SI TORNA A PARLARE DI F35


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Mentre i tagli lineari alla spesa pubblica per sanità,istruzione e pensioni,solo per citare alcune delle voci più significative,sono sempre più allarmanti e vergognosi,la spesa per i famosi caccia F35,che da un po di tempo non si avevano notizie sono quasi raddoppiate.
La Corte dei Conti che fa le pulci alla spesa pubblica del governo,pone una bella bocciatura proprio all'esecutivo ma dall'altro lato dice che non ci si può più tirarsi indietro dall'acquisto di quella commessa il cui ritardo di programma è arrivato a cinque anni col conseguente aumento del costo dell'operazione dai 69 milioni di dollari agli attuali 130,6.
Per un investimento inutile voluta dapprima ai tempi di Napolitano che la esaltava come una spesa sociale avallata da tutti o quasi gli schieramenti politici,i sindacati e ovviamente i vertici militari di uno Stato che parla tanto di pace ma che spende molto per gli armamenti(madn la-camusso-e-gli-f35 ).
Articolo preso da Contropiano(spese-militari-f-35 ).

Spese militari: F 35 costosi, inutili ma “ineluttabili”, anche secondo la Corte dei Conti.

di  Stefano Porcari
Fa salire di qualche grado in più la temperatura della rabbia il documento con cui la Corte dei Conti, severa castigatrice delle spese pubbliche inutili, giustifica l’aumento dei costi per il caccia F35 acquistati dall’Italia. Prevedibile anche l’assordante silenzio di Rizzo e Stella, i giornalisti castigatori del Corriere della Sera. Quando si parla di spese militari si allineano e tacciono tutti, quando si parla di sanità, pensioni, istruzione gli stessi che tacciono starnazzano come oche.

Il programma dei caccia F35 “è in ritardo di almeno cinque anni” e “molteplici problematiche tecniche hanno fatto praticamente raddoppiare i costi”. A testimoniarlo non è un movimento antimilitarista ma la Corte dei Conti, secondo cui però “uscire ora dal progetto comporterebbe importanti perdite economiche”. Per i giudici, inoltre, le prospettive occupazionali per l’Italia legate ai super caccia “non si sono ancora concretizzate nella misura sperata”, cioè il famoso “lavoro” che avrebbero portato è stato, come ampiamente previsto e denunciato, assai inferiore ai costi prodotti.

“Nel 2001 – spiega la relazione della Corte dei Conti – il costo medio di acquisizione era stimato a 69 milioni di dollari; oggi è di 130,6 milioni (quasi raddoppiato dunque). Si segnala tuttavia una tendenza alla riduzione (-4,67%) in raffronto alle analoghe stime del 2012, che riportavano un costo medio di acquisizione di 137 milioni di dollari. Tale riduzione viene collegata al maggiore grado di maturità, e quindi di efficienza, dei processi produttivi”.
Il documento prosegue rilevando come secondo “le indicazioni fornite dall’Ufficio indipendente americano ‘Gao’ nella conferenza internazionale di Oslo e nella relazione GAO-16-390, alcuni rischi tecnici, pur essendosi significativamente ridotti nel corso del 2016, rimangono aperti”.
Gli F 35 tra l’altro vanno in sovrapposizione con il caccia europeo Eurofighter di cui Leonardo e l’Aeronautica hanno consegnato a Torino l’11 aprile scorso all’Aereonautica il 500° Eurofighter F-2000 Typhoon prodotto dal consorzio europeo.

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