mercoledì 3 agosto 2011

LA HOJA DE COCA NO ES DROGA

L'articolo di Peacerporter ripreso da Senza Soste spiega una situazione che si è venuta a creare nei rapporti diplomatici tra la Bolivia e gli Usa e che da noi non è molto conosciuta ma che può riguardarci direttamente visto che l'Italia è un paese con molti cocainomani o comunque assuntori occasionali e considerando che il giro di affari illeciti che fa guadagnare cifre da Pil di qualche stato a tutte le mafie nostrane con la complicità di alcuni politicanti e alte sfere sbirresche,l'argomento ci tratta da vicino.
La Bolivia,al pari degli altri paesi andini,sono i produttori mondiali della coca,una pianta le cui foglie da sempre sono nella tradizione di tali popoli che le assumono per placare la fame,permettere il lavoro ad alte quote e per la sensazione di blando benessere.
La cocaina,che si ottiene con procedimenti chimici,invece è di uso prevalentemente mondiale e non territoriale,ed effettivamente gli indios e la gran parte degli abitanti dei paesi andini non la usano nemmeno,e l'articolo riassume il fatto che il presidente boliviano Evo Morales accusi gli Usa di favorire lo spaccio e l'esportazione di tale droga a scapito degli sforzi che il suo governo compie per combattere tale piaga.
E lo fa proprio puntando il dito contro la Dea,l'agenzia statunitense che dovrebbe smantellare i traffici di stupefacenti e che invece secondo Morales per giungere ai suoi fini politici(che interessano tutto il sudamerica e non solo la Bolivia)tale smercio lo controlla gestendo lo spaccio mettendosi d'accordo coi narcotrafficanti.

Bolivia, Morales contro Dea e Usa: coinvolti nel traffico di droga.

Il presidente punta il dito contro l'agenzia statunitense, a suo avviso convolta nel narcortraffico verso gli Usa.
 
Non ha usato mezzi termini il presidente boliviano Evo Morales nell'accusare Washington di controllare per mezzo della Dea (Drug Enforcement Administration), il traffico di droga che dalla Bolivia giunge fino agli Stati Uniti.
"La Dea non lottava contro il traffico di stupefacenti ma lo controllava per i suoi fini politici. Lo confermano anche alcuni suoi agenti che hanno raccontato delle atrocità commesse dall'agenzia con il pretesto della lotta alla droga" ha detto Morales dal Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite dove si trovava per una riunione.
"Ho timore del governo statunitense. Ho paura perché conosco il loro modo di operare e i loro operatori. Gli Usa hanno tutta l'esperienza per creare situazioni strane. Adesso si stanno preparando per screditarci con il traffico di droga" ha ribadito il presidente del Paese andino che da quando è stato eletto ha iniziato una seria campagna di lotta alle sostanze stupefacenti basata sulla conoscenza e sullo studio, dove la priorità è non confondere la foglia di coca con la cocaina.
Non solo. Qualche giorno fa lo stesso presidente Morales raccontava che secondo lui l'esecutivo Usa starebbe orchestrando un complotto ai suoi danni e ha raccontato di un aereo presidenziale che sarebbe stato fermato in territorio Usa perché al suo interno sarebbero state trovate tracce di droga. Niente di più falso e le notizie riportate dalla stampa sull'argomento sono solo delle clamorose bugie. Infatti, il velivolo in questione era comodamente parcheggiato all'interno di un hangar in Bolivia.
"Penso che stiano preparando qualcosa già dall'anno scorso. Quando arriviamo negli Usa con l'aereo presidenziale potrebbero mettere qualcosa al suo interno e trattenerci" ha detto Morlaes.
I rappresentanti della Dea presenti in Bolivia sono stati espulsi nel 2008 quando si è scoperto che l'agenzia era coinvolta in un tentativo di golpe ai danni del presidente Morales.
Ma non tutte le nazioni quando si parla di lotta alla droga si comportano come gli Usa. La Gran Bretagna, ad esempi, ha da poco firmato una serie di accordi con La Paz allo scopo di combattere il traffico internazionale di stupefacenti.
La conferma arriva da Jeremy Browne, responsabile britannico per l'America latina, che ha sottolineato come la Serious Organised Crime Agency, contribuirà alla formazione della polizia anti-droga boliviana e "quello di offrire una formazione sulle tecniche investigative per combattere il contrabbando di droga".
Alessandro Grandi
31 luglio 2011

1 commento:

Anonimo ha detto...

Morales é un uomo ammirevole. La scorsa estate, in Bolivia, ho ascoltato i pareri discordanti del "suo" popolo circa l'operato del governo. Mi ha convinta la parte di popolazione che lo sostiene, e questo articolo conferma il mio giudizio positivo nei confronti di un capo che sa difendere la sua gente.
http://petitepaulette.wordpress.com/2011/07/26/la-mia-bolivia/#more-416
paoletta