venerdì 15 ottobre 2010

MARONI FUORI DAI COGLIONI.MA DAVVERO!

Non sa proprio più che pesci pigliare il razzista ministro Maroni che spande merda ogni qualvolta apre la bocca,ancora stordito dall'immensa,che se non fosse per i fatti tragici dei serbi a Genova,chiamerei gaffe,che in qualsiasi altro Stato democratico avrebbe causato le dimissioni o comunque un procedimento per impedire di rappresentare come ministro un paese.
Ora all'indomani di un'importante manifestazione sindacale a livello nazionale afferma che durante tale corteo potrebbero esserci infiltrati violenti pronti a creare tensione con le forze del disordine,aumentando di fatto lui un clima non troppo sereno e parandosi il culo in qualsiasi caso finisca la manifestazione romana della Fiom.
Avvicinandoci a casa vediamo che contemporaneamente da un paio di giorni sta combattendo una sua guerra privata a Milano che sotto l'incitamento di De Coratto e della Mo-ratti contro l'occupazione di Via Savona della Bottiglieria Okkupata ha inviato ben 350 sbirri paralizzando un intero quartiere,mentre si contano già 50 denunciati e ancora sette occupanti sul tetto dell'edificio.
Prove di forza così grandi a confronto di quello che personalmente non ritengo nemmeno un problema vanno a cozzare con i numeri degli sbirri impiegati martedì sera ed il numero di nazisti denunciati!
Per un deficiente,veramente impreparato,inetto,inefficace uomo di merda come Maroni le dimissioni sarebbero proprio gradite,visto che poi rappresenta solo una parte degli italiani volendo la sua padania libera:solo quello che ha combinato in tre giorni e senza contare tutta la sequela di cagate che ha svolto da ministro e che non sto ad elencare ma che di certo sapete(dai tre le metto,Cie,ronde e tessere varie)devono far capire a questa testyadicazzo di occuparsi a suonare il suo trombone prima che qualcuno gliele suoni veramente a lui.E sarebbe proprio ora!
Contributi da Indymedia Lombardia e Senza Soste.

Maroni, miopie dalle Tigri di Arkan alla Bottiglieria Okkupata: e ora scatta il terrore Fiom.

"Da assidui frequentatori degli stadi italiani, da anni ormai super militarizzati, dove ogni domenica viene vietato a molti tifosi di poter assistere al calcio in base ad un lavoro di intelligence che vale evidentemente solo per i tifosi italiani, dove non si lesinano manganellate anche gratuite, non potevamo credere ai nostri occhi e come noi i tanti, troppi che allo stadio, in Italia, non vanno più, proprio perché stremati, svuotati della passione, repressi".
E' questa la lettera indirizzata al ministro Maroni e pubblicata sul sito di Beppe Grillo a seguito degli scontri di Genova e della sospensione della partita Italia-Serbia, di cui avevamo parlato qui.
Le domande sulla sicurezza e sul dispegamento di forze dell'ordine che non sono riuscite a tenere a bada pochi estremisti è preoccupante. Tanto quanto la mobilitazione massiccia che oggi De Corato ha voluto a Milano per sgomberare un centro sociale, la Bottiglieria okkupata. Dentro una trentina di ragazzi autonomi.

Scrive Repubblica:

