venerdì 4 agosto 2017

CHAVISMO:NUOCE GRAVEMENTE AL CAPITALISMO E AL NEOLIBERISMO


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Due passi indietro ancora sul Venezuela,per aggiornare i fatti reali che hanno permesso l'elezione di un'Assemblea Costituente in un paese dove vent'anni fa la gente non aveva la carta d'identità e ora ha sanità,istruzione e diritti,ed era veramente un popolo affamato.
Le balle enormi che i notiziari soprattutto italiani stanno diffondendo(vedi:contropiano quale-resistenza-teppisti-chicago-tribune-rompe-lomerta ),i toni di minaccia degli Usa in primis ma anche dell'Ue e dell'Italia con Gentiloni cui si stinge il guinzaglio al collo sono ormai vicissitudine quotidiana figlie di un sistema capitalista e neoliberista che tentano di soffocare materialmente e ideologicamente il chavismo portato avanti dal Presidente Maduro.
I due articoli di Contropiano(problema-non-maduro-petrolio-gli-usa e venezuela-libia-movimento-5-stelle )parlano sia del problema di giornalisti imbeccati dai governi(si può parlare ora di regime Usa?)sostenitori della campagna di diffamazione contro l'esecutivo di Caracas che la protesta di alcuni"dissidenti"grillini cui non va bene l'allineamento del loto guru alle alle politiche del mondo occidentale.
Di riferimento anche questo:madn cosa-succede-realmente-in-venezuela .

Gianni Minà: “Il problema non è Maduro, ma il petrolio che gli Usa vogliono”.

di  Alessandro Bianchi *
Il più grande conoscitore dell’America Latina in Italia: “Io ce li ho questi dati e dicono che di morti ammazzati l’opposizione ne ha fatti molti più del governo. Intellettuali e combattenti come l’argentino Adolfo Pèrez Esquivel (premio Nobel per la Pace nel 1980) o il brasiliano Frei Beto hanno espresso solidarietà a Maduro: sono forse amici dei criminali? C’è un bel pezzo di propaganda”.

Questo articolo compare in contemporanea su Contropiano e L’Antidiplomatico.
Chi oggi con il massacro mediatico in corso contro il Venezuela non vorrebbe intervistare l’indiscusso massimo conoscitore dell’America Latina in Italia? Tutti, chiaramente.

Succede che il Corriere della Sera abbia lo scoop. E Fabrizio Caccia intervista Gianni Minà.
 Voi, a questo punto, direte: darà il Caccia il massimo risalto alle parole di chi come nessuno conosce quelle terre, la loro storia politica, le loro popolazioni?

Non proprio. L’operazione è questa. Nel titolo e nel sottotitolo neanche si capisce che sia un’intervista a Minà e continua l’operazione di propaganda oltre la vergogna di questi giorni.

Invece di dare risalto alle parole di Gianni Minà e alla sua intervista, il Caccia preferisce dare massimo riferimento ad un appello lanciato pensate da niente meno che…. Rossana Miranda. Vi domanderete chi è Rossana Miranda per finire citata nel Corriere della Sera? Non riusciamo neanche noi a sciogliervi questo dubbio amletico, possiamo solo segnalarvi che da mesi fa propaganda contro il governo venezuelano attraverso un portale italiano, Formiche, e un giornale della destra venezuelana, El Universal.

Siamo arrivati al punto che il Corriere della Sera debba fare propaganda attraverso Formiche?

Si, signori miei, siamo proprio arrivati a questo punto.

Ma torniamo a Gianni Minà. Lo scoop di Caccia viene presentato senza un’introduzione, senza niente, addirittura si ha oggettiva difficoltà a capire che sia un’intervista sui fatti di adesso.

