giovedì 19 luglio 2018

TRUMP RETTIFICA SE STESSO


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Pochi politici hanno il dono di contraddire se stessi come cambiarsi un paio di mutande,l'eccellenza italiana rimane Berlusconi mentre a livello globale fa passi da gigante Trump,passato simile all'ex premier puttaniere e stessa propensione a spararle grosse e soprattutto la grande capacità di farsi credere da milioni di persone.
Nell'articolo di Rai News(trump-russia-fa-dietro-front )il susseguirsi frenetico di dispacci di agenzie sugli umori e le dichiarazioni alterate con rettifiche e commenti che riguardano nuovamente la vicenda Russiagate(madn trump-trema )con le accuse,poi le smentite e nuovamente minacce di inasprimenti di sanzioni contro Mosca nonostante l'esito definito positivo del vertice di Helsinki avvenuto col premier russo Putin.

Dopo le proteste Trump fa dietrofront: "Forse la Russia ha interferito su elezioni"

Il presidente ha detto di credere ai suoi 007 ma poi ammette che a ingerire sulle elezioni potrebbe essere stato qualcun altro. "L'incontro tra me e il presidente Putin è stato un grande successo fatta eccezione per i media fake news". Il Senato usa valuta nuove misure contro Mosca.

18 luglio 2018Il presidente Donald Trump proprio non accetta le critiche che gli sono piovute addosso per essersi schierato con il capo del Cremlino, Vladimir Putin, e contro l'intelligence Usa, negando le interferenze di Mosca nelle presidenziali. "L'incontro tra me e il presidente Putin è stato un grande successo fatta eccezione per i media fake news", ha twittato Trump, attaccando ancora una volta la stampa dopo aver offerto una parziale rettifica, dichiarando di credere ai suoi 007 sulle ingerenze di Mosca ma aggiungendo che potrebbe comunque essere stato qualcun altro. Ieri il presidente ha fatto dietrofront sulle ingerenze della Russia nelle presidenziali americane ma solo fino a un certo punto. "Accetto le conclusioni della nostra comunità di intelligence sul fatto che le ingerenze russe nelle elezioni del 2016 siano avvenute", ha dichiarato il miliardario dopo lo sdegno bipartisan che lo ha accolto a Washington al suo rientro da Helsinki dove si è schierato dalla parte del capo del Cremlino, Vladimir Putin, a scapito degli 007 americani, negando le interferenze. "Ma potrebbe essere stato qualcun altro. Tante altre persone", ha tenuto ad aggiungere Trump, parzialmente vanificando la sua retromarcia.

Il presidente degli Stati Uniti ha spiegato di aver semplicemente sbagliato parola quando con Putin al suo fianco ha smentito l'intelligence Usa. "Mi sono reso conto che alcune mie dichiarazioni richiedono un chiarimento: nella frase chiave delle mie esternazioni ho usato la parola 'dovrebbe' anziché 'non dovrebbe'. Ciò che intendevo, ha argomentato, è 'non vedo per quale ragione non dovrebbe essere la Russia'". Eppure durante un'intervista a Fox News, dopo la conferenza stampa congiunta con Putin, Trump non ha minimamente accennato a questo 'errore' che era già rimbalzato sui media di tutto il mondo. Il presidente americano ha anche twittato che il vertice con Putin e' andato meglio di quello con gli alleati Nato.

Intanto il Senato degli Stati Uniti sta valutando nuove misure legislative contro Mosca dopo la resa del presidente Donald Trump che si è schierato con il capo del Cremlino, Vladimir Putin, negando le interferenze russe nelle presidenziali Usa, salvo poi tentare una rettifica. "Penso sia importante che loro (i russi) capiscano che almeno qui, da parte di entrambi i fronti politici, in entrambe le aule del Congresso, c'è un forte sostegno per le nostre alleanze, un ampio sostegno nel difendere il nostro sistema rispetto alle ingerenze", ha detto ai cronisti il senatore repubblicano John Thune, numero tre del Grand Old Party (Gop) in Senato.

I senatori stanno discutendo anche della possibilità di imporre nuove sanzioni contro Mosca dopo l'incriminazione di 12 russi per interferenze nelle elezioni. Lo scorso anno il Congresso ha approvato a larga maggioranza sanzioni contro Mosca nonostante le resistenze di Trump. Il leader di maggioranza in Senato, il repubblicano Mitch McConnell ha dichiarato che "c'è la possibilita'" di nuove sanzioni. Anche lo Speaker del Camera, il Gop Paul Ryan, ha indicato di essere pronto a considerare misure addizionali contro la Russia.

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