martedì 9 agosto 2022

IL FONDAMENTALISMO DEI GUERRAFONDAI

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla nascita della gran maggioranza delle guerre in atto in tutto il mondo ecco che la paternità e pure la maternità di questi crimini insensati è da attribuire agli Stati Uniti che nel corso della storia hanno passato ben oltre il 90% della loro esistenza a fare guerre.
Nel breve articolo(www.storiauniversale.it/bilancio-dell-imperialismo-guerrafondaio-usa )ecco servito in poche righe ciò che gli Usa hanno rappresentato fin dalla loro costituzione nel 1776 con un numero impressionante di conflitti scatenati o in cui hanno messo lo zampino e vi hanno partecipato,dove ogni angolo della terra non è stato lasciato fuori.
E pensare che questo contributo è del 2015 e non vi sono inclusi gli ultimi casi dell'Ucraina(madn nuova-tappa-del-war-world-tour statunitense? )e dei supporti vitali in Israele e le provocazioni in Kosovo,per elencare i casi più recenti dell'ennesimo presidente guerrafondaio made in Usa(madn giusto-esultare-per-biden? ).
Che se volesse davvero manderebbe truppe regolari dell'esercito in posti come Cuba e Venezuela solo per citarne un paio,mentre per la questione Taiwan-Cina se che perderebbe e male in partenza,e con lui andrebbe a fondo quasi tutta l'Europa servile e complice.
Mentre in Italia la stragrande maggioranza dei partiti politici che si stanno dilaniando per il voto del 25 settembre si professano convintamente atlantisti e fieri sostenitori degli Stati Uniti,sarebbe meglio scegliere forze che metterebbero al bando la Nato dal nostro paese e che seguisse per davvero la Costituzione italiana con il nostro paese che ripudia la guerra.

BILANCIO DELL'IMPERIALISMO GUERRAFONDAIO USA

«Siamo un popolo di guerra. Noi amiamo la guerra perché siamo molto bravi a farla. In realtà, è l'unica cosa che possiamo fare in questo cazzo di paese: la guerra. Abbiamo avuto un sacco di tempo per fare pratica e anche perché è sicuro che non siamo in grado di costruire una lavatrice o una macchina che vale un coniglio da compagnia; per contro, se avete un sacco di abbronzati nel vostro paese, dite loro di stare attenti perché noi verremo a sbattere una bomba sul loro viso...». (George Carlin, comico statunitense)

Nel 2015 in un articolo su un blog(29) si tirano due somme che alla luce di quanto riportato finora non stupiscono:

«Gli Stati Uniti sono stati in guerra il 93% del tempo, dalla loro creazione nel 1776, vale a dire 222 dei 239 anni della loro esistenza. Gli anni di pace sono stati solo 21 dal 1776. […] Per mettere questo in prospettiva:

-Nessun presidente degli Stati Uniti è mai stato un Presidente di pace. Tutti i presidenti degli USA che si sono succeduti sono stati tutti, in un modo o nell'altro, coinvolti almeno in una guerra.

-Gli Stati Uniti non hanno mai passato un intero decennio, senza fare una guerra.

-L'unica volta che gli Stati Uniti sono rimasti 5 anni senza guerra (1935-1940) è stato durante il periodo isolazionista della Grande Depressione.

Nella maggior parte di queste guerre, gli Stati Uniti erano all'offensiva, in alcune sulla difensiva […]. Il 95% delle operazioni militari lanciate dalla fine della seconda guerra mondiale, sono state degli Stati Uniti, la cui spesa militare è maggiore di quella di tutte le altre nazioni del mondo messe insieme. Nessuna meraviglia quindi che il mondo pensi che gli Stati Uniti sono la prima minaccia del mondo per la pace.

Eppure ci sono ancora alcuni nord americani (più di quello che sembra) che fanno ancora la domanda: “Perché tutte queste persone nel mondo ci odiano?” E la risposta della propaganda USA è sempre, invariabilmente, la stessa: “...perché sono gelosi di noi, della nostra libertà, della nostra grandezza. Gelosi della nostra cultura...”

Ecco, soprattutto della loro cultura e del loro squisito modo di rapportarsi col prossimo».

Leggiamo ora cosa riporta l'autorevole quotidiano di Confindustria, Il Sole 24 ore(30):

«Gli Usa si sono cimentati in 64 guerre grandi e piccole negli ultimi cent'anni, in 43 dei casi giungendo solo al pareggio. Troppi pareggi, commenta l'ex diplomatico americano e giornalista James Hansen. Tolte anche le nove sconfitte, hanno vinto meno del 20% dei conflitti. Lo dice il Socom, il comando unificato delle forze speciali americane. Il documento delle forze speciali, che comprendono Navy Seals, Delta Force e Berretti Verdi, esamina i nove conflitti cui hanno preso parte gli americani negli ultimi 15 anni con la presidenza prima di Bush junior e poi di Obama: il risultato stilato in termini calcistici è di zero vittorie, due sconfitte e sette pareggi. L'analisi si intitola A Century of war and Gray Zone Challenges e risale al settembre 2015 ma è stata da poco resa nota dal sito TomDispatch.com grazie a una legge che permette di accedere a documenti riservati se chi le detiene non riesce a motivarne la segretezza. […] Vengono esaminati cento anni di interventi militari americani e dei 64 conflitti considerati solo cinque vengono definiti di primaria importanza. Tre sono stati vinti, la prima guerra mondiale, la seconda e Desert Storm in Iraq nel '91, una sconfitta, il Vietnam, e un pareggio, la guerra di Corea negli anni Cinquanta. Nella zona grigia citata nel titolo del documento ricadono i conflitti minori con un bilancio di nove vittorie, otto sconfitte e ben 42 pareggi».

È utile notare che i due conflitti «di primaria importanza» che non sono stati vinti dagli USA hanno visto come oppositori forze comuniste sostenute da Cina e URSS. Sono aperte le scommesse sullo schieramento mantenuto dai paesi socialisti negli altri 59 conflitti.

29. G. Fraschetti, Gli Stati Uniti sono stati in guerra 222 anni su 239 che esistono come Stato, Informare.over-blog.it, 26 febbraio 2015.

30. A. Negri, La superpotenza Usa? In cento anni ha vinto solo il 20% delle guerre, Il sole 24 ore, 7 ottobre 2016.

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