giovedì 24 marzo 2022

IL PARLAMENTO EIACULANTE PER LA GUERRA

Il tour mondiale del presidente ucraino Zelensky ha toccato recentemente anche l'Italia dove in poco meno di venti minuti ha parlato a una folla di politici eiaculanti sciorinando non la solita aggressiva invettiva contro la cattivissima Russia e per la santificata Ucraina,ma bensì usando termini più diplomatici.
Come si evince nell'articolo di Contropiano(il-prudente-zelensky-e-lo-squallido-draghi )non si è parlato direttamente di invio di armi e di proclami sensazionalistici su futuri e tragici conflitti mondiali,e nemmeno ha accostato la Resistenza italiana e l'attuale guerra ucraina,cosa che ha fatto un sempre più imbarazzante Draghi seguito da un confuso Mattarella oggi nel giorno della commemorazione della strage delle Fosse Ardeatine.
Come detto i presenti in Parlamento hanno elogiato con applausi scroscianti l'intervento di Zelensky arrivato al potere alla fine di un golpe,in un'unione quasi totale a parte poche e singole eccezioni che riguardano politici che hanno ancora un'opinione immune dall'ingerenza statunitense ed europea.
Perché nonostante i guai di casa nostra con un carovita sempre più opprimente si è deciso di aumentare la spesa pubblica per la guerra,con tutti(quasi come detto sopra)ben felici di approvare questi nuovi stanziamenti in barba alla Costituzione italiana e al pensiero della maggior parte degli italiani che sono contro la guerra e che vogliono una soluzione diplomatica al conflitto.
Il Pd che è il "volto umano" della destra più reazionaria e guerrafondaia approva il tutto confermando quello che fecero i loro antenati proprio nell'anniversario del bombardamento di Belgrado nel 1999:il voto è alle porte ed è necessaria un'alternativa a tutta questa accozzaglia di politicanti che parlano di pace e che hanno il fucile nascosto dietro la schiena.

Il prudente Zelensky e lo squallido Draghi.

di  Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo)   

È stato un discorso più prudente, rispetto ai suoi soliti standard, quello di Zelensky al Parlamento italiano. Secondo alcuni commentatori ciò sarebbe dovuto al fatto che il presidente ucraino, dopo la telefonata con il Papa, abbia ritenuto controproducente parlare, come sinora ha sempre fatto, di No-fly-zone e Terza guerra mondiale, proprio là dove il Papa risiede. 

Zelensky non ha neppure usato il paragone, che tutti aspettavano, tra Resistenza antifascista e guerra in Ucraina. Dopo lo scandalo e le proteste in Israele per l’accostamento della condizione degli ucraini a quella degli ebrei sterminati da Hitler, il presidente ucraino ha ritenuto di non fare quei discorsi che da noi urlano ogni giorno i peggiori guerrafondai del PD.

L’intervento di Zelensky è stato un passo di diplomazia, vedremo se puramente tattico, visto anche che il governo italiano non conta nulla nelle decisioni importanti. Oppure perché fondato su trattative che non conosciamo. Vedremo. 

In ogni caso è stato Draghi a pavoneggiarsi in un stupido e ridicolo intervento guerrafondaio. Lui ha parlato di Resistenza e armi agli ucraini, mentre Zelensky aveva fatto solo rifermento alle sanzioni. Un gioco delle parti? Può essere, ma con il governo italiano che svolge il ruolo dell’utile idiota. 

C’è da vergognarsi di Draghi e della nullità che rappresenta, quando un ruolo davvero di mediazione dell’Italia oggi sarebbe stato fondamentale, per fermare la guerra e per un vero aiuto al popolo ucraino. Ma invece inviamo armi, in un clima di interventismo dannunziano, nel quale la grande stampa sta toccando vertici di ignominia. 

Una cosa è chiara: la fine della guerra non passerà certo per la nostra indecente classe politica. Per questo oggi più che mai mobilitiamoci contro la guerra e la partecipazione italiana alla guerra. Chiediamo noi il cessate il fuoco. Possiamo fare di più noi che i nostri squallidi governanti.

Nessun commento: