giovedì 4 agosto 2011

PSICHEDELIA IN PARLAMENTO

Ieri non sapevo se definire il triste spettacolo pieno di burattini riguardante il dibattito e l'ennesima autoincensazione del premier oppiaceo Berluscojoni,se essere disgustoso o comico,e alla fine ho optato per definirlo psichedelico in quanto chi ha parlato per primo era evidentemente sotto l'effetto di qualche droga pesante.
Berlusconi dice sempre che siamo i migliori,i più forti,con le banche più sicure e un'economia solida(!?)e con un popolo laborioso(i primi erano seduti sugli scranni ieri in diretta tv)ed orgoglioso e patriottico...per finirla alla dux me lo sux.
Questo stronzo vive in un paese dei balocchi personale coadiuvato da narcotici da cavalli perché ancora non si rende conto di come le persone stiano campando in Italia:posto sotto ad una cupola di cristallo respira etere per rimanere sempre in uno stato di catatonia rimanendo al di fuori della realtà.
E dopo di lui non è stato meglio,con Alfano,Bersani,Reguzzoni,Casini e compagnia brutta che facevano dell'arrampicarsi sugli specchi da una parte e dell'ovvietà qualunquista dall'altra un dibattito a tratti soporifero che ben s'addiceva alla mie preparazioni culinarie.
Un piccolo sunto del premier in trincea si può trovare qui sotto tratto da"Il corriere della sera on line".

La situazione ECONOMICA e l'informativa del presidente del Consiglio.
Il premier: «La nostra economia è solida»

Berlusconi in Aula a mercati chiusi: «Patto per la crescita. Ho tre aziende quotate, anche io sono in trincea»
la situazione ECONOMICA e l'informativa del presidente del Consiglio
Il premier: «La nostra economia è solida»
Berlusconi in Aula a mercati chiusi: «Patto per la crescita. Ho tre aziende quotate, anche io sono in trincea»

MILANO - Piazza Affari vive un'altra giornata col segno meno. Ma Silvio Berlusconi, intervenuto alla Camera per una informativa sulla crisi, è convinto che non si debbano inseguire i nervosismi dei mercati. «La crisi va affrontata con coerenza e fermezza», ha detto il premier parlando ai deputati. E rassicurandoli in particolare su una cosa: la politica e l'economia dell'Italia sono solide. A Montecitorio, (Umberto Bossi non c'è mentre accanto al premier ci sono Giulio Tremonti e Franco Frattini) il capo del governo è tornato sulla bontà del provvedimento economico varato lo scorso 6 luglio. Che ha come obiettivo il pareggio di bilancio entro 2014. «Abbiamo fatto una manovra che è stata giudicata adeguata e sufficiente dall'Europa e dagli osservatori internazionali», ha voluto specificare il premier. Sostenendo anche che i mercati «non hanno valutato» la solidità del sistema bancario italiano né le condizioni patrimoniali delle famiglia».
«PATTO PER LA CRESCITA» - Berlusconi ha fatto cenno alla situazione economica in Grecia per poi ammettere che ovunque nel mondo, in America in primis, l'incertezza è aumentata. In questo quadro il governo italiano, ha voluto ricordare il premier, non ha fatto poco ma, comunque, c'è «ancora molto da fare». L'obiettivo essenziale è la crescita e per questo «serve un piano d'azione immediato». Berlusconi chiama quindi a raccolta le parti sociali e anche le opposizioni . «Il Paese è economicamente e finanziariamente solido, nei momenti difficili sa essere coeso e affrontare le difficoltà», e «raccolgo con convinzione l'appello alla coesione di Napolitano, un monito saggio che faccio mio. Tutti hanno il dovere di rimboccarsi le maniche», ha detto il numero uno dell'esecutivo. «Non chiedo all'opposizione di condividere il programma del governo - ha aggiunto -, ma auspico che possano contribuire con le loro proposte e le loro idee a far emergere quello che serve al Paese». Un appello che qualche minuto dopo il leader Pd Pier Luigi Bersani ha fatto cadere nel vuoto.
COSTI DELLA POLITICA - Il presidente del Consiglio ha parlato per poco meno di quaranta minuti e l'Aula gli ha riservato dodici applausi («soddisfatto» il ministro leghista Roberto Maroni). Non è mancato nel suo intervento un riferimento ai costi della politica. L'impegno del governo, ha annunciato Berlusconi, è quello di una forte riduzione delle auto blu e l'adeguamento degli stipendi delle cariche pubbliche alla media europee.
«TRE AZIENDE QUOTATE» - Solo un passaggio fuori dal discorso scritto per il capo del governo, che a Montecitorio ha voluto ricordare di essere un imprenditore. «Ho tre aziende in Borsa, sono anche io nella trincea finanziaria, conscio di quel che accade sui mercati», ha detto il Cavaliere scatenando tra i banchi dell'opposizione fischi e voci di protesta.
ALFANO - Dopo Berlusconi, ha parlato Angelino Alfano, al suo esordio alla Camera nella veste di segretario politico. Il suo discorso è stato più applaudito di quello del premier. L'ex Guardasigilli ha letteralmente scaldato i banchi del Pdl e si è guadagnato parecchi applausi anche dalla Lega e dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. «Noi siamo contrari a fantomatici governi tecnici - ha scandito l'ex Guardasigilli - Chi è stato eletto e governa poi torna dal popolo e si fa giudicare. Chi invece presiede un governo tecnico mette le tasse e poi dal popolo a farsi giudicare non ci torna. Noi diciamo che con i governi tecnici si sente l'odore delle tasse», ha chiarito Alfano. Quindi un attacco all'opposizione: «Autorevoli esponenti del Pd - ha detto l'ex ministro - hanno detto che il governo deve dimettersi perché i mercati lo chiedono. Siamo sgomenti: ma da quando in qua sono i mercati a scegliere il governo o a stabilire che debbano andare a casa?».
LA LEGA - Duro passaggio contro il capo dello Stato nel discorso del leghista Marco Reguzzoni. «Non è ammissibile che il presidente della Repubblica, che è uno solo, abbia a disposizione 40 automobili», ha detto l'sponente del Carroccio. Più in generale, Reguzzoni ha chiesto che bisogna ridurre la pressione fiscale e ha ribadito che l'asse pdl-Lega è saldo.
LA REPLICA AL SENATO - «Recentemente, qualche minuto fa, alla Camera, l'opposizione ci ha domandato perchè l'Italia in questo momento appare meno brillante, con uno spread inferiore a quello della Germania: ne siamo consapevoli, perchè oggi l'Italia ha il quarto debito del mondo ed è un'eredità consegnata dai governi precedenti che dal '78 all'80 hanno moltiplicato il debito pubblico», così il premier Silvio Berlusconi ha detto a palazzo Madama intervenendo sulla crisi dei mercati.
Redazione online
03 agosto 2011 22:03© RIPRODUZIONE RISERVATA

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