mercoledì 9 settembre 2015

LA SOLITARIA RESISTENZA DI ASSAD CONTRO L'ISIS

Ritorno sul tema dell'assurda guerra che gli Usa e i suoi partner più vicini stanno compiendo contro la Siria,conflitto che da anni insanguina la popolazione siriana e che allo stesso tempo ha permesso ai membri dell'Isis si entrare sul suolo dello Stato mediorientale su di un tappeto rosso,sia di sangue che di favoritismo.
Mentre l'impero degli islamisti estremi sta facendo un macello di vittime e di monumenti patrimonio dell'umanità,gli Stati Uniti in primis e altre nazioni confinanti alle zone di guerra come la Turchia che sta bombardando le milizie curde,impediscono ai locali di proseguire la loro lotta di resistenza contro l'Isis,col risultato che fino ad ora in territori di confine tra Turchia,Iran e Siria la pressione daesh si fa sempre più pesante.
L'articolo di Reuters Italia parla a margine del conflitto di una dichiarazione di Putin,uno dei pochissimi alleati di Assad,che afferma che quest'ultimo è pronto a nuove elezioni e alla possibilità di governare assieme alle opposizioni(vedi anche:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2015/05/le-petrolmonarchie-arabe-vogliono-la.html ).
 
Siria, per Putin Assad è pronto a elezioni e a nuovo governo con opposizione.
VLADIVOSTOK, Russia (Reuters) - Il presidente russo Vladimir Putin oggi ha detto che il presidente siriano Bashar al-Assad è pronto a tenere a breve elezioni parlamentari e potrebbe condividere il potere con l'opposizione "sana".
"Il presidente siriano è d'accordo sul tenere elezioni parlamentari presto, stabilendo contatti con l'opposizione cosiddetta sana, portandola nel governo", ha detto Putin a margine dell'Eastern Economic Forum a Vladivostok, aggiungendo di aver parlato dell'argomento con il presidente Usa Barack Obama.La Russia è assieme all'Iran un alleato chiave di Assad nell'ambito del conflitto che devasta la Siria da quattro anni e mezzo ed è costato la vita a circa 250.000 persone.Mosca ha detto chiaramente di essere contraria al rovesciamento di Assad, e ha fatto leva sulle conquista dell'Isis in Siria e Iraq per spingere Paesi come Stati Uniti e Arabia Saudita a lavorare con Damasco contro un nemico comune.
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