sabato 20 agosto 2022

LA STRAGE DI AYOTZINAPA FU STRAGE DI STATO

E' giunta quasi come una sorpresa,almeno noi abituati agli standard italiani,la notizia arrivata dal Messico che vede l'arresto dell'ex procuratore generale Karam e quello di altri 64 criminali tra poliziotti,militari e narcotrafficanti del Guerreros Unidos.
Lo stesso Karam era stato messo a capo delle indagini sulla scomparsa di 43 studenti spariti a Ayotzinapa nello Stato del Guerrero nel settembre del 2014 mentre con un pullman si stavano recando per una manifestazione nella capitale Città del Messico(vedi:madn il-voto-messicano sulle elezioni del 2015 in Messico dove i comitato dei genitori e dei parenti dei 43 desaparecidos influirono moto sul sabotaggio di quella tornata elettorale).
Sin dalle prime ore si era pensato ad un sequestro ed alla successiva morte e sparizione dei cadaveri poi bruciati come appurato nelle successive indagini chiuse in fretta e furia da Karam,e dopo "solo" otto anni si è giunti a questo verdetto che ha certificato che la strage di Ayotzinapa è stata ina strage del narcostato messicano.
Articolo preso da Contropiano(la-strage-di-ayotzinapa ).

Messico. Arrestati giudice, militari, poliziotti e narcos per la strage di Ayotzinapa

di R.C.

E’ stato arrestato l’ex procuratore generale nazionale, Jesus Murillo Karam, il giudice incaricato di indagare sulla sorte dei 43 studenti ‘desaparacidos’ nel 2014 ad Ayotzinapa ma che archiviò tutto. Insieme a lui sono stati arrestati anche 64 fra militari, poliziotti e sicari di un cartello del narcotraffico.

Gli arresti sono avvenuti il giorno successivo alla pubblicazione del rapporto della commissione d’indagine sulla strage di Ayotzinapa che parla di “delitto di Stato”, cioè del sequestro e dell’assassinio degli studenti da parte dai narcotrafficanti ma con la complicità di giustizia e forze dell’ordine.

Il caso di Ayotzinapa “è stato un crimine di Stato”, in quanto “tutte le autorità federali, statali e municipali sono state informate” di quanto stava accadendo la notte del 26 settembre 2014 senza intervenire per impedire la “sparizione e l’omicidio” dei 43 studenti della Scuola Normale Raúl Isidro Burgos di Ayotzinapa, Guerrero, ha dichiarato il sottosegretario ai Diritti Umani dell’Interno, Alejandro Encinas, in occasione della presentazione del rapporto della Commissione per la Verità e l’Accesso alla Giustizia sul caso Ayotzinapa.

Quasi otto anni dopo i fatti, Encinas ha sottolineato ai genitori degli studenti che la scomparsa dei loro figli è stata “insabbiata ai massimi livelli”, poiché le autorità dei tre livelli di governo sapevano in tempo reale “del prelievo dei camion, del trasferimento degli studenti a Iguala, del loro arrivo al Rancho del Cura e alla stazione degli autobus di Iguala, del loro arrivo alla stazione degli autobus, della persecuzione e della violenza di cui sono stati vittime” da parte del cartello Guerreros Unidos.

Il giudice arrestato, Murillo Karam nel 2015 (il presidente era Enrique Pena Neto) chiuse l’indagine affermando su di essa la cosiddetta “Verità storica”, che venne respinta e rifiutata dai familiari dei 43 studenti spariti nel nulla la notte fra il 26 e 27 settembre 2014 nello stato di Guerrero dopo aver prenotato dei pullman per partecipare a una manifestazione a Città del Messico.

Da quanto emerso dalle successive indagini, gli studenti furono arrestati da poliziotti corrotti e consegnati alla criminalità organizzata locale del cartello definito come “Guerreros Unidos” che , per motivi non completamente chiariti, li avrebbe uccisi e fatto sparire i cadaveri bruciandoli in una discarica. Solo i resti di tre di essi furono trovati e identificati.

Tutti gli arrestati, incluso l’ex procuratore generale Murillo Karam, sono accusati di “collusione con il crimine organizzato, sequestro di persona, tortura, omicidio e ostruzione della giustizia. La ‘Verità storica’ del 2015 avrebbe omesso la responsabilità di militari corrotti e di altre istituzioni pubbliche, che è stata invece accertata dalla “Commissione per la verità su Ayatzinapa”, messa in piedi dall’attuale presidente messicano, Andrés Manuel Lopez Obrador, e guidata dal sottosegretario agli Interni, Alejandro Encinas.

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