Abbiamo ascoltato telefonicamente Minà che ci ha confermato che si tratta solo di una minima parte delle sue parole. Ma non importa tanto questo, quel che rileva è riportare per intero le parole riprese da Caccia: «Il problema non è Maduro, il problema è il petrolio del Venezuela, che gli Stati Uniti vogliono”. E ancora: «Bisogna avere in mano i dati dei morti, prima di parlare. Io ce li ho questi dati e dicono che di morti ammazzati l’opposizione ne ha fatti molti più del governo. Intellettuali e combattenti come l’argentino Adolfo Pèrez Esquivel (premio Nobel per la Pace nel 1980) o il brasiliano Frei Beto hanno espresso solidarietà a Maduro: sono forse amici dei criminali? C’è un bel pezzo di propaganda dietro alla storia che Maduro affami il popolo. Il chavismo ha vinto, altroché! Oggi l’esperienza bolivariana ha pure un canale televisivo (TeleSur) e una banca intercontinentale…».

Parole che si perdono nel testo del Caccia tra l’appello di Rossanda, la solita propaganda interna e Paolo Cento. Si avete capito bene. Paolo Cento. Ora mettere nella stessa intervista sull’America Latina Gianni Minà e Paolo Cento, è come mettere nello stesso campo di calcio Diego Armando Maradona e Egidio Calloni o Van Basten e Luther Blissett.

Miracoli della propaganda.
 E poi mentre Gianni Minà cita un Premio Nobel del calibro di Esquivel e un gigante come Frei Betto – torturati e arrestati dalle vere dittature dell’America Latina che piacevano tanto a quello stesso occidente che oggi non a caso combatte il governo venezuelano – Paolo Cento invita a fare chiarezza sui fatti di Caracas «già quest’estate nelle feste dell’Unità, di Sinistra Italiana, Articolo 1». Ora mettere insieme nella stessa intervista Esquivel e Betto con le attuali feste dell’Unità è più o meno come mettere sullo stesso palco i Pink Floyd con Giggione.

Ma per fortuna vostra in questo disastrato mondo dell’informazione italiana avete l’AntiDiplomatico che, nel titolo, nel sottotitolo e nella foto, rende giustizia ad un gigante tra lillipuziani della professione, Gianni Minà.

P.s. Il Frei Beto citato dal Caccia in realtà è Frei Betto, Teologo della liberazione brasiliano, imprigionato e torturato nel 1969 dalla dittatura militare brasiliana per il suo impegno politico. Ma questo, probabilmente, il Caccia non lo sa.

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Venezuela, Libia e Movimento 5 Stelle.

di  * * *
Si resta sbigottiti, sorpresi, sicuramente delusi dalla reazione d’ignavia del Movimento Cinque Stelle sul caso del Venezuela. “Siamo con il popolo venezuelano”, si legge in un comunicato del Gruppo parlamentare. Più o meno come se ai tempi preparatori del colpo si stato contro Allende nel 1973, diciamo nell’agosto di quell’anno – mese e paragone non sono a caso – un partito avesse detto “siamo con il popolo cileno”.

In politica conta chiarezza, capacità di prendere posizione e coraggio. Non l’ignavia.

Sulle questioni internazionali, il Movimento 5 Stelle ha mostrato in questi mesi posizioni interessanti e una qualche speranza per molti italiani che vogliano spezzare le catene imposte dagli organismi sovranazionali. Quegli stessi organismi sovranazionali che, per intenderci, in America Latina sono stati cacciati dalle rivoluzioni progressiste di inizio millennio e che ora tornano prepotentemente alla carica per riprendersi quello che i vari Chavez, Maduro, Correa, Morales, Lula, Kirchner hanno restituito al popolo. Se oggi non capisce che il Venezuela è l’ennesimo laboratorio per distruggere governi che rivendicano sovranità, libertà e autodeterminazione dalle forze neo-coloniali della globalizzazione, come potrà rispettare il Cinque Stelle quel programma che a voce dichiara di voler portare avanti?

Pensa davvero il Cinque Stelle di fare un governo popolare alleandosi con quei poteri che ad esempio oggi attentano la sovranità e le riserve petrolifere del Venezuela?