Sono stati circa 350 tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della Digos a intervenire all'alba di giovedì. L'intero quartiere è stato «blindato» anche ai residenti: impedito l'accesso da via Solari, Montevideo, Cerano e viale Coni Zugna. I sette ragazzi non sono saliti dopo lo sgombero, ma si trovavano in presidio all'ultimo piano dell'edificio già prima dell'inizio delle operazioni e hanno lanciato dei petardi.
Insomma, viste le misure, quelli della Bottiglieria Okkupata sono più pericolosi delle Tigri di Arkan. Irrazionale e ingiustificabile.
Intanto il ministro Maroni è impegnato sul fronte terrore e già prevede l'apocalisse per la manifestazione della Fiom. Infiltrazioni di stranieri, addirittura. Veltroni offre il suo lungimirante monito: attenzione a non alimentare la tensione. Gli ricordiamo anche in questa occasione la sua promessa africana, non ancora onorata.
In Grecia e in Francia i lavoratori stanno protestando. In Italia siamo invitati a tacere anche dopo il mini caso nazionale delle pensioni di cui abbiamo parlato qui. Ciò che mi inquieta è 1) che non so se riusciremo ad arrivare alla consapevolezza di tornare uniti per i nostri diritti. Dall'altra parte, 2) incutono terrore l'inettitudine della polizia dinanzi a situazioni di reale emergenza e le banali dimostrazioni di forza davanti a sparuti gruppi di autonomi milanesi.
http://internetepolitica.blogosfere.it/

Maroni, la strategia della uova .


Puntuali, come le anticipazioni sui film di Natale, ecco le dichiarazioni del ministro Maroni sui possibili infiltrati violenti alla manifestazione nazionale indetta dalla Fiom.
L'attuale titolare del Viminale, che va anche a giro per l'Italia del nord urlando "Padania Libera", ripete uno schema di comportamento logoro. Ma efficace fino a che i suoi avversari si comportano allo stesso modo da anni.
Cosa vuole Maroni? Semplicemente spostare la notiziabilità della manifestazione dalla questione del contratto al tema della sicurezza. Necessità impellente per un governo che sta letteralmente facendo cadere a pezzi il paese. Ecco che partono quindi gli allarmi sui "violenti che possono infiltrarsi dall'estero" ai quali rispondono le rassicurazioni del sindacato.
Alla fine della manifestazione "vinceranno" tutti. Il ministro che affermerà che, grazie all'impegno delle forze dell'ordine, non è successo nulla. Il sindacato ribadirà il suo ruolo insostituibile a garanzia della convivenza civile e democratica. Le notizie e il dibattito sulla manifestazione saranno sostanzialmente queste. Contratto? Diritti? Reddito? Finiranno in secondo piano. Come il fatto che in Italia persino tirare un uovo è ormai considerato terrorismo. Nel migliore dei casi un "atto sconsiderato". E così alla fine della manifestazione le due parti si daranno a vicenda del democratico, per aver impedito fantomatici incidenti, mentre di fatto si è instaurato un clima da Argentina di Videla. Dove un uovo è terrorismo. E' ai lavoratori che spetta rompere la strategia delle uova di Roberto Maroni. E di chi non si sa se abbocca sempre perchè non ha capito o se desidera solo di abboccare.
la fonte. Agenza Agi
(AGI) - Roma, 15 ott. - Il rischio di incidenti al corteo della Fiom di domani c'e' e il ministero dell'Interno vuole evitarlo.

E' quanto ribadisce il ministro Roberto Maroni sulle colonne di Repubblica, respingendo le accuse di chi sostiene che l'allarme lanciato ieri possa condizionare la manifestazione: "E' una sciocchezza. Sono sempre i soliti, come quel De Magistris, a dire queste cose in giro. Ma io mi sono stancato di chi mi accusa di essere un nazista. Io voglio solo che tutto si svolga pacificamente. E che ci sia uno scambio di informazioni con gli organizzatori". "Se, come qualche giornale ha fatto - prosegue Maroni - vengo accusato di violare la Costituzione, di essere un colluso con la mafia, di essere un nazista, allora qualcuno puo' pensare che io sia da eliminare. E' il clima del paese che puo' provocare incidenti"; il riferimento - spiega - e' a Schifani, Bonanni, Ichino. Maroni spiega di aver rivolto l'invito al servizio d'ordine del sindacato: "Bisogna mantenere il controllo fino alla fine e anche dopo". E ribadisce: "serve una presa di distanza dai violenti forte e netta da parte di tutti i soggetti democratici".

Nessun commento: