In barba a tutte le querelle tra Saviano e Maroni chi per il momento non ha potuto esprimere la propria idea-elenco al nuovo programma di Rai tre"Vieni via con me"(che non posso giudicare non avendolo mai visto causa la mia forte antipatia nei confronti di Fazio e diciamo pure di avere dei dubbi di forte sopravvalutazione verso l'autore di Gomorra),è stata la signora Patrizia Moretti,la mamma di Federico Aldrovandi il ragazzo ferrarese ammazzato da quattro sbirri cinque anni orsono.
In tale elenco vengono citate,togliendo il fatto di aver perso un figlio,tutte le offese e le ingiurie che lei,la sua
famiglia e tutti gli amici,parenti e conoscenti si sono sentiti dire a parole e con minacce da sbirri,questori,pubblici ministeri e sindacati di polizia nel corso di questi anni,e poi un altro elenco dove ringrazia tutte le persone(fortunatamente sia numericamente che di spessore umano molto maggiori)che sono stati accanto a lei ed alla famiglia e che hanno combattuto magari solo divulgando la verità per la causa che ha come fine la possibilità di rendere giustizia a Federico.
Il sito di"Senza Soste"grazie a"giornalettismo.org"è riuscito ad avere il testo che avrebbe dovuto essere letto e lo ha pubblicato integralmente:la prepotenza del ministro fascista e razzista Maroni ha fatto sì che il popolo italiano abbia perso(credo però solo momentaneamente)la possibilità di sapere di una storia tragica fino ad un certo punto poichè la tragedia l'hanno cercata quei quattro criminali in divisa servi di uno Stato altrettanto delinquente e fascista,la verità è venuta a galla,è solo la giustizia che ora latita.
La mamma di Aldrovandi: “Ecco cosa avrei detto a "Vieni via con me”.
La replica di Maroni a Saviano cancella l’intervento di Patrizia Moretti. Riportiamo gli elenchi che avrebbe dovuto leggere in diretta.Il caso Saviano-Maroni, scoppiato una settimana fa dopo il monologo dell’autore di Gomorra e che ha scatenato le ire del partito del Nord, accusato dallo scrittore di interloquire con la ‘Ndrangheta, ha avuto ripercussioni sulle successive puntate della trasmissione condotta da Fabio Fazio e dallo stesso Saviano. Così succede che l’intervento del ministro degli Interni, che nei giorni scorsi aveva chiesto ed ottenuto il diritto di replica alle parole scomode dello scrittore, causerà un cambio nella scaletta della terza puntata in onda stasera.
I DUE ELENCHI – Viene annullato così l’intervento della mamma di Federico Aldrovandi, il ragazzo ferrarese ucciso nel 2005, all’età di 18 anni per mano di quattro poliziotti, condannati nel 2009 a 3 anni e sei mesi di reclusione. “Purtroppo – ha annunciato la signora Patrizia Moretti nei giorni scorsi – il prossimo 22 novembre non parteciperò a Vieni via con me. I primi contatti precedono la prima trasmissione, si erano già definiti quasi completamente poi, oggi, è cambiata l’impostazione della prossima puntata e quindi non sono più in scaletta. Certo mi dispiace, era una grande occasione, ma non cala di una virgola la mia ammirazione sconfinata per Saviano, la stima per Fazio e la redazione“. La mamma di Federico – ce lo ha segnalato RedStripe – avrebbe dovuto leggere due elenchi. Quello delle offese ricevute da Federico “per il solo fatto di essere morto per mano di quattro poliziotti” e quello delle persone che si sono mostrate vicine alla famiglia persone “manifestando il loro senso civico, l’esigenza umana e sociale di trasparenza e di giustizia“. Li riportiamo qui di seguito.
ELENCO DELLE OFFESE RICEVUTE PER IL SOLO FATTO CHE FEDERICO E’ MORTO PER MANO DI QUATTRO POLIZIOTTI
- 54 lesioni. Ciascuna di queste avrebbe dato luogo ad un processo (Giudice F.M.Caruso)
- 3 invocazioni di aiuto rivolte da Federico agli stessi poliziotti, prima dei rantoli mortali.