Come pensa, per essere ancora più chiari, il Movimento 5 Stelle di portare avanti il suo programma con successo in Italia, colonia di Washington e calpestata dai diktat di quel mostro neoliberista crescente chiamato Unione Europea, senza scontrarsi con quei poteri?

La Rivoluzione Bolivariana del Venezuela è riuscita a capovolgere con una rivoluzione democratica incruenta, un sistema dove regnava la barbarie – la cosiddetta ‘larga poche neoliberal’ – senza spargimenti di sangue, con la forza delle idee, vincendo ben 16 contese elettorali sulle 18 che si sono tenute negli ultimi 20 anni in Venezuela. I venezuelani che ieri non avevano neanche la carta d’identità, erano fantasmi per il neo-liberismo, oggi hanno istruzione, sanità e diritti. Per questo al terrorismo delle destre che bloccano le strade, attraversano i fiumi per esercitare il loro diritto al voto a cui non vogliono rinunciare.

Domenica in Venezuela è avvenuto un qualcosa di straordinario, totalmente censurato dai media: l’elezione dell’Assemblea Costituente. Otto milioni di persone hanno gridato la loro voglia di pace e questo ha mandato letteralmente in tilt tutto il sistema. Che lo censurino i media, siamo abituati, ma che lo censuri il Cinque Stelle?

Le violenze in Venezuela sono dei golpisti che per la terza volta cercano di prendere il potere con la violenza dopo il 2002 e il 2014. Che lo censurino i media mainstream siamo abituati, ma che anche il Movimento Cinque Stelle non mostri i linciaggi, le persone bruciate vive solo perché chaviste, il terrorismo contro ospedali infantili e ministeri?

Agendo così il Movimento Cinque ha deciso di allinearsi alle posizioni della peggiore politica italiana che risponde ai nomi di Casini, Renzi, Gentiloni, Alfano e altri vari personaggetti docili e scodinzolanti verso l’imperialismo.

E una conclusione amara. L’Iraq, la Libia e la Siria sono stati distrutti non solo per gli interventisti “umanitari”. I milioni tra morti e profughi sono responsabilità anche degli ignavi che non hanno fatto nulla nelle istituzioni quando si decideva il massacro. Se il Movimento 5 Stelle che oggi grida al crimine dell’intervento libico, ad esempio, fosse stato in Aula nel febbraio del 2011 quando si decideva l’invasione contro Gheddafi cosa avrebbe fatto?

Ignavo come oggi sul Venezuela?

A leggere questo post del blog di Grillo proprio del febbraio del 2011, in cui rilancia la fake news delle fake news dell’epoca, forse sarebbe stato addirittura uno degli utili idioti che il sistema ha sfruttato per accelerare il massacro. Ad interventi iniziati, a devastazioni in corso, a morti sanguinanti, a bombardamenti a tappeto, a persone disperate senza una casa, a bambini che piangono i loro cari, è facile essere contro. La differenza è ora. E chi ha memoria storica come noi non dimentica.

P.S. AGGIORNAMENTO

“A leggere questo post del blog di Grillo proprio del febbraio del 2011, in cui rilancia la fake news delle fake news dell’epoca, forse sarebbe stato addirittura uno degli utili idioti che il sistema ha sfruttato per accelerare il massacro.”, concludevamo così ieri il pezzo.

A leggere l’articolo di oggi pubblicato sul blog di Grillo, messo in tutta evidenza in prima pagina, e nel quale si invita Gentiloni a prendere addirittura iniziative contro Maduro, come se non bastassero le vergognose ingerenze di governo e parlamento di queste settimane, dall’ignavia, il Movimento 5 Stelle sta proprio per trasformarsi nell’utile idiota che il sistema cerca sempre.

Non regge forse a quella propaganda di quei fake media mainstream che, sempre a parole, dice di voler combattere?

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