giovedì 26 aprile 2012

IL 25 APRILE A CASA CERVI

Ieri si è rinnovato lo spirito che ha unito gli italiani(veri)nel giorno della liberazione nazifascista con una giornata baciata dal sole e cominciata personalmente in Piazza Duomo a Crema col presidio dei compagni de La Forgia,dei Giovani Comunisti e del Comitato in difesa della scuola pubblica,e successivamente a Gattatico(RE)presso Casa Cervi,la grande cascina ora museo della memoria della Resistenza dove vissero i sette fratelli Cervi ammazzati dai fascisti durante la seconda guerra mondiale.(Vedi il sito:http://www.fratellicervi.it/ ).
Qui si sono alternati sul palco l'ex cantante degli Ustmamò Mara Redeghieri,un figlio e dei nipoti dei fratelli Cervi,i nipoti di Placido Rizzotto,Benedetta Tobagi(indignata per la sentenza di Piazza della Loggia),la madre del giornalista Giovanni Tizian(che vive sotto scorta per le sue inchieste sulla 'ndrangheta),il magistrato di stanza a Modena Marco Imperato,il direttore di RaiNews Corradino Mineo,Simone Cristicchi con il coro dei minatori di Santa Fiora,una breve apparizione di Vinicio Capossela ed il partigiano"Comandante Diavolo",al secolo Germano Nicolini.
Due parole le vorrei spendere su Mineo che ha tradito la mia fiducia mettendo a pari livello(parlando di amore per l'Italia)i partigiani coi repubblichini suscitando perplessità nonostante abbia precisato che quella dei Salottini(mi è venutà così)fu una scelta sbagliata,oltre ad aver parole di simpatia per Marine Le Pen(!?).
Positivo il concerto di Cristicchi e del coro maremmano dei minatori di Santa Fiora che ha rallegrato e fatto ballare il pubblico,e sentita e partecipata l'analisi del Comandante Diavolo che rifacendosi spesso a Gesù si è sempre sentito di lottare prendendo le armi per difendere la libertà ed i diritti degli ultimi.
A margine di tutto tanto vino,gnocco fritto e salumi vari,anche se le code per le casse e per le cibarie sono improponibili:la serata si è conclusa in un ristorante di Sant'Ilario d'Enza che ci ha deliziato delle prelibatezze soprattutto suine e vinicole!
Insomma una bellissima giornata passata con amici vecchi e nuovi all'insegna della voglia di non cancellare la memoria e di proseguire la lotta e la vigilanza sui vari movimenti che vorrebbero ideologie tragicamente passate tornare di moda...ma dopo un 25 aprile così sono molto fiducioso!
Alla fine del post,dopo l'articolo tratto dalla Gazzetta di Reggio,una Bella Ciao cantata da Cristicchi e dal coro dei minatori di Santa Fiora.
25 Aprile da sogno: in quindicimila al raduno del Cervi.

Gattatico, cifre da record per la manifestazione alla casa-museo simbolo della Resistenza. Grandi applausi per il partigiano Nicolini, il mitico comandante Diavolo. Entusiasta il giornalista Corradino Mineo alla sua “prima volta” ai Campi Rossi. Emozionata e felice Benedetta Tobagi figlia del giornalista ucciso dalle Br. Storico incontro tra Gelindo Cervi e i parenti di Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso dalla mafia

di Andrea Vaccari                               
GATTATICO
Passano le generazioni ma Casa Cervi resiste. Attraverso i volti dei più anziani partigiani, di quelli dei giovani e della vivacità dei bambini. Pensieri, musica e gnocco fritto: ingredienti fondamentali per una giornata della Liberazione ormai diventata un “cult”.Quest’anno, l’onore d’intonare “Bella Ciao” è toccato a Simone Cristicchi accompagnato dai Minatori di Santa Fiora.
STORIE DI CORAGGIO. E’ stata anche l’occasione per un ideale abbraccio tra le due resistenze: antifascismo e antimafia. Gelindo Cervi, il più giovane tra gli undici nipoti di Alcide e figlio di Gelindo ucciso con i suoi fratelli dai fascisti, ha incontrato i fratelli Angelo e Placido Rizzotto, nipoti del sindacalista corleonese Placido ucciso dalla mafia nel 1948. «Ci sono tre date – ha detto Gelindo – che non dimentico mai: 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno. Ho avuto la fortuna di vivere senza conoscere direttamente la guerra ma non posso esimermi dal ricordare le tre tappe della nostra storia che ci hanno portato alla libertà. Ci dobbiamo battere tutti, soprattutto i più giovani, per non ricadere in quello che hanno vissuto i nostri genitori». «Non bisogna mai stancarsi di denunciare le ingiustizie – ha continuato Angelo Rizzotto – e di battersi per la verità. Gli aguzzini di nostro zio non hanno mai scontato un giorno di carcere e i suoi resti rimangono ancora insepolti».
Alle voci di resistenze si è unita Mara Fonti, madre del giornalista Giovanni Tizian e vedova di Peppe, banchiere ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1989: «Il nostro è rimasto un dolore privato. Le mafie non sono solo una piaga del Sud, stravolgono l’intero Paese».
GIORNALISTA RESISTENTE. Uno degli interventi più accorati – introdotti dal giornalista Loris Mazzetti - è stato quello del giornalista Corradino Mineo, direttore di Rai News, alla sua prima visita al Casa Cervi: «Mi sono venuti i brividi a visitare il museo, che considero uno dei luoghi simboli dell’Italia che vuole costruire il proprio futuro. Un futuro che deve partire dai tanti giovani che vediamo in questa splendida giornata: spesso si parla di loro con sufficienza, in realtà hanno tutte le carte in regola per costruire un futuro migliore».
STRAGE IMPUNITA. Sul palco anche i componenti di Caterpillar, tra cui Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter, ucciso dalle Brigate Rosse. Acclamata con un grande applauso. La Tobagi ha parlato della recente sentenza sulla strage di Piazza della Loggia a Brescia del 1974, che ha visti assolti tutti gli imputati: «Mi fa un grande effetto avere davanti così tante persone, avrei dovuto festeggiare il 25 aprile a Milano ma ho fatto volentieri un’eccezione per essere qui».
NUMERI DELLA FESTA. Sui prati di Casa Cervi si sono riversate oltre 10mila persone (con punte di 15mila, nel pomeriggio), molte sono arrivate in bici. Il successo è stato confermato da Rossella Cantoni, presidente dell’istituto Cervi: «E’ bello vedere gente motivata – ha affermato – che ha iniziato a popolare Casa Cervi sin da prima mattina. E’ una giornata a tutto tondo, che si trascorre qui dalla mattina alla sera e che è diventata un appuntamento riconosciuto dai giovani, non solo come momento di festa ma anche di riflessione». Imponente la macchina organizzativa che ha permesso la riuscita dell’evento: lo staff di volontari era composto da quasi duecento persone.
25 aprile 2012

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