- “Federico è morto perchè drogato” : dichiarazione dell’allora questore Elio Graziano
- la pm che non si è degnata di andare sul posto e noi siamo stati avvisati solo dopo 5 ore
- il fatto che a me e mio marito è stato impedito con la menzogna di vedere il corpo di mio figlio abbandonato sul selciato a poca distanza da casa
- le parole “io so sempre dov’è mio figlio” pronunciate dalla prima pm per farci sentire in colpa dopo che il blog aveva scatenato la polemica e l’urgenza di chiarezza
- “calunniatori”, “sciacalli” sono le offese e le umiliazioni dichiarate da alcuni sindacati di polizia ai media su di noi e chi ci aiutava
- il rifiuto di riceverci da parte del vescovo di Ferrara
- l’indagine per calunnia subita dagli avvocati Fabio e Riccardo che si ribellavano alle dichiarazioni ufficiali rilasciate dai vertici di Procura e Questura
- le offese rivolte alla memoria di Federico dai difensori degli imputati durante il processo nell’impossibilità per lui di difendersi
- le offese rivolte alla memoria di Federico definito “povero disgraziato” dal procuratore Minna intervenuto nel processo bis a difesa della dott.ssa Guerra
- la querela della dott.ssa Guerra nei miei confronti, nonostante lei non sia andata sul posto, non abbia sequestrato i manganelli, le auto, non abbia raccolto testimonianze se non quella spontanea di Anne Marie Tsegueu e non abbia indagato i poliziotti che 6 mesi dopo, poco prima di lasciare il caso. Non ha avuto conseguenze disciplinari eppure ha querelato me e Lanuovaferrara che ha riportato la notizia della condanna in primo grado di suo figlio per spaccio di droga
ELENCO DEGLI ANGELI INCONTRATI DOPO CHE MIO FIGLIO E’ MORTO PER MANO DI QUATTRO POLIZIOTTI
è un elenco qui molto parziale perchè la realtà include una moltitudine di persone che ci hanno sostenuto manifestando il loro senso civico, l’esigenza umana e sociale di trasparenza e di giustizia.
- FabioAnselmo, avvocato. A lui si sono affiancati Venturi, Gamberini e DelMercato. E’ diventato la voce di Federico in Tribunale e fuori dalle aule. E non solo per Federico, anche per Stefano Cucchi, e Giuseppe Uva, e diversi altri. Assume un ruolo politico perchè non ha paura di schierarsi contro chi commette abusi di potere. Riceve minacce, richiami e querele.
-il popolo del blog costantemente presente
- il cardinal Ersilio Tonini, Arcivescovo di Ravenna. Insieme a don Domenico Bedin ci ha trasmesso il calore della fede e il calore umano della condivisione e della solidarietà
- Anne Marie Tesgueu, la cittadina di via Ippodromo. Ha dato a tutti una lezione di civiltà.
- Nicola Proto, il magistrato che ha avuto il coraggio di fare il suo dovere senza condizionamenti e lavorando in un clima difficilissimo perchè fosse fatta giustizia
-Gaetano Sateriale, sindaco di Ferrara, che si è ribellato all’ipocrisia delle versioni ufficiali in una città che aveva paura di conoscere la verità, rompendo il nostro isolamento
-Dean Buletti, Checchino Antonini, Cinzia Gubbini e tutta la stampa che ha impedito che venisse calato un velo sulle circostanze della morte di mio figlio, e Filippo Vendemmiati che ha salvato la memoria di ciò che è successo con il suo prezioso film “E’ stato morto un ragazzo”
- Francesca Boari, che ha messo nel libro “Aldro” i sentimenti miei e di Federico togliendoli dall’oblio della morte
- gli amici di Federico, a cui voglio un gran bene, e che per me sono ciascuno una parte di lui.